Duomo di Mantova 17 Novembre 1968 festa della Madonna Incoronata
Miei cari, miinserisco per la prima volta in un momento intenso della vita religiosa della nostra città di Mantova e, al centro di questo momento religioso, vi è: Colei che è l’oggetto dell’attenzione di Dio Padre che l’ ha scelta perché diventasse la madre del suo Figlio che si faceva uomo, Colei che é al centro degli affetti figliali di Gesù Cristo, figlio di Dio e figlio suo, Colei che è il primo tabernacolo della dimora dello Spirito di Dio in mezzo agli uomini.
Questo momento religioso della vita dei Mantovani, che guardano a Maria madre di Dio e madre nostra, è un traguardo di tutta una serie d’avvenimenti nei quali la presenza della madre del Figlio di Dio e madre nostra ha avuto modo di manifestarsi in benevolenza materna non semplicemente a qualcheduno dei Mantovani ma a tutta la cittadinanza.
Questi segni, attraverso la storia sono stati registrati, documentati, custoditi, riconosciuti, ricordati. Per questo noi, questa sera ci troviamo qui uniti davanti alla sua immagine. Il patrocinio di Maria santissima, manifestatosi attraverso i secoli nella nostra città, si può considerare un privilegio, ma se ben guardiamo i suoi interventi a favore dei suoi figlioli sono un suo compito ed entrano nelle mansioni stesse di questa creatura privilegiata che ci rappresenta dinanzi a Dio.
Maria è scelta per diventare la madre di Dio fatto uomo: Dio con noi, di Dio in mezzo a noi. Dio sceglie Maria perché vuole incontrasi con la nostra umanità, per stabilire un colloquio con l’umanità intera, per stabilire i rapporti che dovevano creare la situazione nuova degli uomini nei confronti di Dio, perché gli uomini da semplici creature sarebbero diventati i suoi figlioli. Iddio per essere in mezzo a noi ha voluto essere con Maria. “Dominus tecum” diciamo sempre: il Signore è con te, il Signore abita in te. Il Signore ha stabilito la permanenza del Figlio di Dio fatto uomo proprio nel suo seno, ed ha stabilito con lei un rapporto del tutto singolare e unico diventando il figlio di Maria.
Maria che accoglie l’elezione da parte di Dio, associa la propria esistenza terrena con quella del Figlio di Dio. E sappiamo che entra come nessun altro, per un privilegio e una grazia, e con impegno e responsabilità, nel mistero dell’Incarnazione: nel mistero di Dio che si fa uomo, nel mistero di Gesù Cristo che si fa uomo povero, uomo umile, uomo perseguitato, uomo ricercato dalla contraddizione degli uomini, uomo che muore in croce nel quale ad un certo punto non c’è più l’aspetto dell’uomo ma dello schiavo e subisce la condanna dello schiavo.
Per Maria santissima, il diventare madre di Dio è un privilegio, ma anche impegno ad entrare nel profondo della miseria degli uomini, nel profondo del mistero del peccato ed abbracciare tutta la sofferenza dell’umanità causata dal peccato, espressa nel momento in cui assiste ai piedi della croce alla morte del suo figlio, alla morte del figlio di Dio che offre se stesso per la nostra salvezza!
Maria in quel momento accoglie le parole del testamento di Nostro Signore Gesù Cristo rivolte a lei e a san Giovanni, che contengono tutti noi: “Ecco tuo figlio”; “Ecco tua madre” Nel momento in cui Cristo muore in croce Maria apre il suo cuore, trapassato dalla spada di un dolore indicibile, per accogliere tutti noi, per i quali il suo figliolo ha dato la vita e per accoglierci nel senso voluto dal Padre e dal Figlio e secondo le intenzioni dell’amore stesso di Dio: lo Spirito Santo.
Il Padre mandando il suo figliolo su questa terra, nato dalla vergine Maria, voleva fare di tutti noi una sola famiglia e manifestava l’intenzione che non voleva salvarci individualmente senza alcun legame nei confronti dei nostri fratelli, ma voleva salvarci e santificarci come suo popolo.
Gesù aveva detto che quando sarebbe stato elevato sulla croce avrebbe attirato tutti a se stesso. Dirà san Paolo: come membra del suo corpo per fare di tutti noi un solo corpo di cui egli fosse capo.
Maria, questo lo sa, questo lo intende, questo lo esprime il giorno di Pentecoste con la sua presenza nel cenacolo, alla discesa dello Spirito Santo nel momento in cui nasce la chiesa, nel momento in cui lo Spirito di Dio entrando nel cuore degli apostoli, attraverso il segno della fiamma, accende i loro cuori e li unisce nella carità.
Gli Atti degli Apostoli ci ricordano che i discepoli, di nostro Signore Gesù Cristo si raccoglievano con Maria in preghiera, nella frazione del pane, ed erano un’anima sola e un cuore solo. Il motivo profondo e decisivo per cui Maria manifesta in mezzo a noi la sua presenza e fa sentire la sua maternità a nostro favore, è quello di ricordarci il disegno di Dio, il motivo per cui è morto Gesù Cristo, il fine per cui lo Spirito di Dio, nel battesimo, nella cresima, negli altri sacramenti, viene dato ai credenti.
Tutto questo ci ricorda, perché dobbiamo essere: coloro che stanno insieme nel nome di nostro Signore Gesù Cristo, coloro che pregando e dicendo”Padre nostro che sei nei cieli” si sentono figli di questo unico Padre, coloro che rivolgendosi a lei, “Santa Maria Madre di Dio” riconoscono di avere una madre unica, che per noi ha offerto il sacrificio del proprio figliolo.
Nei nostri tempi questa verità di Maria e la sua funzione particolare di accogliere i dispersi figli di Dio per fare un’unica famiglia, è stata messa in forte evidenza dal Concilio e dal magistero di Paolo VI quando a chiusura del Concilio attribuiva a Maria santissima il titolo singolare di “Madre della Chiesa”. Noi che siamo qui perché da figli della chiesa di Mantova riconosciamo in Maria santissima la nostra protettrice, la nostra madre, la nostra regina, cerchiamo di comprenderne il significato.
Maria sarà per noi veramente nostra madre, nostra protettrice, nostra regina quando ci vedrà stretti intorno a lei: uniti nella carità che ci ha portato nostro Signore Gesù Cristo per formare con una coscienza viva, con un’intenzione decisa la famiglia dei figli di Dio, la Chiesa di nostro Signore Gesù Cristo, così come si raccoglie qui questa sera.
OM 167 Incoronata 68 – 17 Novembre 1968 festa della Madonna Incoronata