Castiglione delle Stiviere, 21 settembre l968, ore 18 per i giovani
Compiamo la nostra celebrazione con spirito di fede e intenzionalmente teniamo presenti quei giovani che dovevano essere presenti in quest’occasione, che forse avrebbero desiderato essere partecipi, e senza colpa di nessuno, questa sera non sono qui.
Noi crediamo che c’è nella Chiesa la comunione dei santi, che molte volte si esprime semplicemente in devozione ai santi del cielo, quindi non soltanto la nostra unione in chiesa ma l’unione con tutte le membra del corpo di nostro Signore Gesù Cristo, l’unione con tutti i membri del popolo di Dio. Allora i giovani che intenzionalmente dovevano essere qui, sono presenti perché noi li pensiamo, perché noi preghiamo con loro, perché noi parliamo di loro al Signore. La comunione dei santi si realizza anche tra noi in questo colloquio, che avviene al termine della proclamazione della Parola del Signore celebrando la festa liturgica di san Matteo apostolo ed evangelista.
Siamo dinanzi ad un mistero: nella storia degli uomini che ha avuto una manifestazione nella vita di Matteo, che ha una continuità nella vita della Chiesa, che ha avuto un peso decisivo nella santità di san Luigi. E cercherò di ricordarvi che esiste una ripercussione, un rapporto con chi ha parlato ai giovani, con chi pensava a San Luigi e ai giovani a Castiglione, con i giovani ai quali ha parlato il Papa, con quello che ha detto il Papa – anche con la persona del Papa-.
C’e da parte di nostro Signore Gesdù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, mandato dal Padre nel mondo, un invito a Matteo: “Seguimi” e Matteo “alzatosi lo seguì”. Il destino, tutto il significato della vita di Matteo, tutto quello che ha compiuto e che compie ancora oggi nella Chiesa santa di Dio dipende da quella chiamata e da quella risposta. Noi siamo nel santuario di san Luigi e vediamo che lo stesso mistero, lo stesso invito carico di grazia e di salvezza si è ripetuto nella vita di san Luigi: lui giovane ascolta interiormente la voce di nostro Signore Gesù Cristo che gli dice: “Seguimi” ed “egli alzatosi lo seguì”.
Noi troppo spesso diamo alla vocazione un significato del tutto estraneo a quello che importa, Pensiamo subito ad uno stato particolare di vita che si distingue da dagli altri. No, la vocazione avviene in un colloquio intimo con nostro Signore Gesù Cristo, in un incontro personale tra Gesù Cristo e la persona attenta, tra Gesù Cristo e tutti quelli che sono chiamati alla salvezza, tra Gesù Cristo e ogni credente, tra Gesù Cristo ed ogni battezzato. La chiamata, la vocazione, porta con se tutto il Piano di Dio, riguardo alla nostra persona, tutto il disegno divino, tutta la sapienza di Dio, tutta la potenza del suo amore per realizzare in noi tutto ciò che ha concepito. Dipende da noi che questo si realizzi perché Iddio rispetta la nostra libertà.
Sapete come san Luigi ha risposto. Il Papa ha fatto un riferimento dall’altezza del suo magistero, all’analogia che esiste tra la storia di san Luigi e la storia dei nostri giorni. Eravamo alla fine della celebrazione di un Concilio: il Concilio di Trento tanto decisivo per la vita della Chiesa, eravamo in un momento di transizione della situazione politica, civile, culturale, eravamo in un momento molto critico – come si oserebbe dire oggi – di trasformazione, quindi, un periodo come il nostro d’oggi.
Siamo all’indomani della celebrazione del Concilio, siamo in un momento di trasformazione rapidissima di tutto ciò che ci circonda, siamo alla ricerca di qualche cosa per la quale valga la pena di spendere un’esistenza, e questo si manifesta in tanti modi, a tanti livelli soprattutto nei giovani. Luigi è stato uno dei giovani del suo tempo che insieme con altri giovani della nostra Europa è entrato nella compagnia di Gesù, perché avevano avvertito che le cose non andavano e che bisognava cambiare.
Che cosa e in quale modo cambiare? E’ interessante ed indicativo il modo di san Luigi. Si può dire che non se l’è presa con nessuno. Si è accostato a nostro Signore Gesdù Cristo, ha ascoltato, ha risposto ed è diventato la Parola di Dio incarnata in quel momento per la gioventù di quel tempo. La sua esemplarità come si è allargata! Quanto ha influito nella vita della Chiesa e in mezzo alla gioventù! San Luigi ha una parola da dire anche ai nostri giorni, nei nostri tempi, particolarmente ai giovani sensibili alla necessità di un rinnovamento, che si pongono in atteggiamento di rifiuto a situazioni sotto tanti aspetti insostenibili.
La mostra iconografica che potete vedere a Castiglione vi mostra un San Luigi vero che può insegnare ai giovani e non solo a loro! I giovani oggi ci danno le indicazioni di ciò che non sono in grado di attuare. Noi dobbiamo essere capaci di accogliere queste indicazioni, di vagliarle, di mettere in opera tutte le nostre capacità per portare nella società, nelle istituzioni, nella vita, quindi, nell’esistenza, ciò che di positivo e di evangelico esse contengono. Queste indicazioni che cosa comportano necessariamente se sono cristiane? Comportano, come ha detto il papa, come dice il Vangelo di seguire nostro Signore Gesdù Cristo.
In concreto che cosa significa seguire nostro Signore Gesdù Cristo? Seguire nostro Signore Gesdù Cristo: significa rinnegare noi stessi, significarinnegare tutto ciò che non è amato da Dio e quindi non è amore di Dio, significa respingere tutto ciò che non può essere il bene per i fratelli e che quindi non amore per il prossimo; significa impegnarsi nell’amore sincero di Dio con tutte le nostre forze, con tutta la nostra mente, con tutto il nostro cuore e significa esprimere questo amore di Dio alle sue creature, ai suoi figli, i nostri fratelli. Seguire nostro Signore Gesù cristo, oggi, ha un significato del tutto nuovo, o meglio, deve avere una dimensione nuova.
Quattro secoli fa, per le condizioni politiche, storiche e sociali, in cui si trovava l’umanità,per seguire nostro Signore Gesdù Cristo era sufficiente che la santità si realizzasse in una persona, e abbiamo i santi così detti della controriforma, i santi che ha prodotto il Concilio di Trento. Che fioritura di santi! Il Papa ha ricordato san Carlo Borromeo, San Bellarmino. Oggi qualcheduno attende che ci sia, come allora, una fioritura di santi.
Intendiamoci bene. Allora, per quelle condizioni, era sufficiente come frutto del concilio e per il bene della chiesa, che ci fossero dei santi “per loro conto”. Questa espressione, non è esatta, ma la uso per farmi capire. Non c’è dubbio che quelli sono santi personalmente ed hanno avuto il loro influsso nella chiesa. Oggi ci vuole una dimensione della santità che sia corale, comunitaria, ecclesiale: è un grado di perfezione che non si richiede più soltanto agli individui, ma alla comunità intera, perché oggi una persona se non crea comunità intorno a se, non edifica la chiesa.
Voi cari giovani, lo intendete: allora una meditazione davanti a san Luigi ci deve proporre il tema: della nostra vocazione alla santità, all’amore di Dio, all’amore del prossimo, al rinnegamento di noi stessi da attuare coralmente, comunitariamente, e, ripeto ancora, in modo ecclesiale. I giovani che sono andati a Roma hanno sentito con quale accoramento il Papa ha detto a loro: “Amate la Chiesa”. La settimana antecedente aveva detto: “Edificate la Chiesa”. Ma la Chiesa si edifica con l’amore; la Chiesa si edifica amando i propri fratelli che sono la chiesa.
Così la chiesa si edifica seguendo quelli che ci guidano nel nome di nostro Signore Gesdù Cristo. – pensateci bene – non per dei motivi estrinseci, non per motivi giuridici, ma per il motivo costitutivo ecclesiale della carità: perchè per fare comunione bisogna avere un centro, perchè per fare comunione bisogna incentrarsi in quei poli che ha stabilito nostro Signore Gesdù Cristo perché è Gesù Cristo che edifica la Chiesa E, chi vuole fare una chiesa al di fuori delle fondamenta stabilite da nostro Signore Gesdù Cristo, edifica invano.
Io conosco con quale intensità di emozioni il Papa ha rivolto quelle parole mercoledì scorso, pensando a Castiglione, perché qui a Castiglione, si sa, Paolo VI ha maturato la sua vocazione sacerdotale davanti all’urna che contiene il capo di san Luigi. Qui ha maturato le decisioni più importanti della sua esistenza e in particolare la sua preoccupazione pastorale per i giovani.
Questa sera tutti, giovani e non giovani, preghiamo con Lui, per lui, come ha pregato lui.
OM 143 Castiglione St 68 – 21 settembre l968, ore 18