festa in onore della Madonna e conclusione dell’anno civile
Siamo qui per concludere religiosamente, cristianamente l’anno di grazia 1977, che coincide con la Messa in onore della Maternità di Maria Santissima Madre di Dio. Questa festa in onore della Madonna, a conclusione dell’anno e a conclusione della festa del Santo Natale, ci riporta all’intimo dello spirito che ha animato Maria coinvolta nel grande mistero: il mistero della salvezza del mondo che si operava in lei e attraverso di lei, nel modo più impensato e più meraviglioso, per tutti.
Il mondo era salvo. Le promesse erano mantenute secondo lo stile di Dio, che è passato attraverso la storia della salvezza da una meraviglia ad un’altra sempre più grande. Perciò Maria esplode nel canto del Magnificat.
Mi pare che l’appropriarci dei sentimenti di Maria avvolta nel mistero della incarnazione del Figlio di Dio, attraverso cui avviene la nostra salvezza, sia il modo migliore per concludere un anno. Ringraziare Dio delle sue meraviglie, cantare le sue meraviglie, ed esprimere nel nostro Dio tutta la fiducia, tutta la sicurezza perché Egli mantiene le sue promesse.
Ringraziare Dio. se noi guardiamo i testi dell’antico e del nuovo testamento, che Maria riassume nel suo “magnificat”, sono tutti punteggiati di stupore, di meraviglia, di sorpresa per quello che Dio è per noi, per quello che Dio fa per noi.
Miei cari, molte volte abbiamo fatto questa riflessione: anche alle cose stupende si fa l’abitudine. Dobbiamo allora cogliere queste circostanze, come la celebrazione della chiusura di un anno, per rinfrescare nella nostra memoria le meraviglie di Dio e quindi la nostra capacità di stupirci, il nostro bisogno di esprimere tante gratitudini per Dio che fa cose grandi per noi. Iddio non ha fatto cose grandi solo in Maria. Quelle cose che ha fatto in Maria le compie in noi, non in un modo più umile o più nascosto ma nello stesso modo reale. Anche a noi manda lo Spirito e attraverso l’azione dello Spirito anche in noi Cristo nasce, e noi diventiamo conformi alla immagine del Figlio di Dio. Diventiamo anche noi figli di Dio.
Veramente in noi il Signore fa cose grandi! Pensiamo al Battesimo alla Cresima, al gesto della riconciliazione per rimetterci i peccati, al dono del corpo e del sangue di nostro Signore Gesù Cristo; ma pensiamo anche, che tutte le mattine di questo anno ci siamo svegliati, che la nostra salute è stata buona o si è ripresa, che abbiamo avuto il pane, il vestito, una casa. Tutti questi sono doni di Dio e non del mondo. Non sono frutto della scienza o di altro che venga dall’uomo, ma sono dono di Dio. Abbiamo avuto il dono dell’aria, del cielo, del sole che impensatamente abbiamo goduto persino oggi.
Quanti doni da parte di Dio! Quante meraviglie dinnanzi alle quali gli occhi purtroppo non si meravigliano, non si stupiscono perché non ci fermiamo a “pensare nel nostro cuore” come faceva Maria, per vedere con una visuale giusta e le cose di “dentro” e le cose di “fuori”. Magnificare e ringraziare il Signore ed esprimere nei suoi confronti tanta fiducia, tanta sicurezza.
Si fanno delle domande alla fine di un anno. Ci si chiede si debba essere pessimisti o ottimisti. Dobbiamo essere cristiani. Dobbiamo avere la coscienza che al di sopra di tutto c’è un Padre. Dobbiamo vivere giorno per giorno, e ogni giorno da capo, la certezza che ci dà nostro Signore Gesù Cristo che dice: “Se il Padre ha cura degli uccelli dell’aria e veste in un modo così splendido i gigli dei campi”. Perchè dubitare “gente di poca fede”? Se questo è il nostro Dio che compie verso di noi tutte queste cose stupende, perché non dobbiamo essere fiduciosi? Né ottimisti né pessimisti nel senso del mondo. Ma fiduciosi sì! Sicuri, in pace perché il Signore è sopra di noi, con noi e in mezzo a noi.
La Parola di Gesù ripetuta con tanta insistenza: “Non abbiate paura”, ci invita a rifugiarci – non in un modo passivo e inerte o fatalistico – nelle mani del Signore con una fiducia viva e impegnata. Sono mani aperte, mani squarciate, per mezzo delle quali Dio ci vuole dire tutta la sua potenza, tutta la sua sapienza e tutto il suo amore per ciascheduno di noi.
ST 353 Fine Anno 77
Stampa “La Cittadella” 8 Gennaio 1978