Parrocchia di Borgofranco Sabato 26 Aprile 1969 per la santa cresima
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che avete ascoltata non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto questo mentre sono ancora con voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto. Vi lascio la mia pace,vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore… io vado e tornerò; se mi amaste, vi rallegrereste perché io vado dal Padre, perché il Padre é più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate” (Gv 14,23-29)
Miei cari, ho un forte desiderio che questo nostro incontro sia un atto di cordialità e di fede che ci metta in una certa comunione di vita perché Iddio nella sua infinita misericordia ha legato così le nostre vite, e io non adempirò al dovere che ho nella mia esistenza se non mi prenderò cura di voi, e voi non corrisponderete alla vostra vocazione di cristiani se non incontrerete l’azione del mio ministero sacerdotale.
Io sono qui in mezzo a voi abitualmente, rappresentato dal vostro parroco che qui fa le veci del vescovo e lo rende presente, ma è quanto mai opportuno che questa presenza avvenga nella pienezza della sua espressione, nella pienezza della sua funzione che non è una funzione esteriore di apparato di cose straordinarie, ma è una funzione che si svolge tutta nell’intimo delle nostre persone, che si deve svolgere dentro di noi, nel meglio di noi stessi dove sono i nostri pensieri più profondi, dove sono i sentimenti più autentici, dove sono le decisioni più responsabili.
Direte: ma questo che cosa ha a che fare con la cresima? Il significato profondo ed essenziale della funzione del vescovo e del sacerdote, della missione della chiesa è qui: rendere ognuno di noi capace di attuare quei rapporti profondi di cui ho parlato e che intercorrono tra le nostre persone, perché al di sopra delle nostre persone c’è un Padre che sta nei cieli, c’è Gesù Cristo Figlio del Padre che è venuto sulla terra ed è morto per la nostra salvezza ed è risuscitato per portarci una vita nuova.
Prima di noi c’è lo spirito del Padre, c’è lo Spirito del Figlio, c’è lo Spirito Santo che è dentro a noi in una forma invisibile ma con delle espressioni constatabili, che assicurano ad ognuno di noi: l’amore del Padre come è stato manifestato da Gesù Cristo morto per nostro amore.
Gesù Cristo è morto perché ognuno di noi avesse la possibilità di diventare figlio di Dio.
Ecco perché ci troviamo in chiesa, ecco perché nella chiesa c’è il papa,ci sono i sacerdoti, ecco perché nella chiesa, particolarmente, ci sono i cristiani, i credenti, ecco perché nella chiesa ci sono i battezzati e cresimati: perché il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, si sono interessati a noi, per comunicarci una vita nuova, che non viene dalla carne e dal sangue ma dallo Spirito, che viene da qualche cosa di più grande, di più forte di noi: che viene dallo Spirito di Dio, che è lo Spirito Santo. Questi bambini e queste bambine in questo tempo in cui si sono preparati alla cresima hanno sentito parlare molto dello Spirito Santo.
Quando il Vescovo arriva nelle parrocchie per la cresima, non arriva affatto per i bambini o per le bambine che non sono in grado di valutare ciò che è la cresima nella loro esistenza. Io parlo soprattutto agli adulti perché, se gli adulti comprenderanno ciò che si compie nella chiesa allora questi bambini e queste bambine ne trarranno frutti e ne avranno un vantaggio.
Se essi sono qui isolati, da soli davanti al vescovo anche se circondati da molte persone, per ricevere questa grazia dello Spirito Santo, e tutti gli altri sono come degli assenti anche se sono presenti fisicamente, è come gettare un seme dove non c’è un terreno buono, è come gettare un seme dove non è stato arato profondamente, è come gettare un seme dove non è stato concimato convenientemente e, il concime – scusate il paragone- il campo arato, la terra buona, siete voi miei cari adulti, voi papà e mamme, fratelli e sorelle grandi.
Se questo seme si trova isolato, ben presto dice il vangelo, vengono gli uccelli dell’aria e se lo portano via. Mentre invece se ci siete voi che avete capito che cos’è la cresima, che avete capito quale funzione ha la cresima, allora questo seme potrà portare frutto in proporzione della vostra collaborazione, della vostra presenza nella loro vita di perfetti cristiani.
Bisogna vedere dov’è la perfezione del cristianesimo. Noi pretendiamo che questi piccoli siano perfetti cristiani. Me li avete presentati perché diventino perfetti cristiani. Io mi accosterò a ciascuno di loro e darò la grazia di diventare perfetti cristiani ma, se poi non si possono ancorare a voi, se non possono imparare da voi, se il perfetto cristiano non lo vedono in voi, che cosa potrà essere di loro? Io, come ministro di Dio, con la imposizione delle mani darò a ciascuno di loro la grazia dello Spirito Santo. Ma,che cos’ è questa grazia?
In questo tempo liturgico la grazia dello Spirito Santo la si può intendere bene. Vi ricordate gli apostoli. Prima della Pasqua non avevano capito niente di nostro Signore Gesù Cristo. Gli apostoli alla scuola di nostro Signore Gesù Cristo per circa tre anni non avevano capito niente. Anche se vedevano i miracoli, avevano paura dei misteri che proponeva loro nostro Signore Gesù Cristo. Ricordate che uno l’ha tradito, un altro l’ha rinnegato, e che erano invidiosi uno dell’altro? Che cosa è avvenuto dopo che Gesù Cristo è risorto da morte ed è salito al cielo? E’ disceso lo Spirito Santo.
Adesso alla domenica sera, la televisione sta proiettando gli atti degli apostoli e questo episodio è stato raccontato. Quando gli apostoli hanno ricevuto lo Spirito Santo hanno capito tutto di Gesù Cristo, hanno incominciato a predicare Gesù Cristo, sono andati in tutto il mondo ad annunziare il vangelo di nostro Signore Gesù Cristo. Prima non capivano niente. Ricevono lo Spirito Santo e capiscono. Prima erano paurosi, adesso affrontano la piazza, il sinedrio, la prigione, la persecuzione. Tutti dal primo allo ultimo affrontano la morte per testimoniare la loro fede in nostro signore Gesù Cristo. Prima erano paurosi adesso con il dono dello Spirito Santo diventano coraggiosi. Prima erano invidiosi, adesso si vogliono bene. “Erano un cuore solo ed un’anima sola” è detto di tutti i credenti in nostro Signore Gesù Cristo ma soprattutto degli apostoli.
Per diventare perfetti cristiani bisogna diventare così: credere nel vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, conoscerlo,assimilarlo e questo è un dono e una grazia dello Spirito Santo. Questi bambini diventeranno capaci di leggere meglio il vangelo di nostro Signore Gesù Cristo e, se frequenteranno il catechismo, se si applicheranno ad ascoltare la Parola di Dio, se avranno il vostro buon esempio di adulti cresimati, per il dono dello Spirito Santo avranno la grazia di essere più forti dinanzi al male che vedono.
Papà e mamme vedete il mondo che circonda questi piccoli? Capite che hanno bisogno di una grazia particolare per superare tutte le insidie del mondo, tutte le insidie del male, tutte le suggestioni del peccato? Hanno bisogno di questo, hanno questa grazia ma, ripeto, se non sono appoggiati al vostro esempio questa grazia sarà come il buon seme gettato e portato via subito. Particolarmente, se sono buoni cristiani dovranno volersi bene tra di loro. Ecco la caratteristica del cristiano.
Noi siamo troppo abituati a dire: uno è cristiano perché va in chiesa, perché ascolta la Messa, perché fa la comunione. Certo, per essere buoni cristiani bisogna andare a Messa per ricevere i frutti della passione e morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, per essere buoni cristiani bisogna pregare, per essere buoni cristiani bisogna accostarsi ai santi sacramenti che sono la sorgente della vita cristiana, ma il cristianesimo si manifesta col cuore buono, col cuore generoso, ma il cristianesimo si esprime nella capacità di comprendere gli altri, nella capacità di volere bene agli altri, nella capacità di non mettere noi stessi al di sopra degli altri, nella capacità di vincere la tentazione di sfruttare gli altri per il proprio interesse. Così si dimostra di essere cristiani. Allora ha senso l’andare a Messa, ha senso il fare la comunione, ha senso il pregare. Perciò il cristiano si deve distinguere da questo: dalla sua capacità di volere bene ai propri fratelli.
Questi bambini e queste bambine saranno capaci di volersi bene tra di loro? Ammettete però miei cari, che certe cose noi dobbiamo ricordarle. Noi siamo sotto l’incubo di scoprire la ragione ultima del fatto che ha turbato la nostra vita di uomini: il fatto di Viareggio dove ragazzi di 14 e 13 anni sono coinvolti nel vizio. Voi giustamente pensate: il mio bambino no. Però viviamo in questo mondo che è capace di queste cose, viviamo in questo mondo che, se non arriva a queste espressioni delittuose, arriva alla invidia, alla gelosia.
Come sono contento di vedere le vostre bambine vestite così semplicemente! Mi rallegro con il parroco e con le mamme e i papà. Non mettete dell’invidia in questi piccoli cuori. Non mettetela nei vostri giovani e nella vostre giovani con certe espressioni di vanità. Non create dei motivi di divisione tra di loro. “Unanimi! Siamo dei poveri peccatori, abbiamo tutti bisogno della misericordia di Dio.
Abbiamo bisogno di una casa confortevole, di una vita dignitosa, di una sistemazione rassicurante, ma abbiamo bisogno al di sopra di tutto di bontà, di amore e questo ci viene da Gesù Cristo che è morto per noi, questo ci viene dal Padre nostro che sta nei cieli che ha ci dato il suo Figliolo come espressione del suo amore, questo ci viene per l’azione dello Spirito Santo che è nei nostri cuori e vuole diffondere in ognuno di noi la capacità di voler bene.
Dunque il vescovo è venuto a dirvi che: per la grazia di Dio e l’azione dello Spirito Santo, per la grazia del battesimo e della cresima, dovete volervi bene tra di voi.
OM 212 Borgofranco 69 – Borgofranco Sabato 26 Aprile