Castiglione delle Siviere 16 Giugno 1968 – ordinazione sacerdoti
Carissimi tutti: voi Sacerdoti novelli, voi sacerdoti giovani e anziani, voi tutti figliuoli fedeli rivestiti nel Battesimo e nella Cresima del regale sacerdozio di nostro Signore Gesù Cristo, in questo momento più che in qualsiasi altro momento, siete cari al Vescovo perché il suo cuore d’uomo é stato attraversato dal fluire lungo quasi incessante della presenza e dell’azione dello Spirito Santo, che ha operato in mezzo a noi le cose meravigliose di Dio, perciò ha scelto creature fra le creature, uomini tra gli uomini per farne suoi ministri, perché vadano lungo i sentieri e nelle piazze ad invitare i poveri, gli storpi, i ciechi, gli zoppi affinché prendano posto alla sua mensa nella casa che vuole gremita.
Quale spettacolo offrite voi in questo momento agli occhi di noi che siamo in presbiterio e come noi siamo fatti spettacolo al vostro sguardo!
Ma tutti dobbiamo riconoscere che ci troviamo intorno alla mensa del Signore, perché il Signore ha posto il suo sguardo su di noi che siamo poveri, ciechi, storpi, deboli e che abbiamo bisogno di accostarci alla sua mensa per fortificarci, per acquistare la capacità di camminare, di vedere e diventare ricchi della ricchezza cui hanno diritto i figli di Dio.
Qui si pone il nostro ministero, miei cari, – dall’ultimo cui ho imposto le mani al primo cui sono state imposte le mani di tre Vescovi – nel portare nella casa del Signore, perché si accostino alla sua mensa tutti quelli che riconoscono d’avere bisogno di salvezza, di grazia, di amore e siano riempite tutte le esigenze di infinito, di libertà, di comprensione, di amore, di unione che portano in se stessi e di comunione con tutti gli altri fratelli. Ma il nostro ministero deve essere un ministero di oggi, perché la chiesa istituita da nostro Signore Gesù Cristo, con le sue strutture, coi suoi ministeri, coi suoi carismi, é il Corpo di Cristo vivete nella concretezza del tempo e dello spazio che occupano gli uomini di oggi.
Se vogliamo svolgere il nostro ministero nel mondo di oggi dobbiamo essere sacerdoti di oggi.
Ma chi é il sacerdote di oggi? Non deludetevi: é il sacerdote di sempre istituito da nostro Signore Gesù Cristo, perché é il suo sacerdozio, é la sua azione salvifica che attraverso le nostre persone, é presente nel mondo di oggi, dunque é un sacerdozio eterno ma anche un sacerdozio attuale, presente, che si rivolge agli uomini di oggi nel mondo di oggi. Gli uomini di oggi sono particolarmente i giovani, coloro che vivono più intensamente la loro esistenza e che hanno un inserimento più immediato nelle realtà di oggi.
Il mondo di oggi é il mondo delle realtà create di Dio, che si presenta a noi con un volto rinnovato e che a volte ci lascia pensosi, perplessi, incerti e anche insicuri. Il mondo di oggi é quello che esprimono i giovani. I giovani manifestano insoddisfazioni, malcontento e avanzano richieste e aspirazioni anche se non le sanno rendere con chiarezza. In questo mondo é chiamato ad operare il nostro sacerdozio. Dobbiamo ascoltare le aspirazioni dei nostri fratelli per capirle, interpretarle, evangelizzarle, santificarle, redimerle e compiere così l’opera per cui siamo stati chiamati da nostro Signore Gesù Cristo.
Il mondo di oggi é nuovo e allora ha bisogno di essere nuovamente evangelizzato. Ciò importa saper dire al mondo di oggi la parola eterna di nostro Signore Gesù Cristo.
Il mondo ha bisogno di essere liberato dalle sue debolezze, ha bisogno di essere indirizzato rettamente e di essere sostenuto.
Questo é possibile per la grazia di nostro Signore Gesù Cristo, attraverso l’azione sacramentale espressa nei segni istituiti da nostro Signore Gesù Cristo, ma amministrati secondo la capacità di intendere di oggi, secondo una sensibilità rinnovata e che non é più quella di prima.
Il mondo di oggi ha bisogno della salvezza di nostro Signore Gesù Cristo, che si opera attraverso la capacità di volerci bene. Riscontriamo nel mondo di oggi: la violenza della guerra, la violenza delle insurrezioni, la violenza che stronca le vite più belle e più promettenti e assistiamo a un’esplosione di odio. Come si arresterà quest’esplosione di odio? C’è una sola soluzione ed un’unica risposta: la soluzione e la risposta dell’amore.
Ma, la risposta dell’amore non deve essere considerata una debolezza di fronte alla forza della violenza. L’amore é forte.
E’ più forte chi muore di chi uccide; è più forte chi accetta di morire di chi dà la morte all’innocente; è più forte Gesù Cristo, il Figlio di Dio che é morto per la nostra salvezza; è più forte l’amore, che Gesù Cristo per mezzo del suo Spirito, trasfonde nei cuori dei credenti e li rende capaci di dare tutto se stessi per i propri fratelli.
Vorrei che questi pensieri scendessero nel vostro spirito, e come vorrei che si chiarificassero sempre di più nello spirito mio e dei miei sacerdoti! La grazia di nostro Signore Gesù Cristo é operante nella chiesa da lui fondata e che si rinnova per l’impulso di coloro che raccolgono l’eco del suo Spirito. La grazia di nostro Signore Gesù Cristo di cui il mondo ha tanto bisogno é data dal nostro ministero, svolto da umili e povere persone ma che portano la potenza salvatrice di nostro Signore Gesù Cristo. Per l’esercizio del nostro ministero, nostro Signore Gesù Cristo vuole raccogliere tutti intorno alla sua mensa dove c’è la verità di cui abbiamo bisogno per la nostra intelligenza, dove c’è la grazia di cui abbiamo bisogno per la nostra volontà, dove c’è l’Amore di Dio per ciascuno dove c’è l’Amore di Dio che ci rende capaci di voler bene a tutti.
Qualche cosa é avvenuto in mezzo a noi nella grandiosità di quest’edificio sacro. Forse é difficile intenderlo subito con chiarezza. Se continuiamo a pregare, se continuiamo a cercare, se continuiamo ad essere uniti troveremo le vie segnate da nostro Signore Gesù Cristo, da insegnare a tutti i nostri fratelli.
Non posso terminare senza rilevare la presenza numerosissima dei nostri sacerdoti.
E’ una espressione d’unità.
E’ una espressione di carità.
E’ una espressione d’unione.
E’ una grazia preziosissima di nostro Signore Gesù Cristo alla chiesa di oggi, che si rinnova in questo mondo nuovo.
OM 127 Ordini 68