OLIO SANTO
Fratelli e sorelle, insigniti del sacerdozio battesimale, cresimale e della consacrazione sacramentale dell’ordine sacro, questa liturgia é segnata da un simbolismo che la percorre dal principio sino alla fine. C’é un richiamo al segno, c’é un richiamo al segnato, c’é un richiamo ai segnati.
C’é un richiamo al segno ed é l’olio nel suo triplice potere: l’olio che nutre, l’olio che guarisce, l’olio che rende splendente la faccia. L’olio che nutre. E non é necessario insistere. L’olio che guarisce ormai é stato sostituito da tanti medicamenti ma sarebbe un medicamento efficace quando lo si usasse secondo determinati criteri. L’olio che fa risplendere il volto: l’olio che nei tempi moderni é alla base si tutta la cosmesi. Questo é il segno.
Queste sono le tre funzioni: il segnato, l’invitato, é lo Spirito Santo il quale non soltanto nutre ma una forza, una vita nuova, guarisce questa vita nuova che ha diffuso nei cuori con il dono di sé, che rende lieti i nostri cuori.
Lo Spirito Santo , nella economia della salvezza, ha da dire l’ultima parola che é quella di chiudere il circolo della esistenza intratrinitaria che va dal Padre al figlio e lo Spirito Santo .
Lo Spirito Santo sta agli inizi della incarnazione. E’ nato dallo Spirito Santo Gesù di Nazareth;
E’ lo Spirito Santo che consacra il Cristo per la sua missione al momento del Battesimo.
E’ lo Spirito Santo che fa trasalire Gesù alla vista di tutti coloro che avrebbero ricevuto questo dono come da una sorgente inesauribile che fa risalire in noi la vita del Padre
Lo Spirito Santo é presente nell’offerta del sacrificio di Gesù, nel getzemani, e sulla croce. Gli esegeti moderni interpretano così e attribuiscono allo Spirito Santo quando l’evangelista dice “ed emisit spiritum”.
Lo Spirito Santo é mandato secondo la parola e secondo la promessa, dal Padre per mezzo del Figlio, sugli apostoli il giorno di Pentecoste e trasforma tutto. Dà agli apostoli e ai discepoli la capacità di capire il mistero della persona di Cristo e la sua opera; da il coraggio della testimonianza della risurrezione di fronte ai grandi del mondo di Gerusalemme, di fronte alle folle che avevano chiesto Barabba.
Questo é il segnato e queste sono le presenze nella storia della sua azione salvifica
Ma ci sono i segnati e siamo noi, miei cari.
Sono colpito, più che negli anni passati, dai diffusi richiami dei testi liturgici di questa messa, ed é il richiamo a noi che siamo segnati dall’olio e che siamo segnati dal crisma, cioè dalla grazia dell’unzione, dalla grazia dello Spirito Santo che fa del figlio di Dio fatto uomo, il Cristo, che fa dell’uomo il cristiano, che fa dei ministri i discepoli fedeli alla grazia della loro consacrazione speciale di predilezione.
Siamo nati dall’acqua e dallo Spirito Santo , siamo stati confermati da questo divino Spirito, siamo stati consacrati, messi da parte e strutturati in modo da agire in “persona Christi” : l’Unto. E noi “unti”, proclamiamo la parola di Dio e Dio parla in noi .
Cristo parla per mezzo dei suoi santificati.
Siamo santificati dallo spirito, cioè siamo sorretti, illuminati, fortificati per la grazia del divino Spirito. Siamo santificati, resi capaci di agire in “persona Christi” nelle varie liturgie di tutti i sacramenti: il Battesimo, la Cresima, il sacramento della riconciliazione . Come ho ricordato tante volte, la liturgia dice : ipse spiritus est remissio omnium peccatorum. LoSpirito Santo in persona, é la remissione dei peccati. Il nuovo rito della riconciliazione lo richiama, questo fatto centrare della presenza dello Spirito tanto nel ministro come nel fedele, come nei credenti.
Lo Spirito Santo e l’ Eucarestia .
Lo Spirito é la potenza di cui si serve il Padre per la risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
Lo Spirito é la potenza del Padre nella trasformazione, nella santificazione del pane e del vino.
Lo Spirito pervade tutta la vita cristiana.
Miei cari fratelli e sorelle, chiedo a tutti voi, per voce della Chiesa, per le parole che ci mette sulla bocca, di essere dei cristiani, dei consacrati perché unti, dal principio alla fine del sacro olio, espressione sensibile di una presenza santificatrice che é quella dello Spirito Santo ;
* Spirito Santo che ci da una vita nuova, l’essere nuovo, che sostenta questa vita specialmente attraverso il sacramento dell’Eucarestia.
* Lo Spirito Santo che guarisce e noi abbiamo continuamente bisogno di essere guariti nella mente a servizio della parola del Signore, abbiamo continuamente bisogno di essere guariti nel nostro cuore perché sia tutto consacrato al Cristo.
* Lo Spirito Santo che porta in noi la gioia. Perché – come abbiamo detto tante volte- lo Spirito Santo é la coscienza in noi, del nostro essere di figli di Dio.
* Il fondamento della nostra speranza. La carità di Dio, cioè la capacità di amare di Dio stesso é diffusa nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci é dato e i frutti dello Spirito sono molteplici.
Nelle nostre meditazioni, nei nostri momenti che ci devono essere di contemplazione, ricordiamo che noi abbiamo l’impegno, il sigillo, la caparra della vita eterna, del nostro essere di figli di Dio e del nostro operare da figli e da ministri di nostro Signore Gesù Cristo.
E dobbiamo tutti quanti dare al mondo la testimonianza dei frutti dello Spirito Santo . Come insegna san Paolo, noi dobbiamo essere così: “i santificati dallo Spirito Santo i cui frutti sono amore, gioia. Non possiamo non essere contenti quando prendiamo coscienza del nostro essere di figli di Dio e di suoi ministri.
Pace. Dobbiamo essere degli uomini di pace. Sempre con la nostra presenza, con il nostro ministero
Pazienza. La capacità di attendere, la capacità di sperare, la capacità di misurarci sui tempi lunghi di Dio.
Benevolenza: bontà. O se il nostro vivere fosse animato, soffuso dal frutto dello Spirito Santo che é la bontà! Pare che noi, più siamo cristiani più diventiamo dei tristi . Lo confondiamo con il raccoglimento, lo confondiamo con la nostra unione con Dio. E’ tutto falso , inesistente, se non produce bontà.
Mitezza. ” imparate da me che sono mite ed umile di cuore”. In mezzo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle,portiamo il tratto del volto di Gesù mite ed umile di cuore.
Dominio di sé: lo Spirito Santo é forza “robur” ;é forza o fortezza in tutti i battezzati; é forza e fortezza in tutti gli ordinati per costituire così, il volto della vera Chiesa, che é un volto che si presenta al mondo agitato, diviso, dominato dalla violenza, dominato dal triste fenomeno della droga, dominato dalle guerre. In mezzo a questo mondo noi dobbiamo passare con la espressione visibile dei doni e dei frutti dello Spirito Santo e, ripeto, sono amore, pace, gioia, pazienza, benevolenza, bontà, mitezza, dono di sé.
Stiamo per celebrare il dono di sé che Gesù Cristo fa sull’altare specialmente nella messa di questo pomeriggio. Veramente siamo tutti chiamati a spenderci per Dio perché il mondo conosca Gesù Cristo e sia raggiunto, nel mistero, dallo spirito di Dio.
Nella cassetta a questo punto c’é l’omelia per la ordinazione sacerdotale di don Gibelli già scritta col nome gibelli e incisa nella cassetta n. 7B. Anche la lettura della cassetta é diversa, meno buona a causa degli amplificatori
Quanto segue fino alla fine del lato B cassetta 19 é nella pagina memorizzata ‘senza titolo che devo studiare come portare in questo documento
. . . . . . la vita sfruttata, la vita oppressa, la vita alienata. non ci vengono questi sentimenti da analisi più o meno sociologiche, ci vengono da una sensibilità evAngelica che é propria del cuore di nostro Signore Gesù Cristo il quale é tutto preoccupato di portare a compimento il disegno del Padre di salvare gli uomini per la vita eterna ma anche per la vita presente nella misura in cui l’uomo risponde all’azione che Dio vuole spargere nel mondo specialmente per il ministero sacro. Miei cari sacerdoti, miei cari ordinandi. Avete capito un discorso che il vescovo é solito ripetere e non mi pento, . . . . seguito nella pagina ‘senza titolo’