San Simone di Gallipoli, 25/7/1978 ore 17,30
Il Padre e il Figlio ci incontrano, immediatamente, per operare la salvezza nostra, nello Spirito. Questa terza Persona misteriosa dell’esistenza di Dio ha bisogno di essere richiamata al nostro spirito perché é Lei, questa Persona, che porta a compimento l’opera del Padre e l’opera del Figlio, essendo in Dio stesso, compimento in Persona:
é l’Amore personale del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre; chiude – tanto per balbettare qualche cosa – il ciclo della vita di Dio che é amore.
Dio é amore.
Gli ultimi tempi sono i tempi dello Spirito. La pienezza dei tempi é data dal momento in cui é comunicato lo Spirito. Oggi viviamo l’epoca dello Spirito. Ma non dimentichiamo mai: é lo Spirito del Padre ed é lo Spirito del Figlio, questo mistero insondabile della Trinità delle Persone e dell’unità di Dio, che si rivela in ciò che Dio fa e nel modo con cui Dio lo compie.
Sappiamo che nella Chiesa Latina, specialmente in questi ultimi secoli, non é stata tenuta presente, sufficientemente, la presenza dello Spirito Santo, a differenza della Chiesa Orientale. C’é tutto un recupero, da compiere da un punto di vista dottrinale e soprattutto dal punto di vista della vita spirituale. E’ contraddittorio parlare di vita spirituale e non parlare dello Spirito da cui questa vita deriva immediatamente. Ma, per comporre un discorso che serva a portare avanti il nostro discorso di questi giorni, pensiamo un momento alla presenza e all’azione dello Spirito Santo nelle vicende della salvezza, alla presenza e all’azione dello Spirito Santo nella storia e nella vita della Chiesa e, poi, a una presa di coscienza di questa presenza e di questa azione dello Spirito in noi.
La presenza e l’azione dello Spirito Santo nelle vicende della salvezza, così, soltanto per cenni.
Nei profeti. I profeti diventano tali quando,in un modo non definitivo ma transeunte, operativo, sono investiti dallo Spirito Santo. E abbiamo la lunga storia dell’antico Testamento da Mosè che era ripieno dello Spirito Santo fino all’ultimo dei profeti: Giovanni.
La presenza e l’azione dello Spirito Santo in Maria. Il grande mistero, l’ammirabile,lo stupendo mistero dell’incarnazione é opera dello Spirito Santo: “spiritus descendet in te”
Spirito Santo in Gesù: é lo Spirito di Gesù. Ma, Gesù é unito allo Spirito, fa una cosa sola con lo Spirito, come fa una cosa sola con il Padre ed é guidato dallo Spirito del Padre.
Quello che abbiamo detto questa mattina della proclamazione, da parte del Padre, di Gesù come suo Figlio prediletto, come Figlio del suo amore, é sancito dalla discesa dello Spirito Santo su di lui ,sotto forma di colomba.
E Gesù risponde al Padre, e diventa il Figlio amatissimo che compie la volontà del Padre perché, “condotto dallo Spirito” va nel deserto per iniziare la sua lotta, la sua vita pubblica.
Gesù parla, si comporta, opera per mezzo dello Spirito. L’autore della lettera agli ebrei ci dice” per Spiritum Sanctum se ipsum obtulit” . La presenza e l’azione dello Spirito Santo nella persona di Gesù, il momento della passione e morte, é esplicitata nei testi della Rivelazione, fin che, con la risurrezione, Gesù diventa Spirito datore di vita, Spirito vivente (1 Cor 15-45). Interessante quel brano. Andrebbe analizzarlo un po’.
E’ interessante constatare che Gesù non fa niente senza guardare al Padre e non fa niente senza servirsi – per dire così- del suo Spirito, senza coinvolgere – tanto per tentare di esprimere qualche cosa – il suo Spirito. Tutto fa nello Spirito.
Altro punto. La presenza e l’azione dello Spirito Santo nella storia e nella vita della Chiesa.
E’ certo che la Chiesa incomincia ad esistere, effettivamente, non dal momento in cui Gesù stabilisce Pietro come fondamento della sua Chiesa, e dal momento in cui soffia sugli Apostoli per rendere evidente, indicativo, il compimento della promessa di dare lo Spirito Santo, ma con Pentecoste. Prima non c’é niente della vita della Chiesa. Gli Apostoli non capiscono niente, non seguono Gesù, lo rinnegano, lo tradiscono, lo abbandonano. Solo per la forza dello Spirito essi sono introdotti nella conoscenza di tutta la verità, che non potevano ancora”portare” al tempo della presenza di Gesù. E Gesù afferma che é necessario che egli vada perché venga un Altro a sostenerli, e, difatti, quando viene questo altro, capiscono, diventano coraggiosi e diventano capaci di fare ciò che Gesù ha comandato loro di fare.
Quindi la vita della Chiesa incomincia con la presenza e con l’azione dello Spirito Santo e continua sempre per questa presenza e per questa azione.
Continua attraverso – abbiamo detto fin dal primo giorno – il ministero della Parola, della Grazia, della Carità ma chi é che dà alla parola di essere Parola di Dio?
di essere Parola di Grazia?
di essere Parola di Riconciliazione? di essere Parola di Pace? di essere Parola di Salvezza? di essere Parola che produce ciò che dice?
E’ lo Spirito Santo che é nella Chiesa, che vivifica i ministeri della Chiesa, che vivifica questo dono di Dio che é la Parola.
I segni della grazia hanno per autore nostro Signore Gesù Cristo ma per realizzatore immediato hanno lo Spirito Santo. Noi, si nasce dall’acqua e dallo Spirito Santo, si é confermati nella capacità di crescere, secondo le dimensioni della statura di figli di Dio, per la presenza e l’azione, in noi, dello Spirito Santo, che ci é confermata nella cresima. E’ per lo Spirito Santo che il pane e il vino sono trasformati nel corpo e sangue di nostro Signore Gesù Cristo. Finalmente, anche nella liturgia latina, hanno avuto un loro rilievo le epiclesi, le invocazioni allo Spirito Santo perché trasformi i doni che sono sull’altare, e, la nostra parola consacratoria, sacramentale, diventa efficace per l’azione dello Spirito Santo. Ed é per questa stessa azione che, nutrendoci del corpo e del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, noi diventiamo un solo corpo e un solo Spirito con Cristo: le epiclesi, le invocazioni allo Spirito Santo prima della consacrazione, e le epiclesi, le invocazioni dello Spirito Santo per l’unità del corpo della Chiesa, dopo la consacrazione.
La riconciliazione, che é opera eminentemente dell’amore e della misericordia di Dio, é opera dello Spirito Santo. In un post-communio dell’ottava di Pentecoste si leggeva “ipse est remissio omnium peccatorum” .Lo Spirito, in Persona, é la remissione dei peccati.
La carità. Lo Spirito Santo ci viene dato perché diffonda la carità nei nostri cuori e la capacità di viverla. La carità, e quindi di rendere testimonianza, ci viene dallo Spirito Santo. Lo Spirito, che rende testimonianza al nostro Spirito, é lo Spirito che ci rende capaci di dare testimonianza a nostro Signore Gesù Cristo. Questa é l’azione dello Spirito nella Chiesa , nei diversi settori – chiamiamoli così tanto per intendersi – della vita della Chiesa.
Quando noi diciamo vita della Chiesa, non diciamo qualche cosa di astratto, diciamo qualche cosa di ben definito e concreto che risponde alle persone. Il cristianesimo é un fatto eminentemente personalistico. Da una parte le divine Persone e dall’altra parte le persone degli uomini. Le istituzioni diventano, in certo qual modo, una astrazione, quando noi le separiamo dalle persone e le concepiamo indipendentemente dalle persone, tanto dalle Persone Divine come dalle persone degli uomini. Dire la presenza e l’azione dello Spirito Santo nella Chiesa, é dire la presenza e l’azione dello Spirito Santo in ciascheduno di noi, perché ciascheduno di noi é battezzato, ciascheduno di noi é cresimato, ciascheduno di noi celebra l’eucarestia e la riconciliazione dei peccati, ciascheduno di noi ascolta la Parola di Dio, ciascheduno di noi prega. E lo Spirito prega in noi, in ciascheduno di noi, con gemiti inenarrabili perché ,noi, da noi stessi, non sappiamo quello che é conveniente chiedere a Dio. Per questo egli manda il suo Spirito in noi: perché diventiamo capaci di pregare.
Ora siamo dinanzi a un fatto reale, concreto e sconcertante che é onesto portare a livello di coscienza.
Che le cose siano così, cioè, che noi siamo battezzati, cresimati, che comunichiamo, siamo assolti, ecc. ma, possono, tutti questi ,essere dei fatti molto esterni alla nostra persona, al costitutivo della nostra personalità.
E’ indispensabile un lavoro di coscientizzazione perché, ciò che é costitutivo, soprannaturale, della nostra persona di cristiani, diventi coscienza abituale del nostro Spirito, ciò che é vero e concreto nell’ordine ontologico, diventi attuale e chiaro nell’ordine psicologico, nel nostro modo di pensare, nel nostro modo di sentire, nel nostro modo di comportarci. E’ tutta una azione di sintonizzazione della nostra persona con una Presenza ed una Azione: quella dello Spirito Santo