concelebrazione in suffragio dell’anima di Papa Paolo Vl°
Onorevoli autorità, fedeli tutti carissimi,
La chiesa mantovana con questa celebrazione si unisce a tutte le chiese del mondo e alla chiesa di Roma che oggi termina le celebrazioni di suffragio di papa Paolo Vl°. Non mi propongo di dire nulla di particolare sulla sua persona, sulla sua figura e sul suo pontificato.
Mi riferisco semplicemente alla Parola del Signore per dire in qualche modo, per accennarlo almeno, come Egli di questa Parola sia stato il profeta.
Perché ogni pontefice è profeta dei giorni del suo pontificato e, come tutti i profeti dicono al popolo di Dio le parole di Dio e, come tutti i profeti quando parlano le loro parole hanno diversa sorte. Generalmente i profeti sono contraddetti sono in qualche modo perseguitati fin tanto che viene il giorno, e può coincidere col giorno della loro morte, che si riconosce quanto le loro parole fossero le parole di cui tutti avevamo bisogno.
Il profeta Isaia, dice, “Il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli”.
Non so se riesco ad esprimere ciò che il profeta vuole dire con queste parole; parole che ha ripreso Gesù quando ha scacciato i venditori dal tempio. Nel tempio dice il profeta, e ha detto Gesù, ci si va per pregare. Cosa significa pregare? Pregare significa riferire se stesso, la propria persona e il valore della propria vita a Dio, perché vengono da Lui a implorare che egli ci tuteli e tuteli i nostri valori. Iddio lo fa questo, ma non lo fa in un modo strabiliante come a comando automatico, lo fa secondo le ore della sua provvidenza, secondo i momenti dei suoi tempi che non coincidono con i nostri tempi, ma certamente Dio protegge chi si rifugia in Lui.
Paolo Vl ha riportato il mondo e gli uomini in questa casa di Dio, per riferirli a Dio, per metterli sotto la tutela di Dio, per dire a tutti gli uomini: non toccateli perché sono di Dio, rispettateli perché sono sacri. Ciò che esiste ed è in chiesa per essere riferito a Dio è sacro, ciò che è sacro non lo si tocca.
Paolo Vl ha detto che è sacra la vita. Credo che sia la parola più profetica che egli ha pronunciato e oso affermare dinnanzi a voi miei cari che credete, dinnanzi ai miei sacerdoti che Paolo Vl non sarà il papa ricordato per la “Populorum progressio” per la “Quadragesima adveniens” ma per la “Humanae vitae” tanto contestata e tanto contrastata. Se ne va la vita, se ne vanno le sorgenti della vita, se ne va la sicurezza della vita, se ne va il valore della vita. Paolo Vl in quanti modi ha detto che la vita e sacra! L’ha riportata nel tempio di Dio la vita con il suo valore.
Paolo VI ha detto che e sacra la persona. Non la si tocca né per interesse, né per motivi di potere o per qualsiasi altra ragione. E’ I’unico assoluto di questo mondo, garantito da Dio creatore dell’uomo, che lo ha fatto a sua immagine e somiglianza.
Paolo Vl ha detto che è sacra la libertà della dignità della persona umana perché Dio ha mandato il Figlio suo nel mondo per liberare gli uomini, per dotarli di quella libertà che è propria dei figli di Dio, che non equivale a nessun’altra libertà, ma è presupposto per ogni altra possibile libertà umana.
Paolo Vl ha detto che è sacro l’amore, che è il più grande comandamento. La voce di Nostro Signor Signore Gesù Cristo: “Amatevi” che viene riecheggiata nella chiesa dalla grandezza di un pontificato che ha segnato un solco così profondo nella storia del mondo.
“Amatevi”! Quanto sacro l’amore! E, se l’amore non è quello tutelato da Dio, se l’amore non è quello che si può riferire a Dio, e se l’amore non è quello che ha la sua sorgente in Dio, non c’è più amore nel mondo. C’è l’odio con tutte le sue conseguenze che ben sapete.
Paolo Vl ha detto che e sacra la pace. Quante volte ha pronunziato questa parola! Ha istituito anche la “giornata della pace”: una celebrazione perché il mondo capisse e Dio ci desse la grazia di capire quanto sia grande il dono della pace che il suo Figlio ha portato nel mondo quando e venuto per essere uno di noi.
Paolo Vl ha posto al sicuro nel tempio di Dio e ha proclamato sacra la sofferenza. E’ andato per il mondo intero per prendere contatto con tutte le sofferenze, con tutti i più piccoli, con tutti gli indifesi, con tutti quelli che oggi si chiamano gli emarginati, i diseredati.
Con tutti! E non lo ha fatto con gesti retorici ma – come ho avuto occasione di scrivere – per raccogliere nel suo cuore la sofferenza di tutto il mondo ed essere il cuore del mondo che soffre, perché nel mondo c’e la sofferenza, perché nel mondo c’è il peccato: perché nel mondo vuole fare senza Dio, perché nel mondo mettendosi contro Dio mette un uomo contro l’altro, porta lo scompaginamento in tutte le leggi della natura e di conseguenza mette le premesse perché ci sia la sofferenza.
Paolo Vl ha detto che la sofferenza e sacra dal momento che Nostro Signore Gesù Cristo è stato giudicato da Pilato, è stato flagellato dopo aver agonizzato nel Getzemani ed essere morto in croce nella più grande desolazione.
Paolo Vl ha detto che è sacra la gioia. Molto pochi sanno di una lettera scritta a tutta la chiesa da Paolo Vl sul tema della gioia. Se Gesù Cristo è venuto, se Gesù Cristo ci ha liberato dal peccato, se Gesù Cristo ci libera dalle conseguenze della morte, se Gesù Cristo ha valorizzato la sofferenza, se Gesù Cristo ci ha portato il dono della libertà, se Gesù Cristo ha rivendicato la dignità della persona umana – “Qualunque cosa avrete fatto a uno di questi miei più piccoli l’avrete fatto a me “-, allora tutto è sacro, allora tutto è al sicuro, allora tutto ci appartiene, allora: “Tutto è vostro, voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”.
Ecco miei cari il significato di una missione profetica in un pontificato come certamente è stato quello svolto da Paolo Vl.
s Noi preghiamo per Lui e con lui per la chiesa perché abbia il suo profeta, che le dica le parole di Dio per i propri tempi.
E abbiamo tanta fiducia perché Gesù Cristo ha detto: “Non temete io sono con voi fino alla fine dei tempi”
SLGC.
ST 345 Paolo VI° 78
Domenica 20 Novemvre in Duomo, presenti le Autorità e molto popolo, Mons. Vescovo ha presieduto la concelebrazione in suffragio dell’anima di Papa Paolo Vl°. Noi riportiamo l’omelia:
Stampa “la cittadella” 3 novembre 78