Cesole 31 novembre ore 15.30 viglia della festa dei santi -cresima-
Quando il vescovo va in una parrocchia generalmente c’è molta gente. Oggi la chiesa quasi non la contiene tutta. Questo avviene tutte le domeniche? Il vostro parroco mi dice che non c’è male, come deve fare un buon padre che deve sempre far fare bella figura ai suoi figli.
Vorrei, dal momento che siamo insieme in chiesa, ci fossimo come dei veri credenti, non come coloro che si lasciano decidere a partecipare ad una funzione religiosa solo perché c’è qualche cosa di straordinario, come la presenza del vescovo o i bambini che fanno la cresima.
Vorrei dal momento che siamo insieme in chiesa, che ci fossimo come coloro che si raccolgono per trovarsi dinanzi alla Parola di Dio, che è ben più importante del vescovo, dei bambini che fanno la cresima o la prima comunione.
Vorrei che, dal momento che siamo insieme in chiesa, ci fossimo come dei veri credenti dinanzi a Dio che parla a noi povere creature umane.
E noi poveri pellegrini di questo mondo, noi che conosciamo l’esperienza del male e del peccato, noi che conosciamo le conseguenze del male e del peccato nel mondo, dobbiamo ritenere che la cosa più importante della nostra vita, la cosa più importante che si è verificata nella storia, è il fatto che Dio ci rivolga la sua parola. Perciò questa mattina, come tutte le volte che venite in chiesa, dovete fare attenzione al Signore che parla.
Il Signore ci parla attraverso la sua parola, il Signore ci parla attraverso i segni liturgici e si vuole mettere in comunicazione con noi, per dirci le cose che ci riguardano, per ripeterci il bene e gli interessi che ci riguardano giorno per giorno nella vita in questa terra, per ribadirci tutto il bene e gli interessi che riguardano la nostra vita che non cesserà mai più.
Non dimentico che domani sarà la festa di tutti i santi e non soltanto i santi che stanno nelle nicchie delle chiese, ma di tutti i nostri santi: i nostri papà, i nostri nonni, che pensiamo purificati dall’amore di Dio e partecipi della comunione di vita con Lui. Sono questi i santi che, insieme ai canonizzati dalla chiesa, noi onoreremo domani. E dopo domani andremo pellegrinando al cimitero. Non lo dobbiamo considerare un luogo di tristezza anche se è il luogo che ricorda i nostri cari che non ci sono più e certe sofferenze che hanno colpito i nostri animi. Lo dobbiamo considerare il luogo dell’attesa della risurrezione, il luogo dell’attesa della pienezza dell’esistenza ultima in Dio. Dio si è messo in comunicazione con noi proprio per questo: perché un giorno noi entreremo in comunicazione di vita con Lui.
Dicevo, al centro della nostra attenzione ci deve essere la Parola di Dio. Io vorrei fermarmi brevemente sulla prima lettura, annunziata da uno dei vostri bambini, tratta dal libro della sapienza, uno dei tanti libri della Bibbia. Dice: “Signore tutto il mondo è come un attimo sulla bilancia dinanzi a te, come una stilla di rugiada mattutina caduta in terra”. Ci pensiamo miei cari? L’atomo è una particella di materia ridotta a milionesimo di dimensioni rispetto a quello che il nostro occhio può percepire. L’atomo è una cosa impercettibile. E una goccia di rugiada quanto è grande? Tutto il mondo, tutto l’universo che la scienza ha messo dinanzi al nostro sguardo è come un atomo, è come una goccia di rugiada.
Qual è la conseguenza? “Tu ami tutto, perché tutto puoi “ Tutto il mondo dinanzi a Dio è piccolo come una goccia di rugiada. E Dio, appunto perché tutto il mondo è piccolo e noi nel mondo siamo piccoli, ci ama come si amano i piccoli. Papà e mamme io mi rifaccio alla vostra esperienza. Tanto più i vostri bambini sono stati piccoli, tanto più avete avuto la grande gioia di volere loro bene. A mano a mano che crescono, forse, diventano un po’ birichini, a volte anche cattivi! Noi siamo una creatura piccolissima dinanzi a Dio mentre Lui è immenso, infinito e ci ama infinitamente come solo Lui ci può amare e, siccome ama, dimentica che gli uomini sono cattivi.
A volte qualcuno davanti ad una disgrazia dice: ma io che cosa ho fatto al Signore! Riflettiamo. Dimentichiamo che noi siamo peccatori? Per lo meno, siamo peccatori perché abbiamo dimenticato che questo nostro Dio, che questo nostro Padre, ci ama infinitamente. E i figli non potrebbero commettere un male più grave di quello di dimenticare un papà e una mamma che vogliono bene. Un cristiano, un credente deve convincersi che non c’è un peccato più grave di quello di dimenticare il proprio Dio. Allora noi siamo tutti peccatori.
Ebbene, questo Padre infinitamente grande ha compassione di noi e ci perdona. Ci perdona i nostri peccati, non perché noi rimaniamo nei nostri peccati, ma perché ci convertiamo. Dice la Parola del Signore: perché ritorniamo a Lui, perché ricominciamo a ricordarci di Lui, perché incominciamo a capire che Lui ci vuole bene, perché crediamo e siamo sempre più convinti del suo amore infinito. Notate.
“Perché tu ami tutte le cose esistenti e non disprezzi nulla di quanto hai creato”. Tutto ciò che esiste è il frutto di un atto di amore di Dio. Dio non può, non amare tutte le cose. Dio non può, non amare tutti noi. Se non avesse voluto qualche cosa, non l’avrebbe creata. Ciò che esiste, c’è perché il suo amore lo ha voluto. Come potrebbe sussistere una cosa -dice la Parola del Signore- se da Te non è voluta? Come potrebbe conservarsi una cosa se Tu non l’avessi chiamata all’esistenza?
Mettiamoci in questa situazione. Tutta la creazione è stata voluta da Dio e tutto, Dio ha creato per noi. Però quando nei ci mettiamo dinanzi a tutte le creature, a tutti gli uomini, a tutte le donne ci può venire il dubbio. Nella creazione di Dio ci sono anche le malattie, la cattiveria degli uomini che a volte esplode in episodi inconcepibili che destano in noi la rivolta verso di loro? Ma che cosa è il male che c’è nella creazione? Che cosa è il male che c’è negli uomini e nelle donne? Stiamo attenti a capire. Non è Dio che ha fatto male le cose; non è Dio che ha fatto male gli uomini. Sono gli uomini con l’esercizio sbagliato della loro libertà, che hanno indotto: il male nel mondo: il male nella creazione e il male nel cuore delle creature umane.
Noi in questi giorni siamo turbati e lo dobbiamo essere perché, in quella incantevole isola, la Sicilia, che siamo tentati di sottovalutare o disprezzare perché non la conosciamo, è capitato quello che sapete. Ricordiamo che le stesse cose capitano a Milano, a Torino, in Germania, in Svezia, dappertutto. In questi giorni in Sicilia tre bambini sono scomparsi e poi sono stati ritrovati, ridotti in quella condizione dalla cattiveria umana, dallo scatenamento della passione umana. E’ la conseguenza del peccato.
Ma chi sono, quei tali o quel tale, che commettono i delitti che ci turbano? Sono uomini o donne che hanno avuto un papà e una mamma, che sono vissuti in un determinato ambiente, che sono il frutto della civiltà del progresso. Sono uomini o donne che hanno visto i cinema che si proiettano nelle sale, che hanno visto alla televisione ciò che trasmette, che hanno letto i libri che si scrivono e si vendono oggi, che hanno trovato i compagni che chiunque di noi potrebbe trovare, che si sono incontrati con il peggio del peccato.
E noi siamo senza peccato? Guardate che, purtroppo chiunque di noi che commettesse anche il più piccolo dei peccati, è in comunione con quelle azioni efferate, con quelle azioni inconcepibili che le cronache ci riportano del mondo dominato dal peccato: dall’interesse, dall’orgoglio, dall’egoismo. Il peccato nel mondo produce queste creature e noi abbiamo bisogno di esserne liberati. Dice ancora la Parola del Signore: “Tu risparmi queste cose perché sono tue o Signore, o Signore amante della vita”.
Guardate bene questa espressione. “O Signore amante della vita”. A volte noi concepiamo Dio come qualcuno che non si interessa della vita e dei problemi della vita, come qualcuno che non ha a cuore la vita degli uomini in particolare. Il nostro Dio è il Signore amante della vita. Qualcuno dice: allora perché non rimedia a queste cose? Molti di noi dinanzi a questi fatti ragiona come Pietro, quando pregava Gesù di mandare sulla terra il fuoco per distruggere i cattivi. No. Il Signore non distrugge i cattivi perché dovrebbe distruggere tutti gli uomini. Tutti siamo poco o tanto cattivi e dinnanzi a Lui, il poco e il tanto ha proporzioni diverse di quelle che pensiamo noi. Il Signore ha risposto con la parabola del buon grano e della zizzania. Verrà il tempo in cui saranno separati i buoni e i cattivi, ma oggi é il tempo della conversione, oggi é il tempo in cui tutti dobbiamo lavorare insieme a Dio perché in mezzo agli uomini non trionfi lo spirito del mondo.
Tutti siamo un po’mondani, perché tutti mettiamo gli interessi al di sopra della nostra coscienza, tutti mettiamo il piacere e la soddisfazione al di sopra del rispetto che dobbiamo alla persona degli altri, tutti non importa che i piccoli vengano male educati, scandalizzati dal nostro comportamento. Tutti, perciò, abbiamo la responsabilità di cooperare con Dio perché invece dello spirito del mondo trionfi lo Spirito di Dio. Lo Spirito di Dio é lo Spirito di nostro Signore Gesù Cristo.
Cosa ha fatto Gesù Cristo per dimostrare che ha voluto bene agli uomini? Si é sacrificato. Chi di noi è disposto a sacrificarsi per gli altri? Papà e mamma si sacrificano per i figli, molti membri della famiglia si sacrificano per la famiglia, ma tutti dobbiamo essere nella disposizione di sacrificarsi per gli altri. Come vincere la tentazione di ciò che ci offre il mondo? Abbiamo bisogno di un altro Spirito che operi in noi. Abbiamo bisogno dello Spirito di Dio che noi tutti abbiamo ricevuto nel Battesimo e ci è stato confermato nella Cresima. Lo Spirito di Dio deve essere vivo nelle nostre coscienze, deve essere vivo nei nostri cuori. San Paolo ha un ammonimento terribile: “Non spegnete lo Spirito di Dio”.
Io, questa mattina, lo accendo nel cuore di tutti i vostri bambini e delle bambine che riceveranno nella cresima. Ma tutti siamo impegnati a tenerlo acceso, stando dinanzi a loro, come ci starebbe un papà e una mamma che, per di risparmiare ai loro piccoli ciò che è accaduto ai tre bambini di Sicilia, sarebbero disposti a dare se stessi per loro. Questo deve essere l’atteggiamento del cristiano. Guardate che, il mondo poco per volta vi porta via i vostri bambini, il mondo poco per volta ve li macchia, il mondo poco per volta li rende insensibili e li allontana da voi. E allora noi adulti mettiamoci dinanzi a loro, come si pone nostro Signore Gesù Cristo, in un atteggiamento di amore grande, autentico, animati dallo Spirito di Dio, perché lo spirito del mondo mai li abbia a contaminare, mai li abbia a sciupare, mai li abbia a soffocare.
Nella nostra preghiera stamattina avremo presente quei genitori angosciati. Lasciamo che questo episodio operi nel nostro cuore e, davanti ai nostri piccoli facciamo il proposito che non domini in noi lo spirito del mondo, ma che domini in noi lo Spirito del Battesimo, lo Spirito della Cresima, lo Spirito di nostro Signore Gesù Cristo.
OM 526 Cesole 74
Cesole, per la santa cresima, ed è la vigilia della festa dei Santi