Governolo domenica 19 maggio 1974 ore 11
Carissimi, faccio subito una constatazione: ci vediamo così di rado! I miei sacerdoti sono in mezzo a voi con la mia sollecitudine apostolica pastorale: una sollecitudine che si interessa vivamente e fattivamente con i nostri sacerdoti della vostra situazione di uomini e di cristiani. Di fatti, da oltre un anno, nel vicariato a cui appartiene la vostra comunità, si sta svolgendo la visita pastorale. Quanti incontri tra i vostri sacerdoti, tra di loro e con me; quanti incontri anche con un numero notevole, discreto, di laici provenienti da tutte le parrocchie, per parlare di problemi inerenti alla vostra vita di cristiani!
Quindi c’é una presenza del vescovo, però, ripeto, non ci vediamo quasi mai e quando giungono queste occasioni di incontrarci, di vederci faccia a faccia, sapeste come si fa vivo il mio senso di responsabilità! E vorrei dirvi, non tante cose, ma le cose che sono più importanti e più decisive per la vita cristiana, per la vita di fede, per la vostra vita.
Per la vostra vita, perché la vita cristiana non é qualche cosa di aggiunto, qualche cosa che sta accanto allo scorrere della vita umana, della nostra vita di tutti i giorni. La vita di fede non é unicamente quella che viene fuori quando facciamo degli atti esterni, che possono essere ritenuti atti religiosi, quindi espressione della nostra fede. No. La nostra fede, il nostro cristianesimo é tutt’uno con la nostra persona, é tutt’uno quindi, con la nostra vita e non riguarda soltanto il destino futuro della nostra esistenza, ma tocca essenzialmente, fondamentalmente anche i destini della vita presente attraverso i quali costruiamo la nostra vita futura. Il paradiso non é un salto nel vuoto, é una maturazione.
Il cristianesimo non riguarda soltanto la salvezza nel senso di andare a finire bene nella vita eterna, oppure di andare a finire male.
Il cristianesimo é fatto, perché nella vita presente noi raggiungiamo una salvezza come uomini e come donne.
Che cosa significa raggiungere la salvezza come uomini e come donne?
La migliore via, per intendere che cosa significa la nostra salvezza nel presente e nel futuro, é quella di rifarci alla parola del Signore che abbiamo celebrato insieme. Potremmo ripeterla tutta, ma il nostro discorso sarebbe troppo lungo. Rifacciamoci unicamente ad alcune parole di nostro Signore Gesù Cristo. Vi sottolineo: parole di nostro Signore Gesù Cristo e non parole mie, non parole di un uomo qualsiasi, fosse pure anche sapientissimo, ma la parola del Figlio di Dio, la Parola di Dio.
E’ interessante rilevare come al termine del brano, che abbiamo letto, Gesù dice: – vado e tornerò da voi- Capiamo come Gesù é andato. Dopo la sua morte e risurrezione, Gesù é salito al cielo ma promette: “ritornerò da voi”, non semplicemente alla fine dei tempi, ma “ritornerò da voi” durante tutti i tempi della vostra esistenza. E come torna a noi?
Torna a noi nella Chiesa,
torna a noi con la Chiesa,
torna a noi per mezzo della Chiesa, cioè:
torna a noi con la parola che viene annunciata nella Chiesa,
torna a noi con la sua vita che viene comunicata nella Chiesa,
torna a noi, soprattutto, con il suo Amore per diffonderlo nei nostri cuori e fare di noi la “Città di Dio” tutta compatta, un solo popolo che poggia sulle fondamenta dei dodici apostoli.
Ebbene, Gesù ci dice questa parola stamattina: “Se uno mi ama osserverà la mia parola”. Miei cari, lo amiamo Gesù Cristo? Siamo in chiesa, siamo nella casa del Padre nostro: c’é un sentimento di amore e di affetto nel nostro cuore? Entriamo nella chiesa con gli stessi sentimenti con cui entriamo in casa nostra magari dopo tanto tempo che siamo stati fuori, con la gioia di ritrovare i nostri cari?
“ Se uno mi ama osserva la mia parola” cioè, tiene conto della mia parola. Se vogliamo bene a Gesù dobbiamo tenere conto della sua parola. Non possiamo volergli bene e non prendere in seria considerazione la sua parola! Non possiamo volergli bene e non ascoltare la sua parola come la parola più importante che qualcuno ci possa dire. Ebbene, che cosa ci dice Gesù Cristo? “ Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà”. Vi dice qualche cosa questa affermazione di Gesù, “il Padre mio lo amerà”?
Miei cari:“il Padre mio lo amerà”!
Tu, tu, tu che sei distratto: il Padre tuo ti vuole bene!
Che cosa c’é di più grande, di più bello nella vita per un bambino, per un figliolo e anche per l’adulto della sicurezza, di essere benvoluto dal proprio padre, dalla propria madre? Quale sventura per un figliolo crescere come se non avesse un padre e una madre!
Gesù ci dice: il Padre mio lo amerà. Dunque noi siamo amati dal Padre. Noi abbiamo questa garanzia che ci viene, non dal fatto che noi vogliamo bene a Lui ma dal fatto che Lui é padre buono, un padre infinitamente buono che ci vuole infinitamente bene.
E quale é la conseguenza di questo bene, perché non é un bene sentimentale qualsiasi, ma un bene concreto?
Guardate come si manifesta. “ E noi verremo a lui”.
“Noi”,cioè, Gesù che parla, il Padre che ci ama e lo Spirito Santo che ci è inviato.
“Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.
Iddio che ci viene incontro! Questa é la realtà del mondo, questa é la realtà della vita. Niente esiterebbe se non ci fosse Dio che viene incontro a tutta la sua creazione per “farla” ogni giorno e conservarla ogni giorno. E non ci sarebbero figli di Dio se Dio non ci venisse incontro con le leggi della natura, con il suo amore, con la sua sapienza, con la sua potenza e non pronunciasse ogni giorno quel “sì” per cui ci vuole, per cui ci vuole bene, tutto il bene che possiamo avere nella nostra vita. Gesù dice di più: “verremo a lui e faremo dimore presso di lui”
Miei cari, io vescovo, vorrei entrare nelle vostre coscienze, ma non per curiosità. Io non so se vi interessa questa cosa: che il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo vengano da noi e prendano dimora presso di noi. Abbiamo la coscienza della presenza di Dio?
Una presenza che ci tocca nel più intimo del nostro essere, non una presenza vaga ma la presenza di persone vive?
La presenza di persone che ci amano infinitamente?
La presenza di persone che hanno fatto tutto e sono disposte a fare tutto ciò che é bene per noi?
E’ Gesù che ci dice queste cose annunciandoci la salvezza che é venuto a portare nel mondo. Dunque, vi chiedo ancora: é interessante per voi che il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo vengano presso di noi?
Cerco di mettere in evidenza la portata di questo fatto.
Perché il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo: vogliono venire presso di noi, vogliono stabilire la loro dimora in noi, vogliono abitare nel più intimo della nostra persona, alla sorgente del nostro essere, alla sorgente delle nostre energie, alla sorgente stessa della nostra identità?
Perché noi, giorno per giorno, abbiamo la tendenza a non essere contenti.
Guardate allo spettacolo dell’umanità così eloquente ai giorni nostri. Le manifestazioni più sconcertanti che cosa ci dicono, che cosa denunciano? Mancanza di umanità, mancanza di senso di umanità, un trionfo imponente, sconvolgente, spaventoso di barbarie e di ferocia. Noi diciamo le bestie feroci. Dove sono le bestie feroci? Le bestie feroci sono nei paesi più ricchi, nei paesi dove la scienza ha fatto i più grandi progressi, dove la tecnica ha scoperto gli strumenti più perfetti. E c’é una ferocia come non si é mai manifestata in nessuna parte, perché gli uomini non sono più uomini, perché la vita umana non é più considerata vita umana.
Direte: ma noi di Governolo cosa centriamo con questa gente? Miei cari, state attenti, stiamo attenti, io per primo, stiamo attenti a quello che diciamo perché la tendenza ad essere meno umani, la tendenza ad essere disumani la portiamo tutti dentro di noi quando favoriamo la tendenza che é radicata nel fondo della nostra persona e che si chiama egoismo, che si chiama: “io prima degli altri”, che si manifesta in gelosia, in dissidi, in odi e in rancori in vendette, in ripicche anche minime. Tutte queste cose possono ingigantire e fare quindi la nostra infelicità umana, e fare sì che non siamo più creature umane.
Che cosa ci vuole perché gli uomini siano più uomini, perché le donne siano più donne? Ci vuole la ricchezza? Ci vuole la potenza? Vedete di ricchezza quanta ce né nel mondo, vedete di potenza quanta c’é nel mondo? Vedete che là dove c’é maggiore potenza si manifesta una più sconfortante incapacità di mettere un po’ di pace?
Questo nella grande scena del mondo. E questo nella piccola ma importantissima e decisiva scena che é l’ambito della nostra persona. Chi é capace di mettere pace? Chi é capace di mettere amore invece che odio?
Ecco la presenza del Padre del Figlio dello Spirito Santo, che sono una cosa sola nell’amore, che vogliono che noi viviamo come loro che sono una cosa sola nell’amore. Ma non lo vogliono soltanto. Si pongono proprio alla radice del nostro essere per donarci la capacità di conservare la nostra identità di creature umane, quindi la nostra identità che si specifica nella facoltà di volere bene, nella capacità di voler bene, nella volontà di essere umani e non disumani. Questo ci viene da Dio.
Questo ci viene dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. – Ci viene dal Padre che per amore ci dona il suo Figlio, – ci viene dal Figlio che per amore muore in croce, – ci viene dallo Spirito Santo che é l’amore in persona del Padre, del Figlio e che é dato a ciascuno di noi perché sia la certezza nuova di una vita nuova, della vita cristiana. Ecco il significato, allora, che noi possiamo cogliere di ciò che celebriamo stamattina: la cresima dei vostri figlioli, la nostra cresima.
La nostra cresima, miei cari, é questo dono di Dio di mettersi non soltanto accanto a noi nell’intimo di noi stessi, ma ad essere la nostra forza e la nostra energia affinché conserviamo la nostra vocazione umana di persone, che al di sopra di tutto mettono l’amore, che al di sopra di tutto e di tutti non mettono se stessi, ma il dono di se stessi come Dio fa dono di se stesso a ciascheduno di noi.
Miei cari, questo é il senso della vita cristiana. Questo incontro con Dio Padre Figlio e Spirito Santo, un Dio solo in tre Persone unite in un amore infinito, che si incontrano con noi e si mettono nell’intimo della nostra persona per darci la capacità, di tanti che siamo, di formare un cuore solo e un’anima sola. Di questo abbiamo bisogno per essere salvi nel mondo. Di questo abbiamo bisogno per preparare la nostra salvezza eterna che incomincia da qui e matura in cielo.
Dunque il nostro impegno, è quello di aprire il nostro cuore e ascoltare la parola del Signore, cioè accogliere la parola del Signore e accogliendo la parola del Signore accogliere colui che la manda: il Padre il Figlio lo Spirito Santo perché: siamo figli di Dio e fratelli di Gesù, amici dello Spirito Santo
OM 628 Governolo 74