Fasano chiesa matrice 17 Marzo 1990 II∞ domenica di Quaresima
Abbiamo pregato insieme perché la Parola di Dio, seminata nei nostri cuori, germogli e dia frutto in opere di bene.
La Parola che abbiamo ascoltato Ë molto efficace.
Ci deve fare pensare e come di solito riflettere, meditare,
poi riporre tutta la nostra fiducia in questa Parola che dice:
“Dio non Ë il Dio dei morti ma dei vivi perchÈ tutti vivono per lui”.
L’autore della vita Ë Dio e ce la trasmette attraverso la grazia di un sacramento.
E’questa grazia che rende tutti vivi,
perchÈ, Ë per lui che c’Ë la vita in questo mondo.
C’Ë la vita per tutti a meno che, come puÚ accadere, la vita che proviene da Dio
non sia respinta o soffocata, come abbiamo detto in altre occasioni.
CosÏ avviene parecchie volte.
Allora tutto, qualunque cosa si pensi, Ë motivo di tristezza,
Ë motivo di solitudine perchÈ, chi soffoca la vita certo non lo va a dire intorno,
ma ne porta il rimorso, e il rimorso anche quando non si volesse, Ë tristezza.
Ora, a noi che siamo i figli del Dio vivente, il Dio dei vivi e non dei morti,
cosa chiede con la Parola che viene seminata in questo momento nei nostri cuori,
perchÈ germogli e dia frutti di una buona vita?
Chiede semplicemente che dobbiamo far sÏ che questa Parola germogli in noi dia frutto per tutta la vita.
Ripetutamente, nella Parola di questa sera ,abbiamo ascoltato del mistero della risurrezione. La risurrezione Ë una vita nuova.
La risurrezione Ë la vita che abbiamo gi‡ proprio in questo momento,
per cui il nostro corpo e il nostro spirito potranno contemplare il volto del Signore.
Il volto del Signore Ë la sua presenza in mezzo a noi.
Il volto del Signore Ë il volto di un Padre che guarda i suoi figli e li guarda con tenerezza, addirittura con le lacrime agli occhi tanto ci vuole bene
e ci fa sentire la sua Parola perchÈ la ascoltiamo, poi, per tutto il tempo.
Noi siamo nel tempo.
Noi non abbiamo termini di paragone di una vita senza fine fuori dal tempo,
vita che Ges˘ Cristo ha promesso, e che ha promesso Dio nell’Antico Testamento.
Per questa sicurezza i figli dei Maccabei hanno affrontato la tortura e la morte
dicendo ai loro persecutori:- noi per la vostra crudelt‡ siamo messi a morte,
ma la nostra speranza Ë che questa vita si rinnover‡.
Quindi, ancora prima di Ges˘, Dio Ë vita che si rinnova per sempre
e questa Ë la risurrezione che speriamo di godere insieme,
per contemplare il volto di questo Padre e adorato, e glorificarlo,
e dargli lode e soprattutto amarlo perchÈ egli Ë amore.
Da noi esige, perchÈ la sua Parola fruttifichi nei nostri cuori e dia buoni frutti:
che ci amiamo gli uni gli altri.
Questo Ë il significato della Parola che abbiamo letto e
– come ho gi‡ detto parecchie volte-
vogliamoci bene, cosÏ saremo i figli del Dio dei vivi e non figli dei morti.
Risorgeremo.
Gesù˘è la risurrezione e la vita e
noi che siamo in comunione tra di noi e con Gesù,
che ha dato la vita per noi,
con lui risorgeremo.
OM 726 Fasano 90
Fasano, 17 Marzo 1990. II domenica di Quaresima