30 Aprile 1968 – Rotonda San Lorenzo nel giorno di Santa Caterina
La nostra attenzione è rivolta a santa Caterina da Siena, patrona della nostra Italia che ha legami particolari per voi che appartenete a qualche associazione o a qualche organizzazione. La parola del Signore bisogna interpretarla secondo le vostre attese e le vostre intenzioni.
Onorare santa Caterina é onorare: una donna meravigliosa, un capolavoro della grazia di Dio, una donna grande per gli avvenimenti storici decisivi del suo tempo per la vita della chiesa; una donna umilissima tanto da ritenersi indegna di stare davanti a un semplice sacerdote, tuttavia così docile allo Spirito del Signore che parla in lei in un modo interiore, tuttavia così sensibile e aperta al mistero della chiesa, che percepisce così profondamente gli interessi della chiesa, che osa presentarsi nientemeno che a colui che riteneva il più gran bene, il dolce Cristo in terra, il Papa, per manifestargli con forza e fermezza quella volontà di Dio che egli già capiva, che il papa già vedeva e già concepiva, ma che aveva bisogno, in certo qual modo, di essere confortata perché diventasse decisione per il bene della chiesa.
Ora, noi ci troviamo dinanzi ad una donna che non ha le qualità umane naturali per imporsi alla storia, per sopravvivere al tempo, per imporre, quasi, delle decisioni alla massima autorità di questa terra, il rappresentante di nostro Signore Gesù Cristo. Questa creatura piccola, non dotata, limitata culturalmente, socialmente e anche sotto altri aspetti, si presenta a noi dopo tanti secoli in una grandezza meravigliosa.
Che cosa é avvenuto in lei?
Si é manifestata alla sua persona in un modo straordinario la potenza salvatrice della grazia di Dio. La grazia di Dio non mortifica la creatura ma la investe della dignità più alta che si può concepire, perché ne fa una creatura sua, una figlia di Dio e non semplicemente in un senso letterario e metafisico, una sposa di nostro Signore Gesù Cristo, una creatura tutta dedicata a nostro Signore Gesù Cristo nella quale il Figlio di Dio fatto uomo può prolungare ed esprimere nel tempo la presenza della sua vita di Figlio di Dio fatto uomo, trionfatore della morte e portatore di vita nel mondo.
Ci troviamo di fronte ad un capolavoro della grazia del Signore che ha una sua caratteristica. Sembra che la chiesa stia per conferirle il titolo di dottore della Chiesa. Mai una donna ebbe tanta importanza dal punto di vista dottrinale, da essere ritenuta, per i suoi scritti e per ciò che ha detto, un’interprete autentica dello Spirito Santo ed ha quindi il diritto di aprire la propria bocca in mezzo alla chiesa per dire qualche cosa dei misteri di Dio.
Santa Caterina ha intuito il mistero della santissima Trinità. Ha scritto cose meravigliose su questo mistero. Noi, quando studiamo il mistero della Trinità pensiamo a qualche cosa di inaccessibile, di astratto ed estraneo alla nostra vita se non nel senso di impegnarci a credere. Santa Caterina ha aperto gli occhi su questo mistero che é il mistero cristiano.
E’ tutto Dio che si rivela alla creatura, nell’infinità della propria vita e della esistenza. Dio rivela alle sue creature l’intimità di se stesso, perché sono chiamate ad entrare nella sua vita, a partecipare della vita che intercorre tra il Padre e il Figlio, tra il Figlio e il Padre nel vincolo personalissimo dell’amore infinito: lo Spirito Santo. E’ un Dio solo in tre Persone che stabilisce dei rapporti con coloro che vuole salvare. Santa Caterina da Siena apre il nostro e proprio sguardo, illuminata dalla luce dei doni dello Spirito Santo, sul mondo del Padre e ne scopre tutta la natura.
Noi siamo fratelli a Gesù Cristo, noi siamo i tralci della vite, della sua stessa vita di Figlio di Dio fatto uomo. Santa Caterina é un’innamorata nel senso più alto, più autentico e più profondo dell’umanità santissima di nostro Signore Gesù Cristo. Si sente sorella a nostro Signore Gesù Cristo, si sente una cosa sola con nostro Signore Gesù Cristo nella pienezza dell’amore perché, dal Padre al Figlio, dal Figlio al Padre, intercorre una corrente divina che é l’amore: un amore che non ha principio e non ha fine, che non ha limiti, che é incontenibile che é veramente personale e che agisce nelle nostre anime.
Agisce in santa Caterina da Siena,e la illumina con il dono dell’intelletto, della scienza, della sapienza. E la infiamma con la carità di cui egli é sorgente, perché diventi quella donna amata di un amore che va al di là di ogni possibilità umana, perché é una possibilità che viene soltanto da Dio. Un amore di donna ma soprannaturale che prende tutte le sue capacità, che la porta a vivere della vita stessa di Dio: del mistero della Santissima Trinità. Allora il mistero della santissima Trinità non é un mistero astratto, ma un mistero vicino che la tocca intimamente in tutto il suo essere. E’ un raccordo della sua persona con il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, per entrare nella volontà del Padre e del Figlio sotto l’influsso dello Spirito Santo, che opera per continuare l’opera della salvezza concepita da Dio, nel tempo, nel mistero della chiesa: questa chiesa che sono gli uomini chiamati alla salvezza, questa chiesa che sono gli uomini chiamati a diventare figli del Padre, fratelli a Gesù Cristo e amici amati dell’Amore dello Spirito Santo che abita nei loro cuori.
Perciò, santa Caterina diventa attiva: esce dal suo raccoglimento, dalla sua tranquillità, dalla sua solitudine e si porta nelle contrade e va a sollecitare colui che ha nelle mani la grazia del mistero della chiesa, le sorti della possibilità di salvezza per tutto il mondo. Quante cose ci sarebbero da dire su queste verità soprannaturali, autenticamente evangeliche, oggi che questi misteri della vita cristiana ci sono stati riscoperti, ripresentati dal concilio!
Mentre da una parte viene esaltata la dignità e la grandezza sacramentale di coloro che sono investiti dalla grazia del sacramento dell’ordine e che sono costituiti da nostro Signore Gesù Cristo a reggere la chiesa sotto la obbedienza e la guida e il primato del successore di Pietro, tutti i membri laici della chiesa sono invitati a scoprire: la loro dignità di figli di Dio, la loro dignità di membra del corpo mistico di nostro Signore Gesù Cristo, ad essere docili all’azione dello Spirito Santo e mettere a disposizione di tutti i fratelli i doni di grazia che ci sono nelle loro persone.
Propongo a voi, al vostro impegno cristiano e alla vostra preghiera santa Caterina, che é certamente sorella in mezzo alle sorelle, presente e vivissima in quel mistero della chiesa, in cui entriamo concretamente anche noi in persona per il battesimo, per la cresima e per la nostra partecipazione al sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo. Dobbiamo rivolgere a lei la nostra preghiera per essere, oggi nella chiesa dei membri autentici di questa famiglia di figli di Dio che capiscono la loro dignità, il loro impegno e la loro responsabilità.
Uniamoci a santa Caterina nella professione di fede dei misteri che compiamo, con la recita del Credo a cui dobbiamo aderire con tutta la nostra persona.
OM 116 Caterina 68 – 30 Aprile 1968 – Rotonda San Lorenzo – per la festa di Santa Caterina