Sustinente Sabato 25 ottobre 1969 per la santa cresima
Carissimi,
potete pensare che il Vescovo sia ritornato con gioia in mezzo a voi, ad esercitare il suo ministero con più pienezza. Quando sono venuto alla metà di Marzo ho partecipato ai vostri Vespri, alla lode che avete cantato al Signore ed ho esercitato il ministero della Parola ed abbiamo cercato di cogliere ciò che Iddio dice alla sua Chiesa, ad ognuno di noi ai tempi nostri. Abbiamo cercato di interpretare la Parola che il Signore rivolge alla Chiesa, oggi, attraverso un segno particolare dei tempi, che ci viene da ciò che accade in mezzi ai nostri giovani.
Abbiamo detto – allora – che i giovani sono assetati di libertà, d’autenticità, di senso di responsabilità e abbiamo inteso – sempre dalla Parola del Signore – come queste cose abbiano la loro collocazione nel rinnovamento che si deve operare in mezzo a noi e che impegna tutti a rinnovarci, ad essere nuovi non nelle novità esterne, ma essere nuovi nell’intimo della nostra persona così che, quella libertà che esigono i giovani, sia la libertà di tutti i figli di Dio, sia la libertà di coloro che sono liberati dalla schiavitù del male, perché sono stati trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio per la potenza della grazia di nostro Signore Gesù Cristo.
Allora, siamo tutti impegnati ad essere autentici come vogliono i giovani oggi: non sembrare ma essere. Essere sinceramente, essere sul serio quello che diciamo, essere quello che manifestiamo esteriormente, essere nuovi, essere nuove creature – secondo l’espressione di San Paolo – della novità che ci dona nostro Signore Gesù Cristo, che viene per rinnovare il mondo, che viene perché noi siamo autenticamente noi stessi per essere, di fatto, non solo di fuori, i figli di Dio.
Rinnovarci secondo un senso di responsabilità. Ai primi di Marzo abbiamo terminato dicendo: animiamoci tutti, piccoli e grandi, giovani e adulti di senso di corresponsabilità. Non possiamo lasciare agli altri i compiti che sono della nostra persona, della nostra posizione, della nostra vocazione. In particolare facevo appello ai genitori, agli insegnanti e naturalmente ai sacerdoti perché insieme si edificasse questa chiesa santa di Dio nel rinnovamento che imposto dalla grazia del Signore, è imposto da un’esigenza dei tempi in cui viviamo.
Ho detto: oggi ritorno ad esercitare con più pienezza il mio ministero in mezzo a voi perché non vi dico soltanto la Parola del Signore, che già di per se stessa produce ciò che annuncia, ma vengo per esercitare il mio ministero sacro, per conferire ai vostri bambini la forza, il coraggio di Dio per essere veramente liberi, vengo per conferire ai vostri bambini e alle vostre bambine la grazia di essere veramente figli di Dio, autenticamente cristiani, addirittura perfetti cristiani. Vengo ad esercitare il mio ministero per dare ad ognuno di quelli che si accosteranno a me, per l’imposizione delle mie mani consacrate, il senso della corresponsabilità.
Tutte quelle che io ho pronunciato sono parole grandi che, quando le riferiamo a delle bambine e a dei bambini come quelli che mi stanno davanti e che mi presenterete questa sera, sono certamente sproporzionate. Ma qui il discorso si fa veramente cristiano, qui il discorso si fa veramente ecclesiale, qui il discorso diventa un discorso di famiglia, diventa il discorso della famiglia dei figli di Dio che si raccoglie a Sustinente, che tocca tutti e particolarmente noi adulti.
Intanto, quale é il frutto del mio ministero, qui questa sera, quando conferisco la cresima? E’ garantire ad ognuno dei vostri figlioli e delle vostre figliole un dono particolare dello Spirito Santo.
Chi é lo Spirito Santo, questo personaggio misterioso che nominiamo quando facciamo il segno della croce, il segno distintivo del cristiano, “Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo” e che conosciamo poco? Che cosa fa per noi lo Spirito Santo?
Avete ascoltato il santo Vangelo. Gesù dice: “queste cose ve le annuncio prima che avvengano perché quando saranno avvenute voi abbiate a credere “ Che cosa aveva annunziato Gesù?
Gesù aveva detto che Egli era venuto nel mondo, mandato dal Padre per salvare il mondo,
aveva detto che Egli sarebbe morto in croce per la salvezza del mondo ma, dopo di Lui, dopo che Egli sarebbe ritornato dal Padre e un Altro sarebbe venuto nel mondo per essere con noi per sempre, per essere il nostro avvocato, il nostro difensore, il nostro consolatore.
Aveva detto che sarebbe venuto Colui che ci avrebbe introdotto in tutta la verità del Vangelo che Egli aveva annunciato.
Aveva detto che sarebbe venuto Colui che ci avrebbe dato la forza di praticare il vangelo che Egli aveva proclamato.
Gesù dice: vi dico queste cose prima che avvengano perché quando saranno avvenute voi abbiate a credere.
Quello che ha detto Gesù, é avvenuto per gli apostoli, nel giorno di Pentecoste. In quel giorno gli apostoli ricevono lo Spirito Santo. Gli apostoli che alla scuola di Gesù non avevano capito quasi niente, gli apostoli che al tempo della passione di Gesù erano scappati, gli apostoli che al seguito di Gesù erano gelosi gli uni degli altri, il giorno di Pentecoste, il giorno in cui ricevono lo Spirito Santo, capiscono tutto l’insegnamento di Gesù.
Da quel giorno non hanno più paura, escono dal cenacolo, sfidano i nemici e i persecutori, affrontano persino la morte e danno una grande testimonianza di amore per Gesù e tra loro, e di amore per i loro fratelli. Chi ha compiuto questa trasformazione nella persona degli apostoli?
Lo ha compiuto lo Spirito Santo.
Per questo, miei cari, il giorno del battesimo e della cresima non sono soltanto delle tappe rituali della vita cristiana, ma sono degli avvenimenti, sono dei giorni in cui è impegnata la Terza Persona della Santissima Trinità, lo Spirito Santo che viene a prendere possesso dell’intimo del nostro cuore, di tutta la nostra persona per renderci capaci di intendere la Parola di nostro Signore Gesù Cristo, per renderci disposti a credere alla Parola di nostro Signore Gesù Cristo, per darci la forza e il coraggio di seguire integralmente l’insegnamento di nostro Signore Gesù Cristo, per diffondere nel cuore di ciascuno di noi l’amore di Dio, la forza e la capacità dell’amore di Dio, perché diventi la forza e la capacità, in noi, di amare Dio e di amare i nostri fratelli.
Ecco ciò che avviene per il ministero del Vescovo, questa sera, per i vostri bambini e le vostre bambine! E’ quello che è avvenuto per gli apostoli, soltanto che noi siamo preparati – le vostre figliole e i vostri figlioli sono preparati, – soltanto che siamo disposti, soltanto che noi ci impegniamo. Lo Spirito Santo è lo stesso Spirito che ha compiuto la trasformazione degli apostoli e che vuole compiere la stessa trasformazione in ognuno di noi.
Dico ad ognuno di noi, padrini e madrine, mamme e papà, fratelli e sorelle più grandi, noi tutte persone adulte che abbiamo già ricevuto lo Spirito Santo nel battesimoe ci ha inserito nella chiesa e ci ha fatto cristiani, noi tutti che abbiamo già ricevuto nella cresima lo Spirito Santo che ha approfondito il nostro inserimento nella famiglia di Dio e ci ha fatto perfetti cristiani, noi adulti in che rapporti siamo con lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto?
Che cosa ne facciamo dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto?
Chi è per noi lo Spirito Santo?
Quali sono i nostri rapporti con lui?
E’ veramente Uno che entra nella nostra esistenza di credenti come vi entra in una certa misura il Padre nostro quando diciamo il “Padre nostro che sei nei cieli”?
Come vi entra Gesù Cristo che sappiamo morto per la nostra salvezza ed è Figlio di Dio?
Abbiamo veramente fede nelle Divine Persone della Santissima Trinità, e nella Terza Persona, lo Spirito Santo che ha il compito di portare a perfezionamento l’opera di nostro Signore Gesù Cristo?
L’opera della nostra salvezza che il Padre ha affidato a nostro Signore Gesù Cristo e che si risolve in quella triplice azione che abbiamo appena descritto:
— illuminare la nostra mente nel senso della intelligenza della fede,
— fortificare la nostra volontà nel senso dell’impegno di corrispondere alle esigenze della nostra fede,
— accendere i nostri cuori di quell’amore che è la capacità di sacrificarci, di amarci come ci ha amato nostro Signore Gesù Cristo che ha dato tutto se stesso per noi ?
Pensiamo così allo Spirito Santo nella nostra vita quotidiana?
Ciascheduno di voi pensi, rifletta e si esprima con una risposta sincera.
Guardate che il grado del nostro cristianesimo corrisponde al grado di azione che lo Spirito Santo compie in noi,
e lo Spirito Santo compie in noi tanta azione quanta gli permettiamo di svolgere.
Ci sono dei cristiani che non sanno neppure chi è lo Spirito Santo e che cosa fa. Forse sanno molte cose di Sant’Antonio, di Santa Rita, di San Carlo, dei santi di cui portano il nome Ma del “Santo”, di Colui che fa i santi, di Colui che fa i veri cristiani, che sono poi i santi, che cosa conoscono? Non voglio naturalmente esagerare nelle mie affermazioni e turbare la vostra fede, ma guardate che, – se c’è una povertà di vita cristiana in noi, nelle nostre famiglie parrocchiali,
– se c’è una povertà di vita soprannaturale, di vita di grazia nella chiesa stessa,
– è perché abbiamo dimenticato Colui che Gesù Cristo ha mandato nel nome del Padre,
– è perché non teniamo conto del compito, della missione, di ciò che vuole fare lo Spirito Santo in noi,
– è perché non corrispondiamo a ciò che lo Spirito Santo vuole fare in noi.
Allora questo incontro di questa sera con il Vescovo, che esercita il suo ministero sacro a favore delle vostre bambine e dei vostri bambini, sia un altro potente richiamo per tutti voi in questo senso: vogliamo essere perfetti cristiani come devono essere perfetti cristiani questi piccoli, e questi piccoli saranno perfetti cristiani nella misura in cui lo saremo noi e come lo esige la cresima che abbiamo ricevuto una volta.
Ricordiamo che c’è lo Spirito di Dio nel nostro cuore, ricordiamo ciò che vuole fare lo Spirito di Dio in noi e impegniamoci nel senso della sua azione perché siamo più illuminati dalla Parola di Dio, più fortificati dalla sua grazia, più animati dalla sua carità, dal suo amore.
Ecco, miei cari, vi ho annunciato ciò che accadrà fra pochi istanti per le vostre bambine e per i vostri bambini;
vi ho richiamato ciò che è già accaduto per noi;
vi ho ricordato che è un avvenimento di vita che ha un inizio e che deve continuare, perché noi ci impegniamo con sempre maggiore serietà.
OM 236 Sustinente 69 – Sabato 25 ottobre ore 11