in cui risiede lo Spirito Santo
Solennità di Pentecoste in Cattedrale a Monopoli
Carissimi, avete udito il fatto. Noi celebriamo questo fatto che é accaduto nel cenacolo, secondo il racconto degli Atti degli Apostoli.
E’ un avvenimento che ha come protagonista, Iddio, una Persona divina che agisce nel tempo. Ma per questa Persona, che é Dio, il tempo non ha come per noi: un’estensione, una lunghezza, una distanza. Egli é sempre attuale, Egli é sempre presente, Egli elude ogni istante del nostro tempo che scorre e, come avviene nella condotta di Dio, ciò a cui dà inizio dà anche una continuazione. Quella di Dio è un’azione continua. Ciò che é avvenuto: che lo Spirito Santo é disceso sui discepoli del Signore portando a compimento le promesse antiche e le promesse recenti fatte da Gesù, veramente continua.
Veramente gli Apostoli non sono soltanto riuniti nello stesso luogo, ma da quel momento diventano uniti tra di loro in una comunione di esistenza che il libro degli atti degli Apostoli definisce “unanimità”: comunione di sentimenti, comunione di intenti, “un cuor solo e un’anima sola”. Dal fatto della discesa dello Spirito Santo, gli Apostoli non soltanto staranno insieme, non soltanto saranno unanimi ma diventeranno perseveranti con Maria nella preghiera e nello spezzare il pane.
Notate queste espressioni, tanto comuni nel linguaggio umano. Sono belle espressioni di cui noi, forse, non cogliamo tutto il significato. Ebbene, miei cari, questo fatto lo celebriamo noi, in questo momento. Questo fatto é presente per noi, in questo momento. Lo Spirito Santo, mandato dal Padre e da nostro Signore Gesù Cristo con l’implorazione amorosa nella sua morte in croce, é con noi, é in mezzo a noi, é all’azione per produrre gli stessi effetti che ha prodotto in mezzo agli Apostoli: renderli unanimi, renderli perseveranti nella preghiera insieme a Maria, renderli capaci di creare una consuetudine di spezzare il pane.
Non insisto sul primo aspetto della presenza in noi dello Spirito Santo con la sua azione di renderci unanimi, concordi, uniti, un cuor solo e un’anima sola. Tante volte, specialmente dal Concilio in qua, abbiamo ripetuto che é compito dello Spirito Santo produrre l’amore nei nostri cuori, la capacità di volerci bene perché i discepoli di Gesù Cristo si riconoscono dal fatto che amano come Cristo ci ha amato. Come Cristo ha dato se stesso per noi, così ognuno di noi non deve ricevere gli altri per sé stesso, ma deve cercare gli altri per arricchirli del dono di se stesso. E’ frutto dello Spirito santo. E’ azione dello Spirito Santo. Credere a questo é credere all’azione dello Spirito Santo in noi, è impegnarci in questo senso, é corrispondere alla sua grazia e alla sua azione, é diventare sempre più cristiani.
Gli Apostoli, in conseguenza della discesa dello Spirito Santo, diventano perseveranti nella preghiera insieme a Maria, la madre di Gesù Cristo. Perseveranti al punto che gli Apostoli, che si prendono la loro parte di responsabilità per edificare la Chiesa, chiedono di essere esonerati da altri impegni per dedicarsi alla preghiera. Tutta la comunità cristiana di Gerusalemme, tutta la Chiesa voluta da nostro Signore Gesù Cristo, deve essere perseverante nella preghiera. La perseveranza nella preghiera è proprio azione dello Spirito Santo in noi. Lo Spirito Santo nella nostra persona ci dal’esperienza personale di avere un Padre in cielo che si rivolge a noi, che ci parla, a cui possiamo parlare ed esprimere le nostre cose.
Questo fa lo Spirito Santo in noi: ci dà l’esperienza spirituale della nostra filiazione divina, ci dà il senso della paternità di Dio nei nostri confronti. Non soltanto. Lo Spirito Santo illumina le parole che il Padre rivolge a noi. Troppo spesso noi intendiamo per preghiera quelle cose che andiamo dicendo a Dio, alla Madonna, ai Santi. Preghiera é colloquio. Preghiera é ascolto. Preghiera é intelligenza delle cose del Signore. Questa intelligenza delle cose di Dio ci viene dallo Spirito Santo non dalla carne. Questa intelligenza delle cose di Dio non ci viene dalle nostre capacità, ci viene dalla grazia dello Spirito Santo ed é legata ai suoi doni. Pensate ai doni dello Spirito Santo, che aprono la nostra intelligenza per capire, per intendere, per approfondire, per gustare le cose di Dio!
Ma lo Spirito Santo suggerisce anche a noi ciò che dobbiamo dire a Dio nelle nostre preghiere. Perché? Che cosa sappiamo noi, di che cosa dobbiamo dire a Dio? Che cosa sappiamo noi, del nostro atteggiamento nei riguardi di questo Padre, nostro creatore e salvatore per mezzo del Figlio suo? Che cosa sappiamo noi, delle cose che riguardano veramente i nostri interessi spirituali? Che cosa sappiamo noi, delle cose di cui abbiamo bisogno per la nostra salvezza? Ce le suggerisce lo Spirito Santo. E’ una promessa di Gesù: avrebbe mandato il suo Spirito, il quale avrebbe suggerito nell’intimo della nostra coscienza, avrebbe fatto intendere nell’intimo misterioso del nostro essere ciò che noi dobbiamo dire al Signore. C’é la promessa di Gesù che lo Spirito Santo ci avrebbe messo sulla bocca anche le parole da dire a Dio.
Questo lo fa mirabilmente per la Chiesa intera, in particolare per la sua liturgia, per la preghiera ufficiale. Come é bella, come é ricca, profonda e carica questa preghiera della Chiesa! Appena appena, noi incominciamo ad intenderla. E’ lo Spirito Santo che ci introduce nella intelligenza di questa preghiera, e poi agisce in noi perché la preghiera non sia soltanto nella comunità cristana, ma sia come azione personale di ognuno di noi che dice le sue cose a Dio perché le intende sotto l’azione del suo Spirito.
Un altro aspetto della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e della sua azione nella Chiesa é questo: “Erano perseveranti nella preghiera con Maria”.
Maria nella Chiesa. Avete visto, avete sentito in questi giorni, del papa che va a Fatima, dei fanciulli di Fatima. Come é sempre viva Maria in mezzo a noi non soltanto nel modo misterioso proprio della presenza di coloro che appartengono alla Chiesa celeste!
Come é viva la presenza della Madonna nella Chiesa anche nei modi straordinari e miracolosi delle apparizioni, per ricondurre gli uomini a Dio! Il cuore immacolato della Madonna é il primo, il più accogliente, il più splendido, il più disponibile dei cuori che qui sulla terra, hanno accolto e custodito lo Spirito di Dio: lo Spirito Santo.
Il cuore immacolato di Maria é il tabernacolo dell’altissimo dove, nel “si” di una donna, si é compiuto il grande mistero del Figlio di Dio fatto uomo. Quel cuore puro,libero da ogni interesse e da ogni egoismo, tutto disponibile, tutto aperto a Dio, diventa lo strumento nel quale e per il quale si compie il più grande mistero della nostra salvezza: il Figlio di Dio che viene per essere il nostro Salvatore
Allora la preghiera della Chiesa, la preghiera dei cristiani, deve essere un “sì” continuo a tutte le proposte di Dio, a tutte le esigenze di Dio, a tutto l’amore di Dio, come si trova nel cuore immacolato di Maria. Il cuore immacolato di Maria non è soltanto il modello, non è soltanto il sostegno. Il cuore immacolato di Maria è il luogo confortevole per potere pronunciare i “si” più duri e più impegnativi della nostra vita, per conformarci alla volontà del Signore
Erano perseveranti nello spezzare il pane. Non si tratta soltanto della celebrazione della eucaristia. Si tratta anche della consuetudine di mangiare insieme. Mangiare insieme è veramente un’espressione umana, oggi molto dissacrata ma che conserva sempre il suo significato. Quando si stava insieme, quando si intingeva nello stesso piatto – comunque avvenga – quello di consumare un pasto insieme é sempre espressione di unanimità, di concordia, di amicizia, di affetti che convergono, di sentimenti si legano insieme ed aumentano questo legame nella crescita dell’amore, nella crescita della carità, nella crescita della bontà.
Ma questo spezzare il pane insieme aveva il suo apice quando si spezzava il pane nel nome del Signore, cioè quando si celebrava l’eucaristia. Noi siamo qui per fare tutte queste cose. Siamo qui perché lo Spirito Santo faccia compiere in noi tutte queste cose. Siamo qui per diventare da oggi in avanti sempre più la Chiesa di nostro Signore Gesù Cristo in cui risiede lo Spirito suo: lo Spirito Santo. Siamo qui per corrispondere alle intenzioni pasquali dello Spirito Santo nei confronti della Chiesa, espressi per mezzo di chi rappresenta la Chiesa.
Incominciamo, come hanno incominciato Paolo e Pietro, incominciamo dalle preoccupazioni di Benedetto XV, Pio X, Pio XII, incominciamo oggi dalle preoccupazioni di Papa Giovanni,il Concilio e Paolo VI che ci dicono: L’unità della Chiesa, la pace nel mondo è frutto della nostra unità, é frutto della nostra preghiera, é frutto di spezzare il pane insieme.
Non guardiamo al pellegrinaggio del Papa come ad un episodio. E’ un gesto, un richiamo, un ammonimento, un invito. E’ una preghiera che egli ha rivolto al cielo per intercessione di Maria santissima, ma che ha rivolto a tutti gli uomini e questa preghiera deve raggiungere tutti i cuori e soprattutto il nostro cuore.
OM 72 Pentecoste 1967