a Guidizzolo per la benedizione delle campane
In questo incontro avviene l’incontro delle nostre persone, che stabilisce quei rapporti che intercorrono tra voi e il vescovo, una cosa grande stabilita da Dio che ha la sua concretizzazione storica nella persona del Figlio suo fatto uomo, Gesù Cristo, perché noi avessimo la possibilità di raggiungerlo, di stabilire a nostra volta dei rapporti con Lui.
I rapporti tra voi e me sono un gradino per arrivare a dei rapporti con Dio, con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo che sono un Dio solo. Quante volte diciamo: nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo e sono un Dio solo! Noi siamo tanti e dobbiamo essere una cosa sola!
Perché c’è il vescovo? Perché ci sono i sacerdoti intorno a lui? Perché, esercitano quei ministeri che sono stati a loro conferiti da nostro Signore Gesù Cristo? Perché voi tutti, perché noi tutti – anch’io sono battezzato e anche i miei sacerdoti sono battezzati perciò anch’io e i miei sacerdoti siamo figli di Dio – formiamo l’unica famiglia dei figli di Dio. Quest’unica famiglia di Dio é la Chiesa.
Miei cari, oggi abbiamo bisogno di capire questa cosa importantissima:
-che la Chiesa non é qualche cosa di estraneo alle nostre singole persone,
-che la Chiesa non é qualche cosa di estraneo alla nostra esistenza,
– che la Chiesa non é qualche cosa di lontano a tutto il contenuto della nostra vita,
– che la Chiesa non é qualche cosa di aggiunto al cristianesimo,
Ma che la Chiesa siamo ognuno di noi in quanto battezzati, fatti figli di Dio, e dobbiamo volerci bene e dobbiamo essere una cosa sola come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che sono un Dio solo.
– Cosa c’è di più grande nella vita, nella esistenza umana, dell’amore, del volersi bene?
– Cosa c’è di più grande in un padre della sua capacità di amare i propri figli?
– Che cosa c’è di più bello in una madre della sua capacità di volere bene ai suoi figli?
– Che cosa c’è di più bello e di più sublime in uno sposo e in una sposa di quello di volersi bene?
Vedete che anche sul piano umano l’amore é la cosa più grande? L’amore, quando é dedizione, quando é spendere la propria vita per un altro, é la cosa che dà veramente dignità, e valore alla nostra persona, alla nostra vita, alla nostra esistenza. Questo su un piano umano.
Ma Iddio che ci vuole salvare proprio come uomini e come donne, Iddio che vuole salvare in noi ciò che c’è di più bello, di più prezioso, di più grande, ci conferisce, appunto attraverso la missione di nostro Signore Gesù Cristo, attraverso i compiti salvifici della Chiesa, questa possibilità di amare, per cui noi diventiamo delle persone capaci di volerci bene, capaci perciò di corrispondere alla nostra vocazione di figli di Dio capaci di fare una sola famiglia intorno a Lui.
Così siamo Chiesa.
Così siamo la Chiesa.
Questa é la Chiesa.
Se in questo momento, mentre siete tanti che ascoltate, ciascuno di voi mi ascolta per conto proprio e non ha un sentimento per quelli che gli stanno vicino qui in chiesa, non siete una espressione di Chiesa ma siete un gruppo di persone. Se invece, voi ascoltando questa parola, pensate agli altri e pensate che é bene volere bene agli altri e che é importante volere bene agli altri, incominciando da quelli verso i quali abbiamo maggiore responsabilità, allora siamo una espressione di Chiesa, allora in questo momento c’è la manifestazione del mistero della Chiesa.
Voi potreste chiedere: cosa centra tutto questo con queste belle cinque campane che il vescovo é venuto a consacrare? Queste belle cinque campane saranno squillanti sul vostro campanile abbellito e rinnovato, daranno lustro al vostro paese, faranno sentire la loro voce molto da lontano. Che cosa sono le campane? Le campane sono un mezzo antico, tradizionale, ancora gradito a tutti, che hanno la funzione di chiamare la gente a venire in chiesa.
Ricordate, miei cari: le campane hanno la funzione di chiamarvi a formare Chiesa, ad essere Chiesa, ad essere non soltanto nella chiesa materiale ma essere, ognuno di voi, la Chiesa vera di nostro Signore Gesù Cristo fatta di persone che non stanno insieme soltanto materialmente ma soprattutto spiritualmente, ragionevolmente con l’intensità dei sentimenti e degli affetti.
Allora la campana é la voce di Dio che ci chiama, é la voce del Padre che ci convoca, è la voce del Padre che chiama i figli perché si raccolgano intorno al primogenito Gesù Cristo, via verità e vita, nostro maestro e salvatore, perché insieme ascoltino la sua parola, perché insieme accolgano la grazia portata da lui, perché insieme realizzino il comandamento: amatevi come io vi ho amato.
Ecco la funzione delle campane. Ma perché queste campane, questa sera, non sono sul campanile, e non le abbiamo fatte squillare? Perché il vescovo non era ancora venuto da Mantova per consacrarle. Non é che quelle campane, con la consacrazione acquisteranno il potere di suonare meglio, ma per voi che siete qui presenti e siete venuti ad assistere alla consacrazione, le campane assumono un valore, hanno un significato: hanno il valore e il significato della vita cristiana.
Il vescovo farà tre cose: – le purificherà con l’acqua benedetta – le consacrerà con il sacro crisma – le incenserà. Le campane saranno purificate Le campane ci annunciano che noi, per corrispondere al loro richiamo, abbiamo bisogno di essere purificati. Tutti abbiamo sempre bisogno di essere purificati dai sentimenti meno buoni, dai pensieri meno elevati, dalle nostre esigenze un po’ egoiste. Dobbiamo essere mondati, essere lavati e non con un’azione magica. Le campane sono di metallo, ma voi siete persone. Voi avete una intelligenza, un cuore, dei sentimenti, una sensibilità. Ebbene, purificarci, per noi che siamo persone umane, significa: rendere buono, chiaro, limpido, terso, puro tutto ciò che costituisce la nostra persona. Allora, quando sentirete le campane che suonano direte: quelle sono state purificate. Io sono purificato? Sono libero dal peccato?
Le campane saranno consacrate con l’olio e il sacro crisma. Saranno arricchite di due elementi nuovi e preziosi quali sono l’olio e il crisma, simboli di vita nuova. le campane ci ricorderanno che come cristiani non abbiamo bisogno soltanto di una purificazione relativa al togliere il peccato. I bambini del catechismo interrogati rispondono: essere in grazia di Dio significa avere la coscienza monda dal peccato mortale. Per i piccoli é più che sufficiente ma questo non basta. Per noi grandi vuole dire qualche cosa d’altro. Avere la grazia di Dio significa avere in noi un elemento nuovo, che ci ha portato Gesù Cristo: che é la sua vita, che è la partecipazione alla vita stessa di Dio, ed é per questo che siamo figli di Dio. La consacrazione delle campane suppone in noi: la presenza della grazia di Dio, la presenza di questo elemento divino nelle nostre persone.
Poi le campane saranno incensate, profumate dal profumo delle vostre virtù: della onestà, della bontà del cuore, dei sentimenti, delle parole, degli atteggiamenti. Le campane che hanno ricevuto l’incenso suoneranno per espandere non solo un suono ma anche un profumo e dovranno essere questo richiamo per tutti voi che le ascoltate.
— Io, porto il profumo intorno a me delle virtù cristiane? – e, come si esprime san Paolo: io sono il buon odore di Cristo? – chi mi vede, vede in me un cristiano?
–vede in me qualche cosa che si deve riscontrare in quelli che vanno in chiesa? in quelli che fanno il segno della croce? in quelli che sono battezzati e fanno battezzare i loro figli? in quelli che mandano i loro bambini a fare la comunione e vogliono il matrimonio in chiesa?
–chi mi vede, vede in me qualche cosa che possa dire che io sono: non differente perché ricco, ma differente perché mi rivesto degli esempi e delle virtù che mi ha dato nostro Signore Gesù Cristo?
— Sono cristiano perché mi assomiglio a Lui?
Applausi….
No. No. No.
Sapete, una volta, un grande oratore é stato applaudito in chiesa ed egli ha perso la pazienza. Io per adesso non la perdo ancora. Ritengo la vostra come una espressione buona. E poi ha detto: la parola di Dio non si applaude con le mani. La parola di Dio si pratica nella propria vita. Applaudire é facile, praticarla nella propria vita é più difficile.
Dunque la consacrazione delle campane vi ricordi:
— purificarci dai nostri peccati
— arricchirci della grazia di Dio
– portare intorno a noi il profumo degli esempi, della virtù di nostro Signore Gesù Cristo
Questa azione della benedizione delle campane compiamola insieme: io come vostro rappresentante, come vostro vescovo, come ministro di nostro Signore Gesù cristo e voi col vostro spirito di fede, con la vostra speranza cristiana e soprattutto con la espressione della buona volontà di corrispondere alla nostra vocazione di cristiani.
OM 188 Campane 68