Duomo 17 marzo 1976 inizio del tempo di Quaresima-ceneri-
Saluto le comunità parrocchiali che hanno accettato l’invito di raccogliersi intorno al Vescovo per dare inizio alla celebrazione della Quaresima. E’ un atto, come abbiamo messo in evidenza altre volte, di alto significato cristiano. Quando c’è una espressione ecclesiale, c’è una presenza più piena, più operante, più salvifica di nostro Signore Gesù Cristo per noi e per il mondo.
Certo, se ci contiamo siamo pochi, ma se pensiamo che proprio con la nostra pochezza diamo luogo a una presenza salvifica di Gesù Cristo per tutto il mondo, noi dobbiamo essere contenti di ciò che facciamo, del valore del nostro gesto e dobbiamo essere contenti di avere la grazia di capire il valore di questo gesto e quindi impegnarci fino in fondo nel suo significato.
Gesù è venuto nel mondo, viene nel mondo attraverso la chiesa che è espressa qui, stasera, nella nostra assemblea liturgica, per togliere il peccato dal mondo. Questo è il senso della missione di nostro Signore Gesù Cristo: liberarci dal peccato per darci la possibilità di realizzare la nostra vocazione che corrispondere al piano di Dio, cioè, essere figli del Padre nostro che è nei cieli, essere fratelli con tutti gli uomini.
E’ Gesù che toglie il peccato dal mondo.
Il verbo latino che si usa nella espressione ‘togliere il peccato dal mondo’ ha questo significato: prenderselo su di sé il peccato del mondo. Mi pare che la chiesa, che ci prepara a celebrare il mistero della pasqua -momento culminante nel quale nostro Signore Gesù Cristo si assume tutto il peccato del mondo e lo supera col suo amore – ci inviti ad entrare nel vivo del mistero stesso di nostro Signore Gesù Cristo per partecipare a questo mistero di Gesù che toglie il peccato dal mondo.
Noi dobbiamo comprendere – se siamo seguaci di nostro Signore Gesù Cristo ed è il motivo per cui ci troviamo qui – che anche noi al seguito di Lui e calcando le sue orme, dobbiamo togliere il peccato dal mondo prendendolo su di noi. Chi ci pensa?
E’ vero. Gesù Cristo ci associa al mistero della sua passione, al mistero della sua missione, al mistero di salvezza che vuole compiere in mezzo agli uomini e assegna a ciascuno di noi una parte perché tutto il suo corpo, che è costituito da tutte le nostre persone, partecipi a ciò che è avvenuto nel suo corpo vitale che è stato appeso alla croce.
In questi tempi più che in altri, se abbiamo una certa sensibilità cristiana, avvertiamo che nel mondo c’è il peccato, cioè che gli uomini si allontanano da Dio e si costruiscono altri dei. Avvertiamo che gli uomini hanno i loro idoli, che voltano le spalle a Dio per rivolgersi ad altri che non sono Dio. E questo è il peccato. Noi siamo in mezzo a questi nostri fratelli con i nostri peccati personali e dobbiamo toglierli nel senso di portarne le conseguenze, perciò di liberarcene con una penitenza che ci associa alla passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo. Non si cancella la penitenza dalla vita cristiana.
Parlare di penitenza, oggi, è come quando, recentemente, la chiesa ha parlato di castità. E’ stato tutto un meravigliarsi “perché si parla ancora di queste cose nel mondo di oggi?”. Se c’è Dio e c’è il peccato ci deve essere la penitenza. Se c’è Gesù Cristo e Gesù Cristo è morto in croce per il peccato, non si può fare a meno della penitenza: della penitenza che è rinuncia, della penitenza che è dire di no a noi stessi, della penitenza che è sofferenza come ha sofferto Gesù Cristo durante tutta la sua vita e in particolare nel periodo della sua passione e della sua morte.
Da parte nostra c’è uno sforzo per allontanare e attenuare il più possibile tutto ciò che contraddice le nostre inclinazioni, le nostre tendenze, i nostri gusti, perché non seguendo questi impulsi e queste aspirazioni ci pare di non realizzare noi stessi. Gesù Cristo ha accettato di non piacere a se stesso per ricostruire l’equilibrio del mondo, perché nel mondo non ci fossero tutti questi disordini che esplodono in modo imponente, vistoso, impressionante in determinate epoche storiche e come avviene ai tempi nostri, perché nel mondo non ci fosse il peccato.
Noi abbiamo una grande responsabilità per i nostri peccati e per i peccati del mondo. Non dobbiamo essere di quelli che si pongono soltanto in un atteggiamento critico. Ci sono dei peccati nel mondo. I peccati del mondo si tolgono assumendoseli accanto a nostro Signore Gesù Cristo che ha agonizzato nell’orto dei Getzemani per tutta la iniquità del mondo. Questo è uno dei significati della quaresima: togliere il peccato dal mondo.
Quelli che ‘sono fuori’ e che ci guardano si pongono la domanda, che si pone il profeta: dov’è il loro Dio? Se noi ci confondiamo con i nostri fratelli e abbiamo i loro stessi idoli che sono :l’interesse, la soddisfazione del piacere, dell’orgoglio, della falsità, dell’egoismo, dov’è il nostro Dio? Chi cerchiamo nella vita? Se invece di assumerci il peccato del mondo partecipiamo al peccato di tutto il mondo, nella misura che corrisponde alla nostra piccola persona in mezzo alla folla immensa di tutti gli abitanti della terra, come possiamo manifestare il volto di Dio? Come possono conoscere il notro Dio?
Si scoprirà il volto di Dio solo se noi, con la mente pura e con l’assunzione del peccato degli altri cerchiamo – come Gesù Cristo – di crocifiggerlo nella nostra persona. Così la nostra vita è diversa da quella del mondo. Non ci sarà nessunaltra spiegazione della nostra vita, della nostra esistenza, della nostra gioia , della nostra tristezza. Noi con la nostra penitenza e con l’assunzione del peccato degli altri, dimostriamo di avere fiducia nel nostro Padre che sta nei cieli, che per salvare il mondo ha mandato il suo figliolo su questa terra a prendere su di sè il peccato del mondo.
Miei cari, tra poco chineremo il capo perché sia cosparso di cenere . Ricevendo la cenere non riceviamo una benedizione. Riceviamo un ammonimento: “Convertitevi e credete al vangelo”. Il vangelo è questo: Gesù toglie i peccati dal mondo e noi, seguendo la passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo assumiamo, per toglierli, i peccati del mondo.
OM 523 Ceneri 76