Gonzaga, Domenica 15 Maggio 1977
Carissimi, ci incontriamo e celebriamo insieme, prima di tutto, la Parola del Signore dalla quale prende senso ciò che facciamo quando veniamo in chiesa, dalla quale deve prendere senso anche tutto quello che facciamo durante la nostra giornata.
Soprattutto deve prendere senso la nostra vita. La nostra vita deve continuamente riferirsi alla Parola del Signore.
Pensiamo alla Parola del Signore. E’ una parola che giunge a noi dal Padre che ci ama infinitamente tanto che, per ciascuno di noi ha dato suo Figlio. E’ una parola che giunge a noi in tanti modi, ma soprattutto attraverso il Figlio di Dio fatto uomo, Gesù che a sua volta esprime tutto l’amore del Padre per noi. Poiché non c’è amore più grande di quello di colui che dà la propria vita per chi ama, Gesù ha dato la sua vita.
Gesù non solo ha donato la sua vita per dirci il suo amore per il Padre. Ha dato la vita in croce per noi ed ha vinto la morte ed è in grado di comunicarci la sua vita di vincitore della morte, di Figlio di Dio, e di fare fluire in noi la sua vita di risuscitato, di darci quindi la vita nuova che è la partecipazione alla vita stessa di Dio, che è comunione alla vita di Dio. Per questo noi, dall’amore di Dio in nostro Signore Gesù Cristo, per l’azione dello Spirito Santo, siamo nuove creature. Il cristiano è una creatura nuova, rinnovata, rigenerata, è una creatura che rinasce -come dice Gesù -“dall’acqua e dallo Spirito Santo” nel Battesimo. Questa vita è confermata il giorno della cresima quando ci viene dato definitivamente lo Spirito Santo.
Miei cari, abbiamo coscienza, ne teniamo conto che, per il fatto di essere stati battezzati e cresimati, in noi c’è qualche cosa d’altro che non ci hanno dato i nostri genitori che pure ci hanno dato tutto? Abbiamo coscienza che in noi c’è un seme, un fermento, una possibilità che ci viene direttamente da Dio, che ci trasforma, che ci dà la capacità di trasformaci tutti i giorni per essere veramente quello che siamo chiamati ad essere, cioè per essere figli di Dio? Quando si dice questa parola si ha l’impressione che sia una esagerazione. No. Siamo figli di Dio. San Giovanni dice: adesso non comprendiamo quello che siamo, ma un giorno lo vedremo, un giorno lo scopriremo. Oggi lo sappiamo nella fede e nel mistero, ma con sicurezza perché qui è impegnata la Parola di Dio, la parola di nostro Signore Gesù Cristo che non è come le nostre parole che possono esprimere dei desideri vivissimi e sinceri che non li possono realizzare.
La Parola di Dio compie tutto quello che è nel suo desiderio, ed è volontà di Dio che noi siamo veramente i suoi figlioli.
Nell’atmosfera che respiriamo circola la voce che la religione, la fede, il cristianesimo e la chiesa sono delle realtà astratte che non hanno importanza per la vita. Purtroppo respiriamo quest’atmosfera, ma noi venendo in chiesa con l’ascolto della Parola di Dio dobbiamo confermarci sempre più nella convinzione che Dio è con noi, che Dio pensa a noi, che Dio ci ama infinitamente, che Dio ci ama più di quanto noi possiamo amare noi stessi ed è capace di realizzare in noi l’opera meravigliosa della sua creazione, della redenzione operata attraverso nostro Signore Gesù Cristo che ci introduce nella comunione della sua vita, perché diventiamo i figli suoi.
San Leone Magno ha una esclamazione che suona così: se noi comprendessimo la nostra dignità, la nostra grandezza di figli di Dio! Se noi comprendessimo il dono di Dio, di cui siamo fatti partecipi dal suo amore! Miei cari, l’amore è fecondo, l’amore genera, l’amore produce. L’amore di Dio non è sterile, non è retorico, non è sentimentale. L’amore di Dio è operativo. Vediamo l’amore di Dio operativo in tutta la creazione. La scienza e la tecnica scrutano il mistero dell’universo, ma gli uomini non finiranno mai di scoprirlo. Come è meraviglioso Dio nell’opera della sua creazione! In questa meraviglia, che è l’universo, noi siamo il punto sul quale converge l’amore di Dio, per farne il capolavoro della creazione.
Sarebbe tanto bello continuare l’argomento e capite che avrei la voglia di continuare. Facciamo ancora una riflessione a proposito di quelli che dicono che la fede non serve a niente… Ma se siamo figli di Dio! Essere figli di Dio è proprio niente? Inoltre, miei cari, tra di noi siamo fratelli per quella vita nuova nella quale siamo rinati, nella quale siamo stati rigenerati per l’azione dello Spirito Santo, per l’opera di nostro Signore Gesù Cristo.
Tu hai dei fratelli? Perché siete fratelli? Perché avete un’unica sorgente da cui derivate: il papà e la mamma Se Dio è l’unica sorgente da cui deriva la vita nuova che abbiamo ricevuto,noi siamo fratelli in questa nuova vita. Questo non è un linguaggio di chiesa. Questo è il linguaggio di Dio. Questo è il linguaggio dell’opera di Dio. Questo è il linguaggio della capacità dell’amore operante di Dio.
Se tra di noi siamo fratelli allora, tra di noi ci deve essere il rispetto per gli altri, la comprensione per gli altri, il riguardo per gli altri; non dobbiamo fare agli altri ciò che non vogliamo sia fatto a noi. Gesù Cristo va più avanti e ci dice: amatevi come io vi ho amato. Non è mai stata detta una parola come questa in tutte le filosofie, in tutte le religioni del mondo: “amatevi come io vi ho amato”.
La religione non serve a niente? Se noi accogliessimo il messaggio che ci viene da nostro Signore Gesù Cristo, dal nostro Dio, dal Padre che sta nei cieli che vuole fare di tutti noi, l’unica famiglia di persone che si vogliono bene, non sarebbe questa la condizione più bella che ci può essere in una convivenza umana? Riflette un istante.
Io ripeto in continuazione, il mondo non ha bisogno di soldi. Il mondo non ha bisogno di tecnica. Ci siano pure i soldi, la scienza e la tecnica però ci sia l’amore, prima di tutto. Prima di tutto ci sia l’amore vicendevole, l’amore disinteressato, l’amore che si manifesta in riguardo, in rispetto, in venerazione per gli altri, perché sono come noi figli di Dio, perché sono come noi prezzo del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, perché sono come noi tempio dello Spirito di Dio.
Ecco miei cari, certamente mi avete capito. Capite anche ciò che non ho detto con le parole. Capite soprattutto quello che lo Spirito -come ha promesso Gesù nella pagina di vangelo che è stata letta- suggerisce nel cuore di ciascheduno, per introdurvi in questa realtà di vita meravigliosa che è il nostro cristianesimo.
OM 668 Gonzaga 77
Domenica 15 Maggio 1977