Piacque a Dio di santificare e salvare gli uomini
non individualmente
senza alcun legame tra loro
Parrocchia Matrice 1 – 9 Novembre 1989 ore 18,30
Continuiamo a ricordare i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono entrati nella santità di Dio. Noi qui tutti i giorni ci prepariamo ad entrare nella Città del Signore. Dice infatti il Concilio Vaticano II : “piacque a Dio di santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo”. Questo popolo siamo noi. Questo popolo è la chiesa, che è uno strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano.
Notiamo bene. Unione con Dio, unione con la santità di Dio, unione con l’amore di Dio. Non quello che noi abbiamo per lui, ma quello che lui ha per noi, in modo da essere come Gesù dice: una cosa sola tra di noi. Queste realtà della sostanza della Chiesa debbono essere nostre.
Non possiamo essere salvati ognuno per nostro conto come se non ci fosse questa unità tra tutti i componenti della chiesa. E questo corrisponde al modello e alla sorgente della santità che è del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo che sono un solo Dio, che sono “una cosa sola” tanto si vogliono bene. E noi dobbiamo essere così: non staccati dagli altri, ma uniti.
Oggi c’è un grande pericolo che viene dall’egoismo. Ognuno fa per proprio conto negli interessi, nelle vicende. Ognuno ha la tentazione di farcela da solo! No. Dobbiamo essere tutti insieme, legati dal vincolo dell’amore proprio attraverso la Chiesa. La chiesa non sono gli “individui che entrano nelle chiese”, ma sono tutte le persone che si vogliono bene tra di loro.
Ma ripeto, guardiamoci intorno. Quanto egoismo vediamo, quanta tendenza a fare ognuno per proprio conto e curarsi molto poco degli altri! Oggi si può dire che c’è una grande solitudine. Solitudine nei giovani che non trovano amore neppure nelle loro case e se ne vanno, sapete per quali strade, fino a giungere non alla vita ma alla morte. La solitudine degli anziani. Alle volte -speriamo pochi- sono abbandonati a se stessi. Non è che siano ammalati. Hanno la malattia della solitudine.
Chi fa i miracoli è certamente il Signore. Ma il Signore si serve di noi per alleviare questa solitudine, per alleviare questa malattia dal momento che noi siamo popolo di Dio , dal momento che noi ,insieme, siamo chiesa, dal momento che tutti siamo chiamati a voler bene al nostro Dio che è Amore, e a volerci bene tra di noi perché il nostro Dio ci vuole bene.
Questo è certamente difficile ma lo Spirito che è in noi ci dà la possibilità di essere veramente uniti, di essere veramente amici tra di noi.
Sia lodato Gesù Cristo.
OM 711 Fasano 89
Chiesa Matrice 3 Novembre 89, venerdì, ore 18,30