Miei cari, é la solita constatazione che facciamo insieme in questa solennità di Pentecoste: a Natale a Pasqua anche per Pentecoste no.
Eppure se non ci fosse la Pentecoste non avrebbe significato il Natale e non avrebbe significato la Pasqua.
Direte: perché?
Noi, esprimiamo come possiamo le grandi cose ineffabili di Dio e dei suoi rapporti con noi al fine di condurci alla salvezza. Li esprimiamo come possiamo con le nostre categorie mentali, con le nostre esperienze.
La rivelazione cristiana ci mette di fronte al nostro Dio che non é solitario come se vivesse nel vuoto dell’assoluto. E’ il Dio vivente, il Dio personale. E’ il Dio personalissimo che si rivela a noi: Padre, Figlio, Spirito Santo.
Il Padre come padre, é il principio, l’origine, l’inizio, la fonte, la sorgente.
Il Figlio, proprio nella economia della salvezza , nella storia della salvezza ,
é colui che manifesta il Padre,
che ci dà la notizia che Dio é nostro padre,
che ci dà la garanzia che Dio é nostro padre.
Ed essendo la espressione del Padre, diventa anche il modello dei nostri rapporti con il Padre e che sono essenzialmente dei rapporti filiali.
Noi siamo figli del Padre. Ma il modello non basta. Ci vuole chi porta a compimento in noi la realizzazione del modello perché il nostro rapporto con il Padre diventi possibile.
E’ lo Spirito Santo che é il compimento in Dio dei rapporti tra il Padre e il Figlio e dei rapporti di Dio, attraverso il Figlio, con ciascheduno di noi.
Fermiamoci brevemente
Ho detto: Natale e Pasqua non avrebbero senso se non ci fosse Pentecoste.
Pasqua non avrebbe senso!
Perché? Se Gesù fosse nato e morto, risorto e basta, e se la forza dell’amore della sua morte e la potenza vitale della sua risurrezione fossero terminati con la sua presenza nel mondo, per noi che siamo vissuti e viviamo lontano da Lui dal momento della sua esistenza storica, sarebbe tutto vano.
Sarebbe tutto inutile.
Cosa ci farebbe per noi la forza dell’amore che Gesù Cristo ha manifestato attraverso la sua morte, per mezzo della quale ha distrutto il peccato, ha vinto la morte e ci ha assicurato una vita eterna?
Per noi cosa sarebbe Gesù, che si é affermato come autore della vita e sorgente di vita, se non ci fosse un tramite tra la sua persona e la nostra persona, tra la sua vita e la nostra vita?
E questo tramite chi é? Gesù lo ha detto con tanta chiarezza “io vado..verrà un Altro” .
Un Altro é venuto, come Lui mandato dal Padre,
un Altro mandato da Gesù e dal Padre perché porti a compimento,
perché realizzi ciò che ha fatto Gesù per noi. Gesù é morto per noi, é risuscitato per noi .
La vita cristiana é morte e risurrezione. Ma chi ci comunica questa capacità di morire al peccato, di sfuggire alle conseguenze della morte, di garantirci la vita eterna se non Dio stesso?
cioè, se non una Persona Divina?
E Gesù dice “vi manderò un Altro che vi insegnerà tutte le cose che io vi ho insegnato”, che compirà in voi quello che era avvenuto in me. Soprattutto vi darà la forza e il coraggio di seguirmi.
Gesù durante la sua vita più volte ha detto : “chi vuole venire dietro di me” . E sappiamo quali condizioni ha posto per andare dietro a Lui, quali condizioni ha posto per diventare il nostro modello, dei nostri rapporti con il Padre, che diventa anche modello dei nostri rapporti tra di noi .
Gesù più volte ha detto che chi vuole entrare nel regno dei cieli, cioè: che chi vuole entrare in comunione di vita con il Padre come era lui, deve fare determinate cose .
Dice anche “senza di me non potete fare niente. Ma Lui sale al cielo! E quando sale al cielo ci dice “non vi lascio orfani, vi mando un altro consolatore,
lo Spirito di verità,
lo Spirito santo che ha la missione presso di noi di rendere personale il dono della morte di nostro Signore Gesù Cristo,
di rendere personale il dono della risurrezione di nostro ignore Gesù Cristo,
di rendere un fatto possibile per ciascheduno di noi
il poter morire al peccato,
il potere superare il nostro egoismo,
il potere seguire nostro Signore Gesù Cristo,
il potere realizzare gli stessi atteggiamenti che sono stati di nostro Signore Gesù Cristo,
il potere realizzare il comandamento nuovo di Gesù “amatevi come io vi ho amato.
Chi lo può fare? Se Gesù ci avesse detto semplicemente “amatevi come io vi ho amato” e poi ci avesse lasciato nella nostra povertà?
Se ci avesse lasciati soli.?..Non ci lascia soli!
Dove non ci lascia soli ? Non ci lascia soli qui, per questo fatto di mandarci il suo Spirito.
Di fatti il cristiano diventa cristiano
perché nasce dall’acqua e dallo Spirito Santo.
Il cristiano acquista la possibilità di maturare come cristiano perché gli é confermato il dono dello Spirito santo,
perché attraverso il dono dello Spirito Santo
diventa capace di capire il dono di nostro Signore Gesù Cristo,
diventa capace di di approfondire la persona di nostro Signore Gesù Cristo,
diventa capace di scoprire quale modello é nostro Signore Gesù Cristo,
diventa capace di scoprire i suoi rapporti insieme a Gesù con il Padre e con i propri fratelli,
diventa capace di amare come Gesù ha amato.
Ecco la nostra vita cristiana che é legata allo Spirito santo.
Tutto in noi dipende da questa presenza e da questa azione misteriosa che si compie nella persona di ciascuno di noi segnato dal suggello, dalla garanzia, dalla caparra -sono espressioni bibliche per dire “il dono dello Spirito Santo”.
Ciascuno di noi é segnato dal dono dello Spirito santo. Un dono sul quale ci mette la parola di Dio, una parola che non viene meno.
E viene il giorno di celebrare la venuta dello Spirito santo! E noi ?
Se fosse Pasqua sì, se fosse Natale sì, verremmo numerosi in chiesa, parteciperemmo alla santa Messa magari anche i santi sacramenti! Viene Pentecoste ? Niente o quasi niente!
Ecco come siamo lontani dal capire il mistero cristiano, dal capire la vita cristiana nelle sue sorgente, o nella sua sorgente. Essere cristiani é difficile ma essere cristiani diventa bello, diventa possibile, diventa una gioia , diventa una grazia se non ci sentiamo soli, se sappiamo che con noi c’é un Altro più forte di noi, più buono di noi……. (interrotta la registrazione delle ultime parole)