Roberto Busti, vescovo
FEDELE INTERPRETE DEL CONCILIO VATICANO II
Ho sentito da subito, appena arrivato a Mantova, il desiderio di conoscere qualcosa di più del vescovo Carlo Ferrari. Non l’ho mai incontrato in vita, ma me ne aveva parlato un giorno il Card. Martini offrendomi di lui due caratteristiche per me particolarmente simpatiche.
La prima aveva origine dal fatto che il Cardinale conosceva bene la mia passione per le auto, soprattutto quelle sportive e veloci: passione quasi esclusivamente intellettuale, considerato che la vettura più sportiva di cui sono stato in possesso fu una FIAT 850 coupé color verde bottiglia (alla quale mi è rimasto attaccato il cuore!).
Ebbene, il card. Martini dopo aver incontrato il vescovo Ferrari non so bene in quale occasione, appena mi vide mi disse: «Dovresti conoscere il vescovo di Mantova, che ha una Ferrari.
«Si chiama Ferrari – gli risposi – ma non sono sicuro che l’auto sia una Ferrari».
«,Ma gli piace guidare e va molto veloce»; e qui forse Martini celava il suo timore per la velocità.
La seconda invece era veramente prfonda e manifèstava la stima per la quale Martini aveva chiesto al vescovo Carlo di predicare gli esercizi spirituali ai vescovi lombardi: Mons. Ferrari, è un uomo di grande spiritualità, un vero Padre conciliare!
Ora su questa cattedra che fu sua ci sono anch’io, a continuare il suo insegnamento e spero anche il suo esempio. Ci sono molti sacerdoti che mi parlano di lui; alcuni suoi atteggiamenti sono diventati aneddoti, quasi a descrivere una personalità le cui scelte pastorali desideravano andare verso una sempre maggiore conoscenza della Scrittura, una fedeltà marcata agli insegnamenti del Vaticano II, una “conversione” concreta a far prevalere lo Spirito, invocato nella preghiera, nel silenzio della meditazione che precede e dà senso al ‘fare” pastorale, che non deve mai avere la prevalenza nell’impegno sacerdotale.
Sono veramente curioso di leggere queste testimonianze per conoscere meglio un uomo e un vescovo così significativo per la Chiesa Mantovana; e con me tante persone che l’hanno conosciuto e amato.
Il centenario della sua nascita ci permetterà, nel 2010, di scoprirne ancor meglio la persona e il valore.