Congresso Eucaristico di Lecce – 6 Maggio 1966
“L’Eucaristia compendio della Storia della Salvezza.”
“L’Eucaristia continuazione della Storia della Salvezza”.
Io devo trattare il tema: « La storia della salvezza compendiata ed attuata nel mistero dell’Eucaristia ». Cerchiamo di intenderci sul significato delle parole. Oggi, vi accorgete, i preti nelle prediche, sui catechismi, perfino sui libri che vengono dal Centro Nazionale di G.F. di A.C., usano questa espressione: « La storia della salvezza ». Ma che cosa è questa storia?
Mie care giovani, questa storia è la nostra Religione! E qui siamo di fronte a una di quelle svolte impresse dal Concilio anche nel nostro modo di presentare la religione! Noi eravamo abituati ad un modo troppo astratto, troppo filosofico – scusate se uso queste parole – per cui la presentazione della Religione, del Cristianesimo finiva, specialmente con voi che siete giovani, a non far e più presa. Ed è giusto che sia così perché la gioventù è concreta. La gioventù di oggi, non è vero – come qualche volta si dice – non è vero che sia peggiore della gioventù di ieri.
Perché non è vero? Ma non è vero da tantissimi segni! Ed uno di questi segni è la vostra sensibilità umana che è in sintonia, che combacia, che corrisponde al metodo stesso che Dio ha usato per rivelarsi a noi, per farci comprendere che cosa voleva fare per noi e con noi. E Dio ha fatto conoscere se stesso, ha fatto conoscere il Suo Amore, con dei fatti e non con delle parole.
La stessa Costituzione sulla divina Rivelazione, una delle più grandi Costituzioni del Concilio ecumenico, non dà più della Dottrina una definizione astratta, ma mette in evidenza come Dio attraverso i tempi della Storia Sacra intanto si è rivelato, cioè, in tanto si è fatto capire ciò che è, chi è, che cosa vuole, che cosa è capace di fare, attraverso gli avvenimenti non attraverso i discorsi! Siccome questi fatti Dio li compiva per noi che abbiamo una testa, che abbiamo un cervello, che abbiamo una intelligenza, che abbiamo una capacità di prendere liberamente delle decisioni, questi fatti hanno un contenuto, hanno un significato, diventano un linguaggio, diventano un modo di mettersi in comunicazione.
E allora ecco che noi diciamo: la Storia della Salvezza! Se c’è una storia ci devono essere dei fatti! Vi pare? Altrimenti è una leggenda! E se ci sono dei fatti ci devono essere delle persone che li hanno compiuti.
E chi è questo « qualcuno » che ha compiuto questi fatti che si riferiscono alla Storia della Salvezza? Guardate, la prima Persona è il Padre e tutti i fatti della Storia della Salvezza noi li attribuiamo al Padre. Possiamo anche dire, forse meglio, che sono una manifestazione del Padre. Guardate che è sbagliatissimo ritenere che la Storia dell’Antico Testamento riveli un Padre, che più o meno assomigli a Giove tonante!
E’ il Padre che si rivela attraverso la Storia del Vecchio Testamento.
Leggete i libri dell’Esodo, i Profeti, (specialmente certi Profeti) il Cantico dei Cantici, richiamate le figure che poi sono state – come dire -impersonate da Nostro Signore Gesù Cristo nel Nuovo Testamento, e poi vedete che figura c’è del Padre! Quanto amore spiegano i fatti dell’Antico Testamento!
Nell’Antico Testamento ci sono dei fatti che, per la nostra sensibilità di oggi ci turbano un poco, ci danno un po’ fastidio, che forse noi non comprendiamo sufficientemente nella loro inquadratura storica cioè in quell’epoca, in quella civiltà, in quell’ambiente, ma chi prevale è il Padre, I’Amore del Padre! L’Amore del Padre che spinge, diciamo così, proietta l’attenzione del Suo popolo, – del popolo che Lui si è scelto, che si è acquistato, che ha fatto Suo- lo proietta nel futuro, nel lontano futuro verso un Salvatore che realizzerà in un modo più pieno, in un modo più completo, tutto quello che in figura, ha avuto inizio dal Padre nel Vecchio Testamento.
Guardate, la storia dell’Antico Testamento ha un protagonista: il Padre celeste. Tutti i fatti dell’ Antico Testamento, se compresi nel loro significato, sono la manifestazione dell’Amore infinito del Padre, sono proiettati verso l’estrema manifestazione dell’Amore del Padre quando ci darà il Figlio. E siamo al Nuovo Testamento, a Gesù Cristo, ad un’altra Persona – sempre un solo Dio -.
Il Nuovo Testamento che cosa è?
Un avvenimento, un fatto storico.
E’, che da parte di Dio, nella Persona di Gesù Cristo fatto uomo, c’è una presa più concreta di contatto con gli uomini. C’è un’entrata più esigente da parte di Dio nelle vicende degli uomini.
Il Figlio di Dio, il Verbo si è fatto Carne, e si è stabilito in mezzo a noi.
Il tema della presenza di Dio!
Durante tutta la settimana, in Cattedrale, io ho sempre trattato il tema della presenza di Dio.
Che cosa è questa presenza di Dio?
E’ l’Amore di Dio che è un Amore per noi, adattato, fatto per la nostra natura che ha bisogno di esprimersi con la presenza, con i segni che indicano questa presenza. Dicevo: la presenza del Signore nei brevi anni della Sua vita mortale sulla terra è un avvenimento circostanziato geograficamente, storicamente.
Lasciatemi dire questo pensiero.
Anche i galantuomini che non vanno in Chiesa, quelli del romanticismo, di altre espressioni filosofiche, fino al punto di ammettere Dio ci arrivano, ma un Dio che stia a casa Sua. L’Ente Supremo, la ragione ultima, il primo Ente e via… ma fin qui ci arrivano… ma che stia a casa Sua! Un Dio invece che entra, coi fatti, nelle vicende concrete delle creature umane, delle persone, è tutta un’altra cosa!
E’ mettersi di fronte a tu per tu e bisogna poi ad un certo punto decidere. E se Lui viene per proporci il Suo amore, bisogna anche avere il coraggio di darGli una risposta, un sì o un no… E’ questione di fare delle scelte di fronte ad un Dio che si stabilisce concretamente in mezzo a noi!
Non basta! Specialmente al termine della Sua vita mortale nostro Signore Gesù Cristo ci parla espressamente di un’altra Persona.
Notate che la Scrittura ne aveva parlato da sempre; fin da principio del mondo lo Spirito aveva volteggiato sulle acque. Il profeta Ezechiele, il profeta Gioele specialmente, parlano espressamente per bocca di Dio che dice: « Discioglierò quel cuore di pietra e ve ne darò uno di carne. Effonderò il mio Spirito sopra di voi… ». E non ci troviamo proprio ai primordi del Nuovo Testamento quando un Angelo dice a Maria « Lo Spirito Santo “discenderà sopra di Te “? E quando Gesù iniziava la vita pubblica appare lo Spirito Santo sotto forma di colomba.
Notate: è bellissimo fare caso a come gli Evangelisti presentano la Rivelazione dello Spirito Santo, e sempre nel gioco della presenza di Dio. ” Io me ne vado, dice Gesù, ma verrà un altro… E’ necessario che lo me ne vada perché possa venire un altro, perché possa venire lo Spirito Santo, il Consolatore, Colui che rimarrà con voi; Colui che manderà il Padre nel nome mio. Colui che manderemo Io e il Padre… ».
Tutte queste affermazioni hanno un contenuto – come dire – preciso di Amore, di amore che si esprime per mezzo della presenza, attraverso la presenza. Ora la presenza di Gesù è illimitata. Lo sappiamo abbastanza bene: nasce a Betlemme, vive a Nazareth, esercita il Suo ministero in tutta la Palestina, muore in Croce, risorge, sale al Cielo…
Tutti questi fatti li conosciamo!
E fino a conoscere il Padre ci arriviamo… anche Gesù Cristo… ma lo Spirito Santo, poco o niente!
Eppure, notate: Dio ha fatto le cose come ha voluto Lui. E le ha fatte – se noi riflettiamo – secondo la propria natura di un Dio solo ma in tre Persone e queste tre Persone hanno un compito particolare nelle tre epoche (possiamo dire) della Storia della Salvezza e dal giorno dell’Ascensione al Cielo di Gesù incomincia l’epoca dello Spirito Santo.
Il Concilio ha messo in luce ciò che è contenuto nella Rivelazione cristiana sulle tre Persone della Santissima Trinità.
Che cosa è la terza Persona della Santissima Trinità?
E’ l’Amore del Padre per il Figlio;
è l’Amore del Figlio per il Padre ma un amore sostanziale, vivente.
Ora io ho detto, l’ Antico Testamento è tutto proiettato verso il Nuovo Testamento. Esprimendoci con i nostri termini diciamo che, è tutto rivolto al Figlio; è tutto proteso verso il Figlio. Il Nuovo Testamento è tutto proteso verso il Padre.
Gesù non fa niente altro durante la Sua vita pubblica, che parlare del Padre.
Prima parla di Dio che è Padre,
poi parla di Dio che è Suo Padre,
poi parla di Dio che è nostro Padre.
Lui è tutto proiettato verso il Padre,
Lui è tutto portato verso il Padre,
Lui è tutto trasportato verso il Padre,
al punto di fare una cosa sola.
< Ma chi è che compie questo trasporto in Dio – scusate – da fare che il Padre sia tutto proiettato verso il Figlio e il Figlio verso il Padre?
Chi è?
E’ lo Spirito Santo!
Perché è lo Spirito Santo – Amore – che unisce le persone.
E’ così tra le persone di questo mondo perché è così tra le divine Persone. E noi siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio.
E’ qui la Storia!
E dove si manifesta lo Spirito?
Lo Spirito Santo si manifesta nella Chiesa!
Lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa.
Lo Spirito Santo è l’anima che dà la vita, moto, capacità di azione a quel corpo che è la Chiesa; al Corpo di Cristo che è la Chiesa.
Lo Spirito Santo compie in noi il dono che il Padre fa a ciascheduno del Suo Figlio: « Così Iddio ha amato il mondo da dare il Suo Figlio! »
Considerate: lo Spirito Santo compie in noi il dono che Gesù ci fa del Padre:
« Nessuno viene al Padre se non per mezzo mio », e noi saliamo verso il Padre, quando comprendiamo Gesù, ma lo facciamo quando c’è in noi lo Spirito che ci rende testimonianza che siamo figli del Padre. E’ dal giorno in cui entra in noi lo Spirito Santo che noi partecipiamo al movimento di Amore che c’è in Dio, per cui diventiamo capaci di essere una sola cosa tra di noi, come lo sono il Padre e come lo è il Figlio.
E’ solo per opera dello Spirito Santo che tutto questo avviene! Leggete i documenti del Concilio e voi vedete descritti tutti i Sacramenti come azioni dello Spirito Santo…
Chi nasce dall’acqua e dallo Spirito?
chi è confermato dallo Spirito Santo?
Chi è che ci rimette i peccati?
La remissione dei peccati l’ ha meritata Gesù Cristo, ma chi ci applica la remissione dei peccati nell’azione Sacramentale?
Lo Spirito Santo! « Ipse est remissio peccatorum… ».
E il matrimonio è il Sacramento che impegna maggiormente lo Spirito Santo.
Direte: non ci dice proprio niente dell’ Eucaristia?
Cosa vi devo dire?
Avete mai riflettuto che cosa avviene al centro della celebrazione Eucaristica, la S. Messa?
Noi siamo troppo abituati a quella definizione che la S. Messa è il Sacrificio di N.S.G.C. sotto le apparenze del pane e del vino…Ma proprio nel momento della Consacrazione è il Padre che ci dà il Figlio!
Noi siamo soliti dire che nel momento dell’offertorio ci dobbiamo offrire… Ma cosa mai dobbiamo offrire?
E’ Dio che si offre! E’ Dio che si dona!
E’ la Storia della Salvezza, vedete, che si compendia e continua nel mistero Eucaristico.
E’ il Padre che ci dà il Figlio!
E’ il Padre, alla Mensa del quale noi ci sediamo, e da cui riceviamo il Pane disceso dal Cielo.
« Il Padre mio ai Padri nel deserto ha dato la manna, ma a voi darà il Pane disceso dal cielo… ».
Ci dà Gesù il Padre!
E’ il Figlio che si dona!
Diciamo: … si offre, si offre… si offre al Padre perché è tutto proiettato nel Padre, il Figlio.
Ma, allora?
Egli compie la volontà del Padre che è quella di donare a noi il Figlio… quindi si dona a noi.
« Affinché conosca il mondo che io amo il Padre, offro la mia vita da me stesso ».
E nella S. Messa avviene questo: continua la Storia della Salvezza, per l’opera dello Spirito Santo sui doni consacrati. Questa parte è molto più espressa nelle liturgie orientali. Anche nella nostra liturgia è sufficientemente espressa.
E allora, chi è che ci unirà al Figlio che ci è stato donato dal Padre; e chi ci unirà al Padre che ci è stato donato dal Figlio?
Lo Spirito Santo!
Così continuerà la Storia della Salvezza nella nostra vita.
S. E. Mons. CARLO FERRARI
Vescovo di Monopoli
ST 186 Lecce 66
Congresso Eucaristico di Lecce – Assemblea delle giovani 6 Maggio 1966
Stampa “Atti del Congresso eucaristico di Lecce -1966 “-