meditazioni nella cappella della Casa del Sole -1.2.3. Giugno 1990
Care sorelle, abbiamo letto, questa sera, che nessuno può vedere Dio. Questo però
avveniva nell’antico Testamento. Gesù risponde a Filippo: “chi vede me vede il Padre mio perché io sono nel Padre e il Padre é in me”.
Che significato ha? Che il Padre e il Figlio sono un Dio solo con lo Spirito Santo. Ora, per mezzo della incarnazione, Gesù é il Dio visibile.
Non era visibile perché è spirito ma é visibile perché prende una carne come la nostra,un corpo come il nostro. E allora diventa carne.
E, specialmente l’apostolo Giovanni, per confermare la fede dei primi cristiani, dice: “l’abbiamo visto, l’abbiamo udito, abbiamo mangiato con lui e l’abbiamo toccato con le nostre mani”. Ecco come stanno le cose oggi.
Noi, il Padre, il Figlio, lo Spirito del Padre e del Figlio, lo professiamo nell’atto di fede: il “credo” e lo contempliamo nella Parola del Signore, proprio questa parola che abbiamo appena celebrato. Ora l’importanza – per venire a ciò che noi facciamo ogni giorno – di meditare la Parola di Dio perché attraverso l’azione del suo Spirito penetri in noi e siamo una cosa sola con il Padre e con il Figlio.
Teniamo presente: tra poco celebreremo l’Eucarestia. Gesù é presente perché, come dice la preghiera, – ricorderete – é nato dal Padre sempre per opera dello Spirito Santo, e dopo che il calice e l’ostia saranno elevati noi rendiamo presente tanto il Padre come il Figlio nel pane e nel vino e, sempre lo Spirito Santo, quando ci nutriamo del pane e del vino della santa Eucarestia formiamo un corpo solo e un cuore solo.
Questa é la nostra preghiera. Questa é la realtà che celebriamo. Questa é la realtà che viviamo in ogni istante della nostra esistenza.
Oggi fermiamoci sulla affermazione molto risaputa di cui però, con l’aiuto del dono dello Spirito Santo che tutti abbiamo ricevuto almeno nel Battesimo e nella Cresima, cerchiamo di comprendere.
Rispose Gesù “io sono la via verità e la vita.
La via. Qual’é la via di Gesù?
Lo dice lui stesso: “io ritorno al Padre” e quando ci verrà a prendere saremo insieme con lui, vicini a lui dinanzi al Padre, dove lo contempleremo dopo averlo visto con gli occhi della risurrezione e in continua contemplazione della sua grandezza, della sua bellezza, della sua potenza e della sua bontà.
Questa é la meta della nostra esistenza terrena lungo la quale dobbiamo già camminare in questa vita seguendo quello che ha fatto Gesù, umile e mite di cuore, che ha fatto del bene a tutti e ha pregato anche per i suoi crocifissori. Fare del bene a tutti, cioè volere bene a tutti é un grande impegno ma col dono che ognuno di noi ha dello Spirito di Dio lo possiamo fare.
“Io sono la verità”
Della verità noi occidentali – diciamo noi cattolici – ne abbiamo fatto una realtà astratta. E, invece, la verità é una persona: é Gesù vero, é Gesù reale, é il suo Vangelo preso alla lettera che non ha bisogno di nessun commento. Anche qui, con il dono dello Spirito Santo, possiamo conoscere Gesù in tutta la sua realtà di uomo e di Dio uguale al Padre perché, come dice Giovanni “chi vede me vede anche il Padre”.
Ma Gesù soprattutto é la vita.
La vita, tutta la vita, perché Gesù nella sua incarnazione non ha preso soltanto il corpo che ha avuto dalla Vergine Maria. Ha preso tutti noi che siamo il suo corpo – noi diciamo mistico nel senso che é misterioso – siamo le sue membra!
E, tutto l’universo – questo non lo dico io, lo dice il prefazio della santa Messa – tutto l’universo é assunto dal Verbo e tutto l’universo in lui sussiste, in lui ha esistenza, movimento e vita perché chi vive non vive per le proprie forze, in tutti i sensi non solo la vita della grazia ma anche la vita corporale. Gesù è creatore come il Padre. Anche lui ha fatto i monti,i mari, il cieli, le stelle, l’universo e tutto in lui sussiste..e. Lui é la vita di ogni cosa e di ogni persona. E’ la nostra vita .
E noi, tra poco, ci comunichiamo proprio alla sua vita di morto e risorto e tenendoci uniti non solo nel momento che abbiamo in noi il segno sacramentale ma per tutto il tempo della nostra esistenza, noi siamo e viviamo della vita dello stesso Verbo del Padre, della vita dello stesso Gesù in persona.
Riflettiamo.