Quaresima 1966 – Cattedrale di Monopoli N° 3
Immagino che le parole che sono proclamate durante la celebrazione della S. Messa, in questi giorni delle così dette ferie di Quaresima, giungano a voi almeno in qualche parte del loro significato.
Avrete notato, per esempio, come il profeta Daniele continua ad invocare la misericordia del Signore sul popolo di Dio. Voi, oggi, siete in grado di comprendere che il profeta Daniele pregava per la Chiesa, perché la Chiesa è il popolo di Dio.
Implorava la misericordia del Signore su Gerusalemme, che era la città santa e sul popolo di Israele che è il popolo di Dio. Capite anche che queste parole, queste preghiere ripetute oggi dal sacerdote nella chiesa a nome vostro, sono parole rivolte a Dio per il popolo che siete voi, per il popolo che siamo noi tutti insieme dinnanzi a Dio: bisognosi della sua misericordia.
Avrete notato un altro particolare che ha un riferimento molto diretto a ciò che abbiamo detto nelle sere precedenti, quando Gesù dice ai farisei che opponevano le loro difficoltà, che non volevano credere: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete chi io sono e che nulla faccio da me, ma quello che il Padre mi ha insegnato io dico, e Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre quello che a Lui piace”.
Fino a questo punto noi abbiamo parlato del mistero della Chiesa che è un mistero di unità, ma donde deriva questo mistero dell’unità della Chiesa?
Deriva dall’unità di Dio, dal fatto che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono talmente “uno” da essere un Dio solo, e la Chiesa deve essere talmente “una” da formare una cosa sola, come il Padre e il Figlio nello Spirito Santo sono una cosa sola.
E abbiamo fatto questa constatazione che la Chiesa nasce dal Padre perché tutto viene dal Padre. Il Padre è il principio di ogni cosa e la Chiesa nasce da tutta l’eternità, ed ha il suo inizio nel tempo con la creazione stessa dell’universo. Il Padre, che pensa la Chiesa e che prepara la Chiesa, ha un termine, un punto di riferimento. Il termine, il punto di riferimento è il Figlio, è nostro Signore Gesù Cristo.
C’è un altro passo.
Quando viene il Figlio mandato dal Padre che cosa fa? Avete ascoltato: “Io faccio sempre quello che a Lui piace… Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha mai lasciato solo… . Quello che il Padre mi ha insegnato, questo dico”. Soltanto da questo piccolo brano del Vangelo di S. Giovanni vedete come nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, è tutto riferito al Padre, è tutto rivolto al Padre. Tutto il suo insegnamento, tutta la sua opera, tutta la sua azione: la sua morte in croce, la sua resurrezione dalla morte, è tutto riferito al Padre, è tutto un ritornare al Padre. Andare al Padre è, quindi, condurre al Padre coloro che si devono radunare intorno a Lui, coloro di cui Egli è capo, coloro di cui Egli è Maestro, coloro di cui Egli è Sacerdote, coloro di cui Egli è Pastore
Condurre tutti verso il Padre. Quindi possiamo dire: il Vecchio Testamento è il cammino della Chiesa verso il Figlio e il Nuovo Testamento è il cammino della Chiesa verso il Padre. Ma qui è finito tutto? No. La vita di Dio non si esaurisce nel rapporto, nella relazione del Padre verso il Figlio e del Figlio verso il Padre. Questo movimento infinito, questo abbraccio infinito del Padre verso il Figlio e del Figlio verso il Padre non è qualche cosa che dura un istante, non è qualche cosa che può esserci e può non esserci, è qualche cosa di eterno, di necessario, di infinito, di personale, di sussistente, di esistente: è lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo è il compimento della relazione, del rapporto, dell’amore del Padre verso il Figlio.
Lo Spirito Santo è il suggello, il compimento, la perfezione dello slancio dell’amore del Figlio verso il Padre.
Se la Chiesa è tutta presa nel mistero della vita di Dio e nelle sue tappe storiche, diciamo così, esprime il movimento della vita di Dio, ci deve essere un tempo, un’epoca, una stagione anche della vita della Chiesa che esprime questo fatto essenziale della vita di Dio, che esprime il compimento di questo andare del Padre verso il Figlio, di questo andare del Figlio verso il Padre, di questa umanità che cammina attraverso i secoli per raggiungere il salvatore che è nostro Signore Gesù Cristo, di questo umanità, con a capo nostro Signore Gesù Cristo, che cammina per raggiungere il Padre.
Qual è questo tempo?
E’ il tempo del compimento della Chiesa: è la pienezza dei tempi. L’opera del Padre, nasce dall’eternità, incomincia con la creazione e giunge fino alla nascita, alla incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo. L’opera di Gesù Cristo che fonda la Chiesa, dura fino alla sua ascensione al cielo. L’opera dello Spirito Santo incomincia il giorno di Pentecoste. La edificazione della Chiesa, la costruzione della Chiesa, la dilatazione della Chiesa nel mondo e conseguentemente la vita della Chiesa nel mondo è legata alla terza Persona della SS. Trinità, alla Persona dello Spirito Santo.
Che cosa fa lo Spirito Santo nella Chiesa?
Fa tutto ciò che il Padre ha fatto dal momento della Creazione fino al momento dell’Incarnazione. Fa tutto ciò che il Figlio ha compiuto dal momento dell’Incarnazione fino alla sua Ascensione in cielo, continua l’opera del Padre, continua l’opera del Figlio, ma nel senso che la porta a compimento.
Quanto sarebbe importante: cercare di comprendere questo mistero della presenza dello Spirito Santo e la sua azione!
Quanto sarebbe importante comprendere, secondo il linguaggio della Rivelazione, cioè secondo il linguaggio della Sacra Scrittura, come Dio Padre era “col suo Popolo”, come il Figlio “ha preso dimora” ed è vissuto in mezzo ai suoi, come lo Spirito Santo “e” nei suoi!
Il Padre è Dio con noi,
il Figlio è Dio in mezzo a noi,
lo Spirito Santo è Dio in noi.
Voi siete il tempio dello Spirito Santo, voi siete il tabernacolo dell’Altissimo.
Se voi mi domandate dove sta Gesù Cristo, io vi posso rispondere che Gesù Cristo, tra l’altro, sta nella piccola casetta – chiamiamola così – del tabernacolo dell’altare del Santissimo;
se mi chiedete dove sta il Padre rispondo; “in cielo, in terra, in ogni luogo”;
se mi chiedetedove abita lo Spirito Santo: dico che “abita nei cuori” dal momento del Battesimo. Fin tanto che conserviamo la grazia di Dio in noi, in noi abita lo Spirito Santo.
Ma che cosa fa lo Spirito Santo che abita in noi?
Notate: abita in noi personalmente, individualmente, ma abita in noi specialmente quando stiamo insieme, quando tra di noi nella carità edifichiamo un tabernacolo più accogliente. L’accoglienza dello Spirito Santo in mezzo a noi è proporzionata alla carità. E’ bello un tabernacolo se è di marmo, se è rivestito di oro, se è adornato di pietre preziose, ma il tabernacolo dello Spirito Santo è bello solo quando c’è carità vicendevole: dove c’è amore.
Ma che cosa fa lo Spirito Santo che abita in noi? Deve portare a compimento ciò che ha incominciato il Padre. Qual è il pensiero, la preoccupazione del Padre? Di riunirci tutti intorno a nostro Signore Gesù Cristo, quindi: di farci intravedere nostro Signore Gesù Cristo, di farcelo sentire presente, di farcelo vedere da vicino, di farcelo riconoscere.
Un episodio.
Gesù chiede agli Apostoli: “Chi dite che io sia?”
Sapete le risposte: “Uno dice che sei Elia, un altro che sei Geremia, un altro ancora che sei un profeta…
E Pietro dice: “Tu sei il Cristo, Figlio del Dio”…
e Gesù Risponde:”Beato, bravo Pietro! Ma non l’ hai detto tu. Ti è stato rivelato. Non è la carne o il sangue che ti ha suggerito questa risposta. E’ il Padre mio.
Il Padre rivela il Figlio, il Padre fa conoscere il Figlio.In che modo? Con quel movimento interno del cuore, che è l’opera dello Spirito con cui accende la fede.
Quand’ è che noi arriviamo a credere in nostro Signore Gesù Cristo? Il Vangelo dice molto esplicitamente “nessuno viene a me se il Padre non lo attira”, perché è il Padre che ci conduce verso il Figlio per mezzo dello Spirito. Lo Spirito Santo è stato diffuso nei nostri cuori, lo Spirito Santo ci è dato. Dice Gesù : “Il Padre mio, dopo che me ne sarò andato, vi manderà un altro Consolatore, vi manderà un maestro che parlerà, di dentro, che vi farà comprendere le cose”. Il compito, la missione dello Spirito Santo è quindi, quella di rivelarci nostro Signore Gesù Cristo, perché crediamo in Lui e con Pietro diciamo: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”
Ma non basta. Il movimento è duplice: dal Padre andare verso il Figlio e dal Figlio andare verso il Padre.
E’ Gesù Cristo che ci conduce verso il Padre, è il Figlio che è tutto rivolto verso il Padre. Ma come fa Gesù Cristo a condurci verso il Padre? Gesù Cristo ci conduce verso il Padre per mezzo del suo Spirito. Dice chiaro Gesù agli Apostoli: “Fino adesso siete stati con me, ma non avete capito niente, verrà un Altro e vi suggerirà ogni cosa”. Fino adesso siete stati con me e siete pieni di paura – e difatti abbandonano Gesù Cristo – ma quando discenderà lo Spirito diventerete forti, diventerete coraggiosi.
“Fino adesso”… Ricordate come erano gli Apostoli? Gelosi, invidiosi, ecc. Quando arriva lo Spirito Santo dimenticano tutto, soprattutto si vogliono bene, si amano. Chi è che fa tutto questo: Chi ci fa comprendere Gesù Maestro? Chi ci dà la forza di seguire Gesù Pastore? Chi ci apre a ricevere la vita che ci ha portato nostro Signore Gesù Cristo ? E’ lo Spirito Santo: lo Spirito Santo che porta a compimento l’opera del Padre, lo Spirito Santo che porta a compimento l’opera del Figlio.
C’è tutta una convergenza, un incontro, un andare l’uno verso l’altro. Meglio, c’è tutto un andare degli uni verso gli altri; c’è il realizzarsi della perfezione della vita cristiana che è la perfezione della vita della Chiesa. Si realizza il mistero dell’unità: Tutti i figli del Padre che vanno verso il Figlio; tutti i fratelli di nostro Signore Gesù Cristo che vanno verso il Padre.
Questo è un movimento di amore.
Questo è un movimento che ci porta ad incontrarci gli uni gli altri;
questo è un movimento che ci porta a partecipare come figli alla vita del Padre;
questo è un movimento che ci porta a partecipare come fratelli all’amore di Dio Padre verso il Figlio suo.
Comprendete allora che lo Spirito Santo ci porta verso una comunione di vita. Lo abbiamo già detto, ma adesso mi pare che lo dovremmo intendere meglio: lo Spirito Santo ci porta a partecipare alla comunione di vita del Padre con il Figlio e del Figlio con il Padre. La vita cristiana é una comunione con la vita di Dio.
San Giovanni, si può dire l’evangelista della vita di carità e della vita cristiana concepita come comunione di vita con Dio e fra di noi, scrive: “Quello che era da principio, il Verbo, quello che abbiamo udito, quello che noi “abbiamo veduto con i nostri occhi “ – lo hanno visto Gesù Cristo con gli occhi –” quello che abbiamo contemplato, quello che le nostre mani hanno toccato, ve lo annunziamo. Vi annunziamo quello che abbiamo veduto e udito affinché – notate – ” abbiate comunione con noi” – abbiate comunione di pensieri, cioè la partecipazione alla stessa verità, alla stessa realtà che si è rivelata a noi – “e la nostra comunione è col Padre e con il Figlio suo Gesù Cristo. E vi scriviamo queste cose perché la vostra gioia sia piena”. (1 Gv 1,1-4)
Miei cari, non è che noi vogliamo andare nelle cose difficili, ma capite che questa è la grande fortuna nostra: non soltanto di scoprire, di sapere, ma di avere la certezza che la nostra piccola vita, che la vita della nostra piccola persona è legata alla vita che va dal Padre al Figlio in un abbraccio infinito di amore, che è operata in ciascuno di noi dallo Spirito Santo.
Ecco allora la Chiesa!
La Chiesa èil Padre che conduce gli uomini verso il Figlio perché trovino in lui la salvezza.
La Chiesa sono gli uomini condotti da nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, verso il Padre, perché nel Padre trovino la pienezza della vita.
La Chiesa è tutto questo che non devono fare gli uomini, da soli, perchè sono piccoli, deboli: andare verso la salvezza che è Gesù, andare verso la pienezza della vita che è il Padre, e questo lo fa lo Spirito Santo in noi, soltanto che noi siamo docili, soltanto che siamo attenti, dilatiamo il cuore, l’anima e tutto noi stessi, perché lo Spirito Santo abiti in noi e ci riveli il Padre e il Figlio e l’Amore infinito del Padre e del Figlio, che è un dono per tutti noi.
OM 25 Quaresima 1966