Sant’Andrea 8 dicembre 1974 – Immacolata concezione-
Abbiamo ripetuto, dopo la prima lettura, le parole che la chiesa ci propone e che suonano così: “Abbiamo contemplato o Dio le meraviglie del tuo amore”.
Miei cari fratelli, il mio ministero in questo momento dovrebbe esprimersi con la capacità che viene dalla grazia di Dio e non dalla mia persona, di mettere in evidenza le meraviglie di Dio, che in questa solennità dedicata alla Immacolata Concezione di Maria noi dobbiamo scoprire.
Quando ci aduniamo per le nostre celebrazione liturgiche, dovrebbe sempre avvenire la riscoperta di questa realta meravigliosa: ciò Dio fa per noi, chi è Dio per noi, chi siamo noi per Dio. In questa solennità, in che cosa Dio si dimostra meraviglioso?
Abbiamo ascoltato il racconto della caduta del primo uomo, il quale non tiene conto di Dio e si lascia sedurre da qualche cosa di tangibile, che attira il suo sguardo e il suo gusto. Non ascolta Dio e rimane senza Dio. Secondo l’espressione di san Paolo, questo uomo senza Dio è quel povero uomo che noi tutti in persona conosciamo, perché siamo noi stessi peccatori. Lo siamo noi stessi – diceva oggi il Papa – nonostante il battesimo, perché il battesimo non toglie le conseguenze del peccato.
Iddio nella sua misericordia, nel suo grande amore ha voluto dimostrare in che cosa consiste la sua vittoria sul nemico che ha insidiato il primo uomo, e ci presenta la vergine Maria, concepita senza peccato.
Che cosa vuole dire concepita senza peccato? Vuol dire che è stata concepita nella piena armonia con il suo Dio, in una relazione perfetta e incondizionata con il suo creatore, in piena consonanza di affetti e di sentimenti con tutti gli uomini.
Il peccato consiste nel rifiutare Dio e nel mettere noi stessi o le creature al posto di Dio. E una volta abbandonato Dio, nulla ci può essere che ci trattenga dall’abbandonare anche gli uomini, dal diventare egoisti rispetto ai nostri simili: i nostri fratelli.
Maria invece è tutta conforme alla volontà di Dio. Volontà che si esprimerà nella sua vita in un modo molto drammatico e possiamo dire tragico. Maria, risponde all’angelo che le fa la proposta di diventare la madre del salvatore, “ecco sono l’ancella, del Signore avvenga di me quello che hai detto” L’angelo non aveva detto quello che sarebbe stata la sua vita in conseguenza della maternità divina. Noi ricordiamo Maria santissima sul Calvario, ai piedi della croce per ricevere il testamento di Gesù. Indicando Giovanni le dice “Ecco il tuo figlio”. Tutta la tradizione della chiesa è concorde nell’interpretare ” ecco il tuo figlio” con ciascheduno di noi. Tutti noi, siamo per Maria ciò che è stato Giovanni, così che Maria è nostra madre.
Pensiamo un istante a Mania che, per conformarsi alla volontà del Signore e ripetere fino in fondo “avvenga in me quello che hai detto”, offre in sacrificio il figlio per l’espiazione dei peccati di tutto il mondo. Questo è un atto di amore materno che va al di là di ogni concetto umano, al di là di ogni sentimento umano.
Maria è senza macchia. Maria è senza peccato. In lei c’è la pienezza della forza di redenzione di Gesù Cristo. In lei si dispiega tutta la forza della morte e della risurrezione di Gesù Cristo, perciò non conosce il peccato. In Maria concepita senza peccato c’è la forza di Dio che risuscita nostro Signore Gesù Cristo e che con Gesù Cristo, risuscita anche tutti noi.
E’ in nome del privilegio della grazia della risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, è per il dono dello Spirito Santo che Maria è tutta conforme al piano di Dio, quindi è tutta disponibile verso gli uomini e così diventa la madre di tutti gli uomini. Noi siamo figli suoi.
Miei cari, questa è la meraviglia che compie Iddio e per cui noi dobbiamo rallegrarci. Iddio ha compiuto tutto questo in Maria santissima, non per lei soltanto, ma in vista del suo piano di salvezza, disposto per tutti gli uomini. Allora ognuno di noi deve pensare: Dio ha disposto per me quel piano di salvezza, perché io sia veramente uomo, perché io sia pienamente donna, perché io entri veramente nell’amicizia col mio Dio, perché io abbia il diritto ad entrare nella comunione di vita del mio Dio già in questa vita nel mistero, e poi nello splendore eterno della vita immortale.
Maria è concepita senza peccato perché anche noi possiamo fruire della stessa forza che proviene sempre dalla morte e dalla resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, per cui siamo capaci di dire di no al peccato e di dire sì a Dio, e di dire sì all’amore per i nostri fratelli che sono come noi i figli di Dio.
Dobbiamo rallegrarci che Dio abbia fatto queste cose in Maria santissima anche per un nostro motivo personale. Noi siamo nella situazione di peccatori, noi conosciamo il peccato in noi stessi ma abbiamo anche la garanzia che Iddio ci viene incontro per togliere il peccato dalla nostra persona, quindi diffondere, come nel cuore di Maria, la carità per mezzo dello Spirito che ci è dato.
Il nostro battesimo e la nostra cresima non sono soltanto delle tappe dell’esistenza. Sono degli avvenimenti in cui è impegnato Dio con la sua fedeltà, il suo amore, la sua potenza e ci dona lo Spirito Santo, che diventa in noi la forza: per superare noi stessi, per riconoscere il nostro Dio, per riconoscere che tutte le creature sono di Dio, per riconoscere che tutti gli uomini sono figli di Dio, per riconoscere – per conseguenza – che tutti gli uomini sono i nostri fratelli.
Qualcheduno di voi, che è abituato ad ascoltarmi, può dire che il vescovo ripete sempre le stesse cose. Non dobbiamo dire le cose che servono per la nostra vita di oggi? In quale condizione si svolge la nostra esistenza oggi? Qual è il mondo in cui viviamo oggi? E’ il mondo del progresso? E’ il mondo che ha creduto al benessere? E’ il mondo che ha pensato di costruirsi un paradiso in terra? E’ il mondo che ideologicamente ha negato Dio e tutti i valori che sono garantiti da Dio.
Solo Dio garantisce la dignità della persona umana. Solo Dio garantisce che la vita è sacra. Solo Dio garantisce la libertà dei suoi figli per mezzo, sempre, del dono del suo Spirito. Solo Dio è autore della riconciliazione degli uomini tra loro, perché solo Dio ha la forza di strappare dal cuore degli uomini l’egoismo che è la radice del peccato.
Non è forse vero che siamo arrivati alla condizione nella quale è tanto evidente che l’uomo è incapace a realizzare quel sogno di benessere, di progresso, di armonia sociale, di pace universale che utopisticamente ha concepito escludendo la religione? Escludendo Dio?
Noi che veniamo in chiesa dobbiamo essere i testimoni di ciò che Dio vuole fare per gli uomini, di ciò che Dio vuole essere per gli uomini. Noi dobbiamo essere testimoni di Dio nella nostra persona dove trionfa la grazia di Dio.
Noi certamente ogni giorno diciamo: ave Maria piena di grazia. Dobbiamo ricordare che questa grazia c’è nella nostra persona, Dobbiamo ricordareche questa grazia è una vita, Dobbiamo ricordareche questa grazia è una forza; Dobbiamo ricordare che questo dono ci è dato per ogni istante della nostra esistenza.
Allora questa deve essere sempre operante, deve farci intendere in modo molto esplicito e chiaro dinnanzi alla nostra coscienza e dinnanzi agli altri, che Dio sta al primo posto, perché tutto ha principio da Lui, e tutto ritorna a lui e il piano della salvezza che conduce verso di lui è concepito ed è realizzato soltanto da lui.
Dobbiamo rispondere a questa grazia per avere la forza e il coraggio di guardare gli altri non come ad esseri estranei. Gli altri non ci sono nel termine di alterità, gli altri ci sono come fratelli, come figli dello stesso Padre, come prezzo di uno stesso sangue, come templi di un unico Spirito.
Ecco miei cari come la meraviglia di Dio compiuta in Maria santissima si riverbera su di noi e diventa un dono di grazia, un dono di amore. Accogliamo tutto questo con apertura di cuore, con generosità di propositi, con impegni seri di una vita cristiana, tanto necessaria ai tempi nostri per il bene nostro e dei nostri fratelli.
OM 514 Immacolata 74