Campitello 4 Novembre, 1968, ore 16, 50 cresimandi
Nel giro di pochi mesi c’incontriamo per la seconda volta. La prima volta sono venuto in mezzo a voi proprio per esercitare il ministero della parola: per dire a voi che cos’è la Parola di Dio, che cosa richiede da noi la Parola di Dio.
La Parola di Dio è Gesù stesso in persona con il suo Vangelo, con il suo insegnamento, con gli esempi della sua vita di Figlio di Dio fatto uomo che ha vissuto interamente, pienamente la nostra stessa esistenza per poterci dire: guardate a me e fate come io ho fatto, comportatevi come io mi sono comportato. Ma, è facile capire l’insegnamento, il Vangelo di nostro signore Gesù Cristo? E’ facile lasciare penetrare le nostre menti dalla pienezza della verità contenuta nel Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo? Non è facile perché Gesù con il suo Vangelo ci porta in un mondo così alto, così vasto, così profondo che la nostra mente si smarrisce e facilmente possono sorprenderci i dubbi, le incertezze, le difficoltà della fede.
Cosi pure non è facile seguire Nostro Signore Gesù Cristo. Sapere che egli è mite ed umile di cuore, pensare che vuole bene a tutti, sapere che ha perdonato ai suoi nemici, pensare che egli è morto per amore dei suoi fratelli, è facile ma poi diventare umili, miti, pazienti, comprensivi, caritatevoli ed essere tanto buoni e generosi al punto da pensare più agli altri che a noi stessi, non è facile.
Gesù non è venuto soltanto per aprire la nostra mente a degli orizzonti nuovi, non è venuto soltanto per proporci degli esempi sublimi di condotta, è venuto per mettersi accanto a noi, anzi, per entrare in ognuno di noi, ed essere per ognuno di noi una sorgente di vita nuova, attraverso la quale noi acquistiamo la capacità di penetrare veramente il pensiero di nostro Signore Gesù Cristo, di acquistare veramente la capacità di seguire gli esempi di nostro Signore Gesù Cristo.
Questa sera sono in mezzo a voi per il compimento del mio ministero con questi più piccoli e per richiamare il significato del ministero del vescovo a voi adulti già cresimati. Che cos’è la cresima? Dobbiamo capirlo nel modo più semplice possibile, che sia al di fuori della complicazione di quei concetti che i bambini esprimono così bene con le loro risposte.
Capire il senso della nostra salvezza è capire la missione dello Spirito Santo. Ci pensiamo noi allo Spirito Santo? Certamente quando facciamo il segno della croce, se arriviamo fino alla fine dobbiamo pensare anche allo Spirito Santo perché diciamo: nel nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo, Ma chi è lo Spirito Santo? Che cosa fa lo Spirito Santo? Come centra lo Spirito Santo nella nostra vita?
Tutte le Persone della Santissima Trinità sono protese su di noi per operare la nostra salvezza. Il Padre vuole fare di noi i suoi figlioli;
Gesù Cristo ci dona la sua vita di Figlio di Dio morendo in croce e risuscitando per costituire di noi i figli di Dio non di nome ma, di fatto;
lo Spirito Santo, dopo che Gesù è asceso al cielo ed è stato tolto allo sguardo dei nostri occhi, è in mezzo noi per portare a compimento l’azione incominciata da nostro Signore Gesù Cristo.
Lo Spirito Santo prende dalla vita di nostro Signore Gesù Cristo Figlio di Dio, quella grazia, quel principio nuovo d’esistenza che ci fa veramente figli di Dio, viene nei nostri cuori, stabilisce la sua dimora in noi, sta accanto ad ognuno di noi per darci la capacità di intendere la Parola di Dio, e di vivere da figli di Dio.
Proviamo sentire i bambini. Quanti sono i doni dello Spirito Santo?
– sette
– Quali sono i doni dello Spirito Santo?
– sapienza, intelletto, scienza, fortezza, consiglio…
Adesso mi rivolgo alle persone adulte. Vedete, cari padrini e madrine che i doni dello Spirito Santo non sono come quelli che avete fatto voi ai vostri figliocci? Quei regali non servono a niente per la loro persona.
Ci vogliono i doni dello Spirito Santo: ci vuole il dono della scienza non per diventare dottori, ma per capire le cose di Dio; ci vuole il dono dell’intelletto per leggere intelligentemente le cose di Dio; ci vuole il dono della sapienza cristiana, che è la sapienza del Vangelo!
Veramente lo Spirito Santo è Colui che ci suggerisce quello che è necessario: per intendere la nostra fede, per capire i misteri della nostra fede, per farci spaziare negli orizzonti della nostra fede e darci così il senso della vita cristiana.
Lo Spirito Santo viene in noi, fa tutto questo per noi e noi lo ricordiamo così poco!
Ci lasciamo riempire la testa dai giornali, dai rotocalchi, dalla radio, dalla televisione, da tutti quelli che ce la danno ad intendere
e non ci accorgiamo che c’è “Uno” in noi, che ci vuole suggerire le cose veramente sante, le cose veramente buone e non ascoltiamo “Uno” che ci vuole fare intendere il senso autentico della nostra esistenza di figli di Dio. Noi non siamo in ascolto di questa voce interiore che è nella nostra coscienza dal giorno del Battesimo, che diventa più insistente dal giorno della Cresima dopo che abbiamo riceviamo più abbondantemente i doni dello Spirito Santo.
Tra i doni dello Spirito Santo c’è anche il consiglio, il timore di Dio, la fortezza.
Il dono del consiglio guida il nostro giudizio, nelle scelte. Noi a volte ci consigliamo con gli altri e non pensiamo che abbiamo il consigliere dentro di noi. Se la nostra coscienza fosse limpida, se il nostro spirito fosse pulito, questo consigliere si farebbe intendere interiormente, ci guiderebbe sempre nelle scelte buone e giuste della nostra esistenza.
Con le sole nostre forze non siamo capaci di imitare nostro Signore Gesù Cristo. La fortezza che ci porta lo Spirito Santo come un dono, ci irrobustisce spiritualmente, ci fa grandi moralmente. Ci fa crescere come uomini e come donne, non nella forza dei muscoli ma nella forza della volontà, dei propositi, degli impegni e nella fedeltà alle nostre responsabilità.
Miei cari il cristianesimo diventa una vita autenticamente umana e una vita autenticamente religiosa quando è inteso in tutti i suoi elementi. Questa sera vi dico molto apertamente: noi dimentichiamo che nella nostra vita deve adempiersi la missione dello Spirito Santo. Se noi dimentichiamo che nel nostro cuore, dal giorno del battesimo e in un modo più marcato dal giorno della nostra Cresima, si stabilisce in noi lo Spirito Santo, e che lo Spirito Santo ha il compito di unirci come tralci alla vite, a nostro Signore Gesù Cristo, per accogliere da lui: la capacità di pensare come cristiani, di giudicare come cristiani, discegliere come cristiani, di comportarci come cristiani, noi cristiani non lo saremo mai.
Ecco, allora, il significato della cresima, del battesimo e anche degli altri sacramenti! E’ sotto questi segni che agisce e opera lo Spirito del Signore per ricrearci, per farci nuovi, per far di noi le nuove creature che debbono essere i cristiani. Questa sera, questi piccoli saranno segnati dal sigillo dello Spirito Santo, ma sono piccoli e rimangono piccoli. Hanno bisogno di essere sostenuti e guidati dall’autenticità della nostra vita cristiana. Si fa presto fare da padrino o da madrina, ma non è cosa da poco diventare veramente padrini e madrine, cioè persone cui si possano appoggiare questi figlioli per essere perfetti cristiani.
Miei cari, specialmente voi papà e mamme, che avete mandato i vostri figlioli in chiesa per essere cresimati, ricordate che questi piccoli sono vostri, vivono in casa vostra con voi, e devono vivere da cristiani nella casa, nella scuola, nel loro paese e non solo in chiesa. Ricordate che da voi devono imparare comportarsi da cristiani. E come potranno imparare da voi se voi non vi presentate, davanti al loro sguardo, ai loro occhi così furbi da leggere fino in fondo nel vostro cuore, in un impegno molto serio di vita cristiana? Ma, ripeto, questo vostro impegno, questa vostra responsabilità potrà diventare un patrimonio di vita per voi, per i vostri figli e per tutti quelli che vivono con voi, se veramente vi aprirete alla missione, all’azione dello Spirito Santo
Questa sera ho tentato di farvi un po’ di catechismo sullo Spirito Santo. Ricordatelo un po’. Dico al parroco di continuare questo catechismo perché se non interviene lo Spirito santo, a migliorarci, a farci più buoni non valgono tutti gli altri mezzi.
Papa Giovanni diceva che una novella pentecoste si è aperta sulla Chiesa. Questo augurio del Papa buono diventa una realtà per tutti noi. Lui era guidato dallo Spirito Santo. Lui è stato voce che ha dato parola allo Spirito Santo, perché parlasse nel concilio per tutta la chiesa e per tutto il mondo. Cerchiamo di intendere questa novella pentecoste che si ripete questa sera sacramentalmente, che dovrebbe già essere avvenuta per ognuno di noi, ma che per ognuno di noi è sempre possibile quando in un profondo esame di coscienza prendiamo contatto con le nostre realtà cristiane e ci impegniamo a corrispondere alla nostra vocazione di figli di Dio.
OM 165 Campitello 68 – 4 Novembre, 1968, ore 16, 50 cresimandi