L’omaggio dei seminaristi
del seminario minore di Monopli e del seminario maggiore di Molfetta
Ecc.za rev. ma,
è proprio un peccato che non ci abbiano parlato prima del Vostro XXV° di Sacerdozio, perché, se l’avessero fatto, avremmo offerto per Voi, non solo le preghiere e i fioretti del mese di Giugno, come stiamo facendo, ma anche quelli del mese di Maggio… e magari di tutto l’anno. Perché, vedete, Eccellenza, noi siamo qui in Seminario, dove godiamo di tutto ciò che, con tanta larghezza e bontà Voi provvedete e… non possiamo proprio darvi niente in cambio. Voi vi preoccupate che dormiamo tranquilli e comodi nei nostri lettini nuovi, che nelle classi ci siano dei banchi belli e lucidi, sui quali sia piacevole studiare.. e quante volte invece quei banchi li abbiamo scaldati senza impegno e senza profitto.
E per tante cure, per tanti doni noi non possiamo far altro che dirvi ” grazie”. Avremmo almeno tutti voluto offrirvi un dono che vi avrebbe fatto tanto piacere: la nostra promozione. Ma agli esami qualcuno fece cilecca e così, Eccellenza, ci sembra di essere ancora più poveri. Ma speriamo che, anche se non siamo tutti sapienti, sarete contento di sentire che vi vogliamo bene assai e che il nostro Seminario ci pare più bello di tutti, anche se è un po’ vecchio e senza cortile, perché Voi venite così spesso a farci visita. Quando voi siete in Seminario, noi ci sentiamo più buoni e ci sembra che nella casa sia presente il Padre. E’ così bello vedervi, parlarvi, stare un po’ con Voi, magari ricevere un amorevole scappellotto dalle vostre mani che ci hanno dato la Cresima . Lo sentiamo che rappresentate Gesù nella diocesi e a volte ci fate pensare a Gesù che riposa in mezzo a noi, sorridente e sereno, anche se, dentro al cuore, tenete delle preoccupazioni proprio per noi. Sappiamo ad esempio che vorreste procurarci un bel Seminario nuovo, ma ancora non avete trovato i soldi che sono necessari. Perciò speriamo e preghiamo che qualcuno di quelli che soldi ne hanno tanti si senta ispirato dal Signore a venirvi in aiuto !
Non solo per il dono della Vostra presenza tra noi vorremmo ringraziarVi, ma ancora per tante cose belle che quest’anno ci avete procurate: la macchina delle proiezioni con tante belle filmine, le due nuove Enciclopedie e tanti altri libri interessanti per la nostra bibliotechina. Ma soprattutto, grazie di averci affidato alle nostre Suore, che sono severe, sì, e non lasciano correre troppo facilmente disubbidienze o negligenze, ma ci vogliono bene e ci aiutano a non sentire troppo la nostalgia delle nostre case e delle nostre mamme, e poi ci fanno sentire come è bello studiare, pregare, giocare, ubbidire sotto lo sguardo di Gesù e per piacere a Lui, come fanno esse. E per il nostro Padre Spirituale Vi ringraziamo, che ogni giorno è con noi a mostrarci con la sua preghiera e con il suo zelo come dev’essere un sacerdote di Dio.
Ora noi torniamo alle nostre case: con gioia… benché in fondo ci rincresca pensare al Seminario addormentato senza di noi e siamo impazienti di rientrarvi; ma vorremmo rivolgervi una preghiera: venite spesso a vederci nei nostri paesi e chiedete ai nostri parroci se non siamo fedeli alle promesse che vi abbiamo fatto quando siete venuto l’ultima volta a vederci sul terrazzo del Seminario. Allora ci diceste di temere che in breve, usciti, saremmo ridiventati ” selvaggi ” ; no, Eccellenza, venite e vedrete. Certo, allora sarà più difficile, ma con l’aiuto del Signore, saremo fedeli a seguire la strada intrapresa, e Voi vedrete i nostri occhi sereni e limpidi come quando Vi ci specchiavate incontrandoci… nel nido.
Quante cose vorremmo ancora dirVi, ci sembra di aver ancora il cuore pieno. Grazie delle vacanze che ci concedete, del soggiorno alla spiaggia che, nonostante le spese e le difficoltà, ci procurate. Grazie di tutto, noi Ve lo diciamo così, con queste parole che sappiamo, ma vorremmo potervi ringraziare ben più efficacemente, vorremmo essere già grandi e sacerdoti per potervi alleggerire di tante fatiche e di tanti compiti difficili, ma siccome non possiamo crescere in un baleno, pregheremo ogni giorno, anche durante le vacanze, perché tutti i sacerdoti che già ci sono siano santi e perché il Signore ci conceda per il prossimo anno un numero ben maggiore di seminaristi: così, presto in ogni Parrocchia della Diocesi ci saranno almeno il Parroco e il Viceparroco e le anime potranno andare più facilmente al Signore.
E poi il Signore Vi benedica sempre e Vi aiuti a rappresentarLo in mezzo al suo gregge e a condurlo a Lui senza che nessuna pecorella si smarrisca, e vi dia la forza di continuare a predicare così, con quelle parole che tutti capiamo, anche noi, e che si stampano nel nostro cuore come se ce le avesse fatte sentire Lui stesso.
I Vostri piccoli seminaristi
Eccellenza !
Il 25° anniversario del Suo Sacerdozio ci trova uniti intorno a Lei per riaffermare ancora una volta i vincoli di filiale devozione e di sincero affetto che a Lei ci legano.
La festa del Padre è un po’ la festa dei figli, e la gioia di questi è tanto più intima e più grande quanto più sono prediletti. E noi, giovani speranze della Diocesi di Monopoli, sentiamo viva la Sua predilezione.
Siamo nell’età in cui è facile proclamare l’autosufficienza; nell’età in cui sembra giusto opporsi, in nome della libertà, a qualsiasi freno o autorità, in cui non è facile sottoporsi al giudizio di un arbitro.
Ma la nostra vocazione è ben difesa: il Suo occhio vigile, Eccellenza, e il Suo cuore paterno la assicurano da ogni assalto; Lei ci precede, Guida sicura e rassicurante per le incertezze delle svolte, per la gioia della via diritta.
Noi guardiamo a Lei, Eccellenza, noi portiamo a Lei i nostri slanci e le nostre apprensioni.
E tutti, Lei ascolta… Ascolta l’uno che vuole e che può; ascolta l’altro che vorrebbe; fa Sua la trepida attesa di quell’altro che si prepara a delle tappe decisive; vive la incertezza di chi si sente poco sicuro; partecipa alla gioia di chi ha appena iniziato.
E per tutti ha un gesto amabile, una parola sicura, e se non altro un sorriso paterno.
Eccellenza, è la riconoscenza di tanto Suo lavoro e di tanto Suo amore che ci stringe, in questa circostanza, intorno a Lei per dirLe grazie ed auguri.
Grazie per tutto il bene che a noi fa!
Auguri che tanti Suoi sogni su di noi abbiano a diventare viva ed operante realtà.
I seminaristi del regionale
Numero unico, 1960 in biblioteca privata