Formigosa 4 ottobre 1969
Carissimi, non è lontana la sera nella quale abbiamo consacrato in questa chiesa il nuovo altare. In quella occasione abbiamo detto che l’altare è il simbolo di Gesù che sta in mezzo a noi, di Gesù che ci raccoglie nell’unita della fede, della speranza e della carità. Questa sera celebriamo qualche cosa di più vivo di più essenziale, di più decisivo.
Gesù, prima di salire al cielo, ha fatto la promessa di rimanere in mezzo a noi per sempre. Gesù è il Figlio di Dio e le sue promesse non vengono meno perché Egli è fedele ed è capace di mantenerle. La presenza che celebriamo questa sera non è semplicemente quella simboleggiata dall’altare, ma quella che Gesù ha voluto realizzare nelle persone segnate e trasformate da lui.
Mons. Ettore Scarduelli, il mio vicario, il più diretto collaboratore, celebra il 25° del suo sacerdozio Attorno a lui si trovano riuniti i familiari, gli amici e tutta la parrocchia. Egli è uno di Voi e non è più uno di voi. Non perché sia andato ad abitare Mantova o abbia particolari titoli di studio o meriti che lo distingue da voi, ma perché Cristo un giorno gli ha fatto misteriosamente udire una voce, l’ha fatto camminare accanto a se diversi anni, ne ha preso possesso consacrandolo definitivamente al suo ministero per mezzo del suo Vescovo e per l’azione dello Spirito Santo. Ne ha fatto uno strumento,un segno: l’ha consacrato sacerdote. Che cosa vuole dire sacerdote?
Sacerdote non e soltanto colui che sta in mezzo a noi per condurci a Dio, ma è colui di cui Dio si serve per venirci incontro. Infatti non siamo noi che cerchiamo e “inventiamo” Dio, ma è Dio che cerca e inventa” noi. Egli in Gesù Cristo si è stabilito in mezzo a noi, e ci viene continuamente incontro per fare di noi i suoi figli, la sua famiglia, gli eredi della sua ricchezza infinita.
Dopo l’ascensione di Gesù al cielo, il Padre ha voluto che fosse continuata tra noi la presenza di Dio che discende verso di noi, che ci viene a cercare, che ci cerca ogni giorno comunicandoci la pienezza della sua vita. Il sacerdozio ministeriale è una delle vie principali attraverso le quali Dio comunica con noi rendendo presente il figlio Gesù.
Il Concilio Vaticano II ha richiamato in quanti modi Gesù rimane in mezzo a noi. Rimane in mezzo a noi per mezzo della Parola, attraverso l’azione dei sacramenti e soprattutto dell’eucaristia, e quando “due o più sono riuniti nel suo nome” però al primo posto ha stabilito la persona del Sacerdote Ogni forma di presenza di Gesù nella Chiesa dipende sempre dalla azione del suo ministero.
Non ci può essere la fede in Gesù, nel nome del quale due o più stanno insieme, se prima non c’è il ministero della Parola il quale viene da coloro che sono mandati da Gesù Cristo. Né possiamo vivere la grazia che viene dai sacramenti e in particolare dalla eucaristia, senza il ministero di coloro che prendono il pane e il vino e nella persona di Cristo, li trasformano nel corpo e nel sangue di Cristo.
Il sacerdote si pone sulla linea di una presenza insostituibile. Se vogliamo Cristo, il suo vangelo, la sua grazia, l’amore, la eredità della vita eterna, é indispensabile che accogliamo Gesù nella persona del sacerdote.
Il sacerdote però é uno di noi. Stasera é uno dei vostri, della vostra terra e del vostro sangue. Il sacerdote è uno di voi che ha bisogno come voi della Parola di Dio, della sua grazia, del suo amore. Il sacerdote uno di noi ed é Gesù in mezzo a noi. Allora se vogliamo Cristo, dobbiamo accettare il sacerdote anche con le sue debolezze, anche con i suoi difetti e limiti. E poi pensiamo alle responsabilità che ha da portare .Riflettiamo sulla sua vita.
Quella di Mons. Scarduelli non la vedete tutti i giorni, ma quella del sacerdote che ora si nasconde nell’ombra della sua chiesa, la vedete bene. E’ una vita donata, é una vita spesa, é una vita data non per interesse, non per la bella figura, ma per Gesù Cristo per i propri fratelli, per ognuno di noi. Anche quella di Mons Scarduelli non é una vita facile. Condivide la mia sollecitudine nell’ edificare la corresponsabilità di ogni battezzato della comunità diocesana.
Unitevi allora al vescovo, al vostro parroco che ha voluto questa celebrazione, a tutti i sacerdoti presenti questa sera e a Mons. Scarduelli per ringraziare il Signore che ci dona i suoi sacerdoti. So che alcuni dei vostri ragazzi sono già in seminario. Pare che alla nostra chiesa di Mantova il Signore voglia dare ancora largamente la grazia di nuovi sacerdoti. Diciamogli tutta la nostra riconoscenza e impegniamoci a trarne il maggiore profitto per noi e per il mondo intero.
OM 232 Formigosa 69 – 4 ottobre 1969