Siamo perfetti cristiani quando vogliamo bene al Padre che sta nei cieli
e vogliamo bene a tutti perchè sono figli dell’unico Padre
Carissimi, lasciate che vi saluti con questo appellativo fraterno e paterno. Paterno, perché lo stesso Spirito che anima voi e animerà la vostra piccola comunità con la cresima di questi bambini e di queste bambine, anima anche me. Ma lo anima in un senso di responsabilità nei vostri confronti, di responsabilità che condivido col sacerdote che qui mi rende presente e fa le mie veci perché so che il vostro destino su questa terra e il vostro destino definitivo nella vita eterna – in un certo qual senso – dipende anche da me.
Vedete che sono in un una posizione di responsabilità che é grande come la paternità che rappresento. Rappresento sia pure molto indegnamente la paternità stessa di Dio, di quel Dio al quale quando noi gli rivolgiamo la parola lo chiamiamo con nome di Padre.
Vi saluto come fratello perché anch’io come voi ho bisogno di salvezza, di grazia di Dio, dello Spirito del Signore che animi la mia vita, la mia attività, il mio ministero. Allora vi sono fratello nella fede, nella speranza, nella carità, nella grazia di nostro Signore Gesù Cristo.
Avvenendo questo primo incontro materiale tra voi e me, é naturale che diciamo anche i nostri sentimenti. Voi me li avete espressi con la vostra attesa devota e attraverso i fiori che mi hanno presentato le vostre bambine. Io ricambio assicurandovi, con una assicurazione che vale davanti al Signore, di portarvi nel mio cuore come un padre cosciente delle proprie responsabilità.
Io vengo per esercitare la mia paternità spirituale ma non la esercito da solo. La esercito con tutti voi. Qui ci sono bambini che, voglio sperare abbiano tutti il loro papà e la loro mamma. Da oggi accanto a loro ci sono i padrini e le madrine e intorno a loro ci sono tutti i membri della comunità. Ebbene, io qui non sostituisco nessuno. Il papà rimane con la sua responsabilità di padre. Io farò la mia parte per sostenerlo nel suo impegno. Ogni mamma rimane con la sua responsabilità di mamma. Direi che, è più responsabile da questo giorno in cui la sua bambina o il suo bambino riceve la possibilità di crescere secondo la statura della vita cristiana. Rimarrò anche accanto alle mamme nell’esercizio del mio ministero, per sostenerle. Lo stesso dico ai padrini e alle madrine, voi non site qui semplicemente per compiere un rito dopo di che, tutto é finito. No. Insieme prendiamo un impegno nei confronti di questi piccoli che stanno per ricevere la cresima.
Che cosa vuole dire ricevere la cresima? Vuole dire attuare tutta la parola del Signore che abbiamo celebrato in questa vigilia della grande solennità di Pentecoste. Noi alla solennità di Pentecoste non diamo molta importanza. Diamo più importanza al Natale e alla Pasqua, mentre dovremmo intendere che per la nostra vita di cristiani la solennità destinata a portare frutto nella nostra persona, come cristiani, é proprio la solennità di Pentecoste, il giorno in cui é stato dato lo Spirito Santo ai credenti in nostro Signore Gesù Cristo.
Lo Spirito Santo é una Persona Divina come il Padre e come il Figlio. Ogni volta che facciamo il segno della croce diciamo: “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Il Padre é Dio. il Figlio é Dio. lo Spirito Santo é Dio.
Il Padre ha mandato nel mondo il Figlio suo Gesù Cristo perché diventasse uno di noi e con il mistero della sua morte e risurrezione diventasse la sorgente di vita nuova che noi dobbiamo vivere per essere veramente dei cristiani. Ma qual é la vita che sgorga dalla sorgente che é nostro Signore Gesù Cristo? E’ lo Spirito di Dio, quindi, é solo ricevendo lo Spirito Santo che noi diventiamo effettivamente cristiani.
Avete sentito il profeta Gioele che descrive – tanti anni prima- i tempi messianici come tempi nei quali sarebbe venuto lo Spirito Santo. Avete ascoltato dall’apostolo Paolo che tutta la creazione -e noi insieme a tutte le creature- aspetta il giorno della liberazione. Il giorno della liberazione coincide con il giorno in cui lo Spirito Santo prende possesso della nostra persona, il giorno della liberazione coincide con il giorno in cui lo Spirito Santo in cui si stabilisce nella nostra persona per renderci capaci di vivere da cristiani, da perfetti cristiani.
Come sono i perfetti cristiani? Come fa lo Spirito Santo a renderci perfetti cristiani? Il perfetto cristiano é il perfetto Figlio di Dio. Un figliolo quando é perfetto rispetto al proprio padre e alla propria madre? Quando vuole bene a loro. Ma non basta volere bene a Dio?
Un padre non desidera che i suoi figlioli, presi ad uno ad uno, vogliano bene a lui soltanto soprattutto, desidera che i suoi figlioli, volendo bene a Lui, si vogliano bene tra loro. Il Padre che sta nei cieli, non solo vuole che gli dimostriamo il nostro amore. Vuole che dimostriamo il nostro amore a Lui volendoci bene tra noi. Ecco allora che, siamo perfetti cristiani quando vogliamo bene al Padre nostro che sta nei cieli e vogliamo bene a tutti i fratelli perché sono figli dell’unico Padre. Il cristianesimo é tutto qui.
Lo Spirito Santo come entra in tutto questo? Lo Spirito Santo, come avevano annunciato i profeti, come ripetutamente dice nostro Signore Gesù Cristo, come in ogni pagina narrano gli Atti degli Apostoli, viene a diffondere l’amore, viene a diffondere la carità.
Miei cari, se tutti esprimessero che il cristianesimo é il fatto di un Padre che ci ama e cerca il nostro amore, è il fatto di un Padre che ci ama ed é preoccupato che ci vogliamo bene tra noi, e che per realizzare questo impegno abbiamo bisogno di Qualcuno che nell’intimo del nostro cuore ci renda capaci di questo amore verso Dio e di questo amore verso i fratelli, io credo che cadrebbero certi preconcetti verso la religione, verso la chiesa, verso il cristianesimo. Chi può essere contrario all’amore del Padre nostro che sta nei cieli? Chi può essere contrario ad un amore sincero verso i fratelli, ispirato e motivato e soprattutto reso possibile dall’azione dello Spirito di Dio in noi?
Certo, molte volte i cristiani – a cominciare dai preti e dai vescovi e da quelli che vengono in chiesa – non danno testimonianza di distinguersi perché credono di avere un Padre che sta nei cieli, e quindi riconoscono tutti i suoi figlioli e li rispettano perché sono nostri fratelli qui su questa terra. Allora, verso questi Suoi figli, che sono sulla terra, noi non ci mettiamo nelle disposizioni in cui si é messo il Figlio unigenito Gesù Cristo.
Che cosa ha fatto nostro Signore Gesù Cristo per dimostrare il suo amore verso il Padre e verso i fratelli? Ha dato tutto se stesso: il suo tempo, le sue energie, tutto il bene di cui era capace, tutta la sua vita fino all’ultima goccia di sangue. Capite cosa vuole dire volere bene agli altri più che a se stessi? Gesù Cristo ha perfezionato il comandamento antico che diceva di amare il prossimo come se stessi ed ha detto “amatevi come io vi ho amato”. Noi cristiani dobbiamo essere nella disposizione di pensare più al bene degli altri che al nostro bene.
Ditemi se non é veramente umana una vita, quando i figli sanno di avere un padre che vive veramente per loro e pensa più a loro che a se stesso? Ditemi se non é veramente umana una vita quando uno sposo ama la sua sposa al punto di pensare più a lei che a se stesso? Ditemi se non é veramente umana la vita quando i fratelli e le sorelle si vogliono talmente bene tra loro che pensano più all’altro che a se stessi? Ditemi se non é veramente umana la vita di due fidanzati che si preparano a formare una famiglia in un alone di poesia, che sono nella disposizione di cercare più il bene dell’altro che di se stesso?
Tutto questo é cristianesimo. Tutto questo vuole il Padre nostro che sta nei cieli e ci mette nella condizione di vivere così, donandoci il suo Spirito che è amore che accende, che accresce l’amore nel nostro cuore. Ecco che cosa vuole fare in noi lo Spirito Santo, quando é dato a ciascuno di noi. Allora avete capito che il significato della cresima non é semplicemente un rito di devozione ma é un avvenimento?
Mentre io imporrò le mani su questi vostri figlioli, mentre tutta la Chiesa che siamo noi qui riuniti, invochiamo lo Spirito Santo perché discenda su questi piccoli, ricordate che questi piccoli ritornano nelle case vostre “confermati” del dono della presenza dello Spirito Santo. Ritornano nelle vostre case con una capacità nuova di volere bene. Naturalmente, poiché sono piccoli, hanno bisogno del vostro sostegno, hanno bisogno di vedere in voi la capacità generosa di amare, indifferentemente, tutti i fratelli che sono su questa terra, per amore del Padre che sta nei cieli.
In questo mondo ci sono tanti motivi di deviazione. Noi cristiani dobbiamo avere la capacità di rispettare il punto di vista degli altri e di volere bene a tutti. Non siamo dispensati dal volere bene a tutti, perché Gesù Cristo non é venuto per le 99 pecorelle che sono nell’ovile, ma quella che si é smarrita. Allora il nostro amore deve essere più grande per i lontani che per i vicini.
E’ giusto questo? Chiedetelo ad un padre e ad una madre. Se avessero un figlio o una figliola lontani per un loro atteggiamento di spirito, per chi avrebbero una preferenza? Ma per quello che se né é andato! Tutti noi siamo come il padre del figliolo prodigo che pensa più a quello che se né é andato che a quello che é rimasto in casa. Siamo per questo ingiusti? No. Siamo semplicemente umani. Se questo lo facciamo per tutti e non solo per un congiunto, allora siamo semplicemente cristiani.
OM 468 Portiolo 71