Duomo 1 novembre 1982 ore 17 festa di tutti i santi
Carissimi,
la solennità di tutti i santi é una solennità famigliare, perché tra i molti santi che sono in cielo, ci saranno anche nostro padre, nostra madre, i nostri fratelli, i nostri amici e tutte le persone che hanno percorso un tratto della loro strada insieme con noi. Questi, che sono arrivati al traguardo prima di noi, certamente non si dimenticano di noi. Se quando erano con noi valeva il precetto di amarci come Cristo ci ha amato, ora certamente con più chiarezza, con più intensità ci vogliono bene.
Mentre accenniamo alla grande realtà del traguardo della nostra esistenza umana,cerchiamo di comprendere perché si va in cielo e per quale via. Che cos’è il cielo? Questa realtà unica, ricca all’infinito, capace di soddisfare le esigenze più profonde, é dono di Dio. Non ci sarebbe il paradiso se non ci fosse la misericordia di Dio, se Dio nostro padre non avesse preso l’iniziativa assolutamente gratuita di fare di noi i suoi figli.
A volte ci si domanda come si fa diventare santi. I santi li fa il Signore con la gratuità della sua grazia, con la gratuità della partecipazione fatta a ciascuno di noi della sua stessa natura, per cui noi siamo i suoi figli. Che questo è vero ce lo dice la parola del Signore. Questa non é una invenzione umana, non é un a invenzione della chiesa, dei vescovi o dei preti. E’ Gesù Cristo che per mezzo dell’apostolo, ci rivela: “vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio e lo siamo realmente”
Dunque dobbiamo vivere da figli di Dio. Il figlio riconosce il Padre e in questo riconoscimento consiste la sua affiliazione. E’ tanto vero che siamo figli di Dio per la sua grazia, in quanto ci manteniamo nella sua grazia e quando ritorniamo nella sua grazia, come é vero che sotto le apparenze del pane e del vino c’é veramente il corpo e il sangue di nostro Signore Gesù Cristo, come à certo che la parola del sacerdote “io ti assolvo” é la parola di Gesù che realmente perdona qualunque colpa. Coltiviamo questa certezza, lasciamo che si stabilisca in noi stessi e diventi il nostro modo abituale di pensare.
La ragione per cui il mondo non ci conosce é perché non ha conosciuto Lui. E’ difficile pensare di essere figli di Dio. E’ difficile riconoscere la prerogativa di figli di Dio perché dice l’apostolo, non hanno conosciuto Dio che é Padre. La grande notizia di Gesù Cristo é questa: Dio é nostro padre. Se non siamo certi, per il dono della fede, che Dio é padre non possiamo pensare di essere noi i figli di Dio. Vedete quale richiamo? La liturgia di questo giorno ci richiama alla sostanza della vita cristiana, che é vissuta da molti alla superficie con riti e anche con preghiere, ma che manca di consistenza, perché manca la coscienza operata in noi dallo Spirito che Dio é padre e che noi siamo i figli di questo Padre.
Noi siamo diventati figli di Dio nel Battesimo, quando siamo rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo ad una vita nuova. La vita nuova che ha le sue radici soltanto in Dio ed abbiamo ricevuto la capacità di vivere da figli di Dio. La nostra Cresima é il dono definitivo e pieno dello Spirito Santo, che diffonde in noi la forza di vivere da figli di Dio e quindi la capacità di vivere la dimensione dell’amore.
“Carissimo – continua l’apostolo – noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma quello che saremo non é ancora stato rivelato, sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli é”. Tutta la Scrittura é concorde nel dire che nessuno può vedere Dio e noi abbiamo la promessa che saremo simili a lui e lo vedremo così come egli é.
Quale trasformazione avverrà nel nostro essere, nella nostra persona per opera di Dio? Vi lascio nella meditazione di questo annuncio e continuando la celebrazione eucaristica, imploro dal Padre per il prezzo del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, cioè del suo amore di Figlio, di condurci per mezzo dello Spirito alla conoscenza di tutta la verità.
OM 616 Santi 82
Duomo ore 17