Domenica 24 -3-1968 a Villimpenta
Veramente voi mi confondete con la vostra presenza così numerosa. Avviene – mi pare- come é descritto nel Vangelo che abbiamo ascoltato: la folla seguiva Gesù e si accalcava intorno a lui. Se noi abbiamo spirito di fede, se oggi siamo condotti qui da un motivo religioso, ripetiamo in questo momento e viviamo in questo momento lo stesso mistero che accadeva quando Gesù era su questa terra visibilmente e la gente si accalcava intorno a lui per vederlo e ascoltarlo.
E’ certo che se voi foste venuti unicamente per vedere una persona, sia pure il nuovo vescovo, ritornereste a casa come quelli di prima, cioè senza avere visto niente di interessante. Se invece vi ha portato qui la fede, incontrate veramente nostro Signore Gesù Cristo e anch’io con voi, lo incontro nella sua Parola.
Incontrarlo nella sua Parola significa che la nostra persona “prende contatto” con la presenza sicura e certa di Gesù Cristo in mezzo a noi. Gesù é vivo in mezzo a noi nella sua Parola ed é vivo in mezzo a noi nel sacramento eucaristico che ci prepariamo a celebrare. La gente che seguiva nostro Signore Gesù Cristo era rapita dalla sua Parola ed é stata saziata dal pane che Egli ha moltiplicato miracolosamente. Gesù é qui che parla, é qui che dice la Parola di vita, é qui in questo momento e in tutti i momenti in cui nella Chiesa si offre al popolo santo di Dio il pane della sua Parola.
Che cos’è, miei cari, questa Parola di Dio? E’ quella Parola di cui misteriosamente parla San Paolo con dei simboli molto difficili per la nostra intelligenza, non abituata al linguaggio della Sacra Scrittura. San Paolo parla della Parola che ci rende liberi della libertà dei figli di Dio. Abbiamo ascoltato: ” non siamo i figli della schiava ma della donna libera ed é per questa libertà che Cristo ci ha liberato”.
La Parola di Dio ci genera ad una vita nuova: una vita che ci è comunicata per la potenza creatrice di Dio attraverso la maternità della Chiesa, che Gesù Cristo ha istituito proprio per quella vita nuova di cui dobbiamo vivere. Questa vita nuova di cui dobbiamo vivere rinascendo dall’acqua e dallo Spirito, é una vita di figli di Dio per cui non siamo più nati semplicemente dalla carne e dal sangue ma siamo nati da Dio, siamo nati dalla sua potenza creatrice con cui ha fatto tutte le cose e fa nuove tutte le cose.
Più semplicemente. Noi tutti nasciamo “vecchi” per il peccato: per la nostra natura corrotta inclinata al male, dominata dalle passioni. Dio, per mezzo della sua Parola operante nella Chiesa, ci rinnova e da semplici creature fa di noi i suoi figli: “non di nome ma di fatto”, perché comunica al nostro essere una realtà nuova, una vitalità nuova, delle capacità nuove, delle energie nuove, per cui noi acquistiamo la possibilità di vivere non da “vecchie creature” di peccato, ma da “nuove creature” rinate dalla grazia di Dio. Così, noi diventiamo capaci di aderire alla Parola del Signore, di seguire la Parola del Signore, ripetere nella nostra esistenza gli esempi della vita del Figlio di Dio, il primogenito della moltitudine dei figli di Dio quali siamo noi. Tutto questo per la forza della Parola del Signore.
Quando voi venite ad ascoltare la Parola di Dio, non soltanto acquistate dei concetti nuovi, non soltanto arricchite la vostra intelligenza con nuove idee, ma una forza vera e reale si sprigiona dalla Parola del Signore e genera in voi la fede. Mi permetto di dire: se siete venuti qua mossi da spirito di fede per il primo incontro con il vescovo, ricordatevi che il vescovo é in mezzo a voi, prima di tutto, per essere il ministro della Parola del Signore. Abitualmente lo sarà attraverso il vostro Parroco che mi rappresenta, che fa le mie veci e parla nel nome di nostro Signore Gesù Cristo
Ricordando il primo incontro col vescovo ricordate l’importanza decisiva della Parola di Dio. Non so ciò che accade a Villimpenta. Di solito gli uomini arrivano a Messa quando il Parroco ha finito di spiegare il Vangelo. Il vostro parroco dice che qui, di solito, siete puntuali e sono contento. Dovete essere puntuali perché é importante ascoltare la Parola del Signore.
Oggi si sentono tante parole. Qual é la parola di cui possiamo fidarci? Quale é la parola sicura, disinteressata, che ci offre qualche cosa unicamente per il nostro bene? E’ solo la Parola di Dio, che non é solo Parola ma è anche presenza di nostro Signore Gesù Cristo in mezzo a noi, che opera in noi una trasformazione della nostra vita e ci rende, volta per volta, sempre di più, figli di Dio.
La folla stava introno a Gesù Cristo non solo perché parlava bene ma anche perché era capace di moltiplicare il pane. Riflette Sant’ Agostino commentando questo brano di Vangelo: “nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, Dio come il Padre, continuamente moltiplica il pane per i suoi figliuoli”.
Venendo qua osservavo i vostri campi tenuti così bene, ed ho visto che producono di tutto e molto per la vostra capacità industriosa di fare rendere questa terra così fertile. Ma ditemi: siete voi che avete posto nel seme la capacità di germinare? Siete voi che insegnate alla pianticella che spunta come deve fare a crescere? Siete voi che andate a dire queste cose oppure é la natura? Che cos’è la natura? E’ la terra? Possibile che la terra sia più intelligente di voi? Possibile che quel seme sia più intelligente di voi? C’é un Altro più sapiente, più intelligente, che dimostra la sua sapienza, la sua intelligenza, la sua potenza nel far sì che non manchi il pane per i suoi figlioli, in tutta la natura e in tutto l’universo.
Non solo di questo pane ci parla il Vangelo. Gesù stesso dice: “Voi siete venuti dietro a me perché ho moltiplicato il pane; c’é un altro pane che vi prepara il Padre mio. I padri vostri hanno mangiato la manna del deserto e sono morti. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue vivrà in eterno”. Ecco l’altro alimento della vita spirituale. Prima c’è la Parola di Dio e poi la Grazia dei santi sacramenti: della confessione e della comunione in particolare. Mi pare non sia il caso di raccomandare a voi di adempiere il precetto della Pasqua e di accostarvi alla santa comunione. Mi pare che sia il caso di dirvi di accostarvi sovente a questo pane di vita.
Voi genitori, che avete tanti problemi per l’ educazione dei figlioli e avete bisogno di essere illuminati, sostenuti, confortati in tutte le vostre difficoltà, volete trovare questo conforto? Volete trovare questo sostegno? Lo trovate nel pane di vita che é nostro Signore Gesù Cristo, che si fa cibo per la vostra esistenza, venendo a voi sotto i segni del pane e del vino nella santa Eucaristia. Non é questione di precetto della Chiesa. E’ questione di nutrirci spiritualmente, per essere noi capaci di vivere secondo le esigenze della coscienza e secondo i desideri di un bene che é insito nei nostri cuori.
E voi giovani che mettete in crisi tutto il mondo? Oggi tutti hanno un discorso per i giovani. Noi pretendiamo di esseri saggi, di avere la esperienza. Un po’ l’abbiamo e fateci grazia di riconoscercela. Voi rinnovate il mondo, voi che avete delle cose nuove da dirci e da farci fare perché i tempi sono nuovi? Ebbene, volete essere capaci di dare un impulso di rinnovamento al mondo intero? Volete mettere noi in una crisi buona nel senso di essere più autentici e più veri? Allora accostatevi ad Uno che da voi non vuole niente, ma vuole dare a voi tutta la sua saggezza, tutta la sua sapienza che non é “vecchia”, che non é antica, che é eterna, buona, onesta, disinteressata, capace di edificare.
Accostatevi a nostro Signore Gesù Cristo, alla sua Parola e nutritevi della sua carne e del suo sangue. Accostatevi ai santi sacramenti non per fare il precetto. Alle volte si fanno le cose perché così le hanno sempre fatte. Voi dovete avere coscienza di ciò che fate, voi dovete sapere che vi incontrate con nostro Signore Gesù Cristo, che dovete associarvi a nostro Signore Gesù Cristo in una comunione di vita per avere una sensibilità e una intelligenza più grande delle cose, per avere una capacità di realizzare nella vostra vita quegli impulsi che vengono da tempi nuovi e che, se noi sappiamo interpretarli, sono impulsi dello Spirito Santo, sono impulsi della Grazia di Dio.
Conseguentemente, se i genitori, se i giovani e i ragazzi si accosteranno così a nostro Signore Gesù Cristo, tutti ne risentiranno in modo buono. Non soltanto perché adesso hanno un asilo e nella comunità parrocchiale si inseriscono le suore, ma perché la novità di vita di figli di Dio che ci porta nostro Signore Gesù Cristo, crescerà ogni giorno, e maturerà, e darà i suoi frutti.
OM 96 Villimpenta 68 – Domenica 24 -3-1968 – ore 16