Miei cari,
lo sapete tutti che non è sant’Andrea ma il duomo la cattedrale della Diocesi di Mantova, che sant’Andrea é la nostra più bella Chiesa, la più grandiosa e il Vescovo nelle circostanze più significative dell’anno liturgico, é presente con l’esercizio del suo ministero, particolarmente con il ministero della parola.
Oggi, giorno di Pentecoste, la grande vasta Chiesa di sant’Andrea, accoglie una piccola rappresentanza della comunità parrocchiale di Sant’Andrea e una piccola rappresentanza della comunità cittadina che si raccoglie.abitualmente a s. Andrea
E’ il giorno di Pentecoste ma dinnanzi a me non vedo l’affollamento dei giorni di Natale, dei giorni di Pasqua. Vi chiederete: perché oggi dovrebbe essere come Natale, perché oggi dovrebbe essere come Pasqua. C’é un perché . Perché Natale senza Pentecoste non ha senso, perché la Pasqua senza la Pentecoste non ha valore, perché Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, se fosse rimasto su questa terra il breve spazio della sua esistenza terrena e in quello spazio avesse compiuto tutta la sua opera, per noi che viviamo lontani da quello spazio di tempo, non ci sarebbe nulla.
Gesù continua. Il Natale continua. Gesù continua: la Pasqua continua perché c’é Uno che é venuto dopo di lui, mandato da lui, nel suo nome e nel nome del Padre, per essere: per ognuno di noi che viviamo lontani nel tempo e nello spazio da lui, abbiamo la possibilità di raccogliere i frutti della incarnazione del Figlio di Dio, perché noi abbiamo la possibilità di raccogliere i frutti della passione e morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Questo é il compito dello Spirito Santo .Questo compito, questa missione dello Spirito Santo, questa venuta nel mondo dello Spirito di Dio in un modo certo, sicuro, data dal giorno di Pentecoste. Da quel momento si dice -ed é vero- é nata la Chiesa perché é cominciata ad essere operante, per gli uomini, la salvezza portata da Nostro Signore Gesù Cristo.
Da quel giorno ha incominciato ad essere operante per gli uomini : per gli uomini che erano gli Apostoli e per gli uomini che hanno udito per la prima volta gli Apostoli parlare. Si, anche per gli Apostoli che erano stati con Gesù per parecchio tempo, che avevano avuto l’assiduità intima con la sua persona, che erano stati testimoni di tutto quello che egli aveva detto e aveva fatto, dei suoi miracoli, della sua risurrezione. In fin dei conti, però, fino al giorno di Pentecoste non credevano in Gesù Cristo, non avevano ancora capito che cosa era Gesù Cristo, non avevano ancora colto la grazia della salvezza portata da Gesù Cristo, aspettavano qualche cosa d’altro.
Ricevono lo Spirito Santo e capiscono chi é Gesù Cristo. Capiscono ciò che ha detto Gesù Cristo, capiscono il comandano che ha dato loro Gesù Cristo di andare in tutto il mondo a predicare e a battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Difatti incominciano subito a predicare
Pensiamo per un istante in che circostanze predicavano gli Apostoli.
C’era -come si direbbe oggi- in Gerusalemme, ancora, un clima di forte tensione, perché Gesù era stato messo a morte, perché molti dicevano che Gesù era risuscitato. C’era del sospetto, c’erano delle paure che Gesù ritornasse. Eppure gli Apostoli affrontano tutti quelli che avevano messo a morte Nostro Signore Gesù Cristo, affrontano la folla che aveva gridato: “sia crocifisso Gesù Cristo”, affrontano la folla che veniva da tutte le parti del mondo per il giorno di Pentecoste.
Annunciano Gesù Cristo e molti, sulla loro parola che non é parola di poveri uomini, di poveri pescatori, ma che é una parola che ha una nuova animazione, una nuova forza, l’animazione stessa di Dio, la forza stessa della potenza di Dio. Sulla loro parola credono.
Credono a Gesù Cristo e seguono il vangelo.Per questo diciamo: é nata la Chiesa. Ma la Chiesa che é nata il giorno di Pentecoste nasce ogni giorno, non é qualche cosa che invecchia. Capite, più di 1900 anni! sarebbe vecchia la Chiesa, stravecchia! Se é vecchia la donna a cinquanta anni, cosa sarebbe mai la Chiesa che ne ha 1900 e più. No. Non invecchia. Nasce tutti i giorni.
Da dove nasce la Chiesa? dai preti? No. Anche loro nascono dalla Chiesa. Dai Vescovi? Neppure.Dal papa? neppure. Il Papa, i Vescovi, i Preti sono degli strumenti che garantiscono la presenza di un “Altro”un’azione, soprattutto, di un Altro: la presenza, e l’azione dello Spirito Santo.
In definitiva, la presenza e l’azione di Nostro Signore Gesù Cristo
perché noi, per lo Spirito Santo siamo cristiani, di Cristo,
perché noi possiamo vivere di Cristo,
perché noi possiamo vivere come Cristo,
perché noi possiamo vivere con Cristo.
Di che cosa é vissuto Cristo? Ecco il punto, miei cari. Di che cosa é vissuto Cristo?
Cristo é vissuto di amore:
di amore per il Padre e di amore per i suoi fratelli, per i figli del Padre.
E i discepoli di Gesù Cristo e quelli che credono in Gesù Cristo, non hanno niente altro da fare che accogliere in se stessi il medesimo amore di Gesù Cristo che egli ha portato su questa terra
perché gli uomini ne vivessero, e fossero veramente uomini, veramente donne
cioè degli esseri che amano, degli esseri che vogliono bene.
Sono state date tante definizioni dell’uomo da parte dei pensatori, dei filosofi, dei teologi ma credo che ci sia una definizione sola: é la stessa definizione di Dio. Dio é amore e noi che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, dobbiamo essere soprattutto amore,
Come possiamo diventare “amore” ? Miei cari, come possiamo diventare amore?
chiediamoci un istante, entriamo in noi stessi. Noi adulti, entriamo in noi stessi.
Siamo amore?
Ci lasciamo guidare dall’amore,
seguiamo gli impulsi dell’amore ?
Gli impulsi dell’amore in noi prevalgono sopra tutti gli altri impulsi? S
e é così siamo degli uomini, siamo delle donne, altrimenti siamo soggetti a ciò che é contrario all’amore, e ciò che é contrario all’amore si chiama peccato.
Si esprime con qualunque amore, con qualunque pensiero, con qualunque sentimento, con qualunque gesto, con qualunque azione. E’ peccato ciò che é contrario all’amore.
Peccato vuole dire disumano “che fa male” non a Dio. Fa male a noi.
Il bambino disubbidiente che si fa male, non fa male alla mamma o al papà.
La mamma e il papà ne soffrono, ma fa male a se stesso.
Così la mancanza di amore fa male a noi. Dio ne soffre e per questo ha mandato il suo Figlio a soffrire nel mondo, fino alla morte in croce, per insegnarci quale é la via della salvezza, cioè la via per essere veramente uomini, veramente donne.
E poi ha mandato il suo Spirito. Dio ha diffuso il suo amore mediante lo Spirito che ci é stato dato.Ecco il perché lo Spirito Santo.
Dio ha diffuso il suo amore nei nostri cuori mediante lo Spirito che ci é stato dato. Ecco, Gesù Cristo come vive in noi, come diventa sorgente di amore in noi, come diventa il modello della vita di amore in noi, come diventa il modello del vero uomo. E’ Gesù Cristo, mediante questo amore che ci viene dall’alto, per il dono che Gesù Cristo ci fa insieme al Padre che é lo Spirito Santo, che diffonde l’amore nei nostri cuori.
E’ una forza lo Spirito Santo E’ una sorgente di vita lo Spirito Santo.
Non é un immagine, non é una fantasia, non é uno spirito. A volte parliamo degli spiriti.
E’ Spirito che vivifica. Quando non abbiamo più lo spirito non abbiamo più respiro, non abbiamo più vita. E lo Spirito Santo é Uno che si aggiunge al nostro spirito, é una vita che si aggiunge alla nostra vita per renderci -ripeto- conformi a Nostro Signore Gesù Cristo, perché siamo veramente degli uomini, veramente delle donne, veramente salvi per questa vita e per l’altra vita. Capite, anche per questa vita non solo per l’altra vita.
Non entriamo in tanti discorsi.I fatti accadono ai tempi nostri, ai giorni nostri, vicino a noi, intorno a noi, in tutto il mondo. Che cosa sono questi fatti? Sono indice di una mancanza di amore, sono la distorsione, il contrario dell’amore, l’opposto dell’amore che oggi si traduce in violenza che distrugge anche ciò che c’é di più prezioso e non si capisce neppure perché é prezioso. Distrugge anche la vita!
Abbiamo bisogno dell’amore, abbiamo bisogno che qualcuno ci venga incontro per portarci una capacità che ci dia modo di superare noi stessi, il nostro io, al fine di essere disponibili per gli altri .Questo é un atteggiamento di amore: Di essere interessati agli altri, di saperci donare agli altri, perché si fa fatica. Anche a una sposa è fatica donarsi al proprio sposo, anche a una mamma donarsi ai propri figli. Dunque abbiamo bisogno di aiuto per compiere queste fatiche, per rimanere umani.
Vogliamo allora dire di”si” all’amore? E dobbiamo rivolgerci a Dio, dobbiamo rivolgerci allo Spirito Santo. Per questo, capite, non io ma la Chiesa, la natura del cristianesimo dice che la Pentecoste é la più grande delle solennità, che la Pentecoste é il suggello di tutti i misteri cristiani, che la Pentecoste dovrebbe essere una grande la festa perché é la festa della presenza di una persona cara, della presenza di una persona che ci vuole bene, della presenza di una persona che ci porta il dono più prezioso, il dono dell’amore.
Quanta festa dovremmo fare oggi! E siamo pochi a fare festa, e forse non comprendiamo neppure il motivo della nostra festa. Lo dovremmo tanto comprendere il motivo di questa festa. Lo dobbiamo comprendere noi adulti anche per queste bambine e questi bambini che attendono la Cresima, che attendono la loro Pentecoste, che attendono il dono dello Spirito Santo per poter crescere secondo le esigenze dell’amore, secondo la statura dell’amore.
Queste bambine, e questi bambini…Ma che pretesa abbiamo noi! Pensate un pò, papà e mamme, -capitemi bene- voi che avete la pretesa che i vostri bambini e le vostre bambine, a dodici anni, a undici anni siano pronti a fare la Cresima! Se il parroco dice: “ aspettiamo ancora qualche anno”, voi dite “ ma togliamoci questo fastiDio”…
Ecco la Cresima diventa un fastidio da togliere. Capitemi! Comprendete che cosa seria é la Cresima! E, se la volete a 10, 11 anni, capite anche che l’impegno a stare vicino a questi figlioli, a questa età, perché crescano secondo la statura dell’amore, é molto più forte, é molto più responsabile. Devono vedere in voi questa crescita dell’amore, questa maturità dell’amore, questa realizzazione della vita dell’amore.
Come vedete, quanto abbiamo bisogno di pregare lo Spirito Santo che ci perdoni, ci comprenda, ci venga incontro, che ci aiuti per corrispondere al suo dono, al dono dell’amore di Dio.
n.17b Pentecoste 1974
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