Acquafredda, 6 Aprile, ore 20 -Sabato della settimana di passione
Lo Spirito Santo nei nostri cuori accende la capacità di volerci bene Questa sera dico: carissimi specialmente ai genitori che concludono la loro preparazione alla Pasqua ascoltando ancora una volta la Parola del Signore rivolta a loro a proposito dei loro grandi impegni e della responsabilità a riguardo della famiglia.
Il vescovo questa sera, in questo sabato di passione che precede la domenica delle palme, che cosa vi deve dire in particolare? Io mi fermo su un punto che deve costituire il motivo del nostro incontro e desidererei che rimanesse quasi come il ricordo di questa sera di grazia, in cui le anime nostre stanno insieme davanti al Signore e i nostri spiriti cercano di trovare una cosa sola: ubbidire all’invito del Signore per corrispondere alla sua grazia.
Gesù dice chiaramente ai suoi discepoli – e parla dei nemici che lo cercavano – che é venuta la sua ora e, la sua ora é il momento di dimostrare il suo amore al Padre e il suo amore ai fratelli che é venuto a salvare.
Come dimostra il suo amore verso di noi e verso il Padre? Lo dimostra con il dono di tutto se stesso morendo in croce. Cerchiamo di interpretare così la passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo. Cerchiamo di interpretare come Dio ci manifesta l’azione compiuta da nostro Signore Gesù Cristo. “Sic Deus dilexit mundum ut filium suum unigenitum daret”. Così ha amato noi da dare il suo figliuolo unigenito.
Voi papà e mamme, siete capaci di concepire un amore tanto grande come quello che di dare alla morte uno dei vostri figli per salvare gli altri? E’ certamente l’atto più eroico che vi si potrebbe chiedere e voi non lo pensate neppure e pregate il Signore che tenga lontana questa eventualità. Dio, invece, é arrivato al punto di consegnare il suo figliuolo nelle mani degli uomini e lo uccidessero per la salvezza di tutti gli uomini Gesù ha accettato questa volontà del Padre per dimostrare il suo amore per il Padre e il suo amore per noi.
Gesù ha insegnato che non c’é amore più grande di colui che dà la propria vita per chi ama e questo insegnamento lo ha espresso con i fatti e quando é venuta l’ora stabilita dal Padre ha accettato di andare volontariamente incontro alla morte, si é consegnato nelle mani dei nemici. La morte di nostro Signore Gesù Cristo, espressione del più grande amore di Dio per ognuno di noi è, prima di tutto un grande insegnamento.
Gesù Cristo ci dice che il bene si fa volendo il bene e che il bene si vuole quando non si cerca se stessi, quando non si cerca il proprio interesse ma il bene della persona umana e perciò si é nella disposizione di sacrificare tutto se stesso per amore degli altri.
L’amore dello sposo per la propria sposa é l’impegno di dare tutta la esistenza per la creatura che ha scelto: l’amore della sposa per il proprio sposo é l’impegno di dimenticare se stessa e di pensare unicamente a fare felice il proprio sposo; l’amore di un padre e di una madre per i figli é la disposizione di dimenticare se stessi, le proprie comodità, la propria stanchezza, la propria salute, il proprio tornaconto e, se é necessario anche il proprio interesse per amore dei figli; i figli vogliono bene ai propri genitori quando rinunziano a se stessi e accettano la volontà di chi vuole il loro bene.
La morte di nostro Signore Gesù Cristo non è solo una espressione di amore che noi dobbiamo considerare, non é solo una lezione di come si fa a volere bene, non é solo una voce che ci dice: se volete voler bene dovete dimenticare voi stessi ed essere disposti a donarvi alle persone a cui volete bene. La morte di nostro Signore Gesù Cristo ha un altro valore molto più importante. Quel sangue sparso per noi é una sorgente di amore e non soltanto una espressione di amore.
Siamo capaci noi di amare tanto sinceramente e tanto profondamente e tanto seriamente da dimenticare noi stessi? Non é forse vero che anche nelle espressioni più sincere del nostro amore, molte volte c’é la ricerca della nostra soddisfazione, della nostra volontà, del nostro interesse? Purtroppo é vero perché siamo indeboliti dal peccato, perché c’é una ripetizione, nella nostra vita, di atti di egoismo che ci rende sempre più difficile la capacità di amare.
Gesù é il nostro salvatore, che non ci da soltanto l’esempio perché noi ci amiamo, ma ci dà anche la forza perché noi siamo capaci di amare. La vigilia della sua passione e morte, Gesù ha promesso ai suoi discepoli il Consolatore: colui che é stato promesso, è lo Spirito del Padre, lo Spirito Santo. Tante volte vediamo rappresentato nei quadri: l’eterno Padre e sopra di lui lo Spirito Santo in forma di colomba e sotto di lui Gesù crocifisso. E’ una raffigurazione dell’Amore di Dio che si manifesta a noi nella morte di NSGC. Forse sto dicendovi una cosa un po’ difficile.
Perché Gesù dice che quando sarà sollevato sulla croce attirerà tutti a se stesso e quando ritornerà al Padre manderà il suo Spirito? Perché Gesù quando sarà morto per noi, ci renderà capaci di volerci bene e quindi di stringerci intorno a lui nell’atto di volerci bene e questa capacità ci è data dal suo Spirito.
Lo Spirito Santo mandato da nostro Signore Gesù Cristo, che gli apostoli ricevono per la prima volta il giorno di Pentecoste, é diffuso nei nostri cuori perché accenda l’amore, perché comunichi la capacità di volerci bene,perché cristiano é colui che osserva i due grandi comandamenti dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo. Si diventa cristiani col Battesimo ricevendo lo Spirito Santo: noi siamo nati cristiani dall’acqua e dallo Spirito Santo. Lo Spirito ci dà la possibilità di osservare i due grandi comandamenti dei cristiani. Nella cresima si riceve l’abbondanza dello Spirito Santo per essere perfetti cristiani e cioè per diventare sempre di più capaci di amare Dio e il prossimo.
Abbiamo mai pensato sufficientemente a questo fatto: la passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo non solo ci insegna l’amore ma ci merita il dono dell’amore? Abbiamo mai pensato che lo Spirito nei nostri cuori accende la capacità di volerci bene?
Durante questi incontri della quaresima avete trattato anche i doveri famigliari. Qual é la grande crisi della famiglia oggi? Diciamolo chiaro. I mariti vogliono bene, come dovrebbero, alle loro mogli? E le mogli? I mariti e le mogli si ricordano che, nel giorno del matrimonio hanno ricevuto il sacramento che li rende simili a Gesù Cristo che ama la sua Chiesa? Simili a Gesù che prende la sua croce e muore in croce per la sua Chiesa? Qualche volta si dice: quella croce di mio marito o quella croce di mia moglie, ma prendete bene quella croce? Siete capaci di sacrificarvi gli uni per gli altri sempre, sinceramente? Qui sono i problemi della famiglia, la crisi, le difficoltà.
Volete bene ai vostri figlioli? Volete loro bene come vuole bene nostro Signore Gesù Cristo sacrificando qualunque vostro interesse, qualunque gusto pur di mantenere tra voi quella pienezza di amore che avete ricevuto come battezzati, come cresimati , e come sposi nel giorno del matrimonio? I vostri figlioli sono nati dal vostro amore. C’é durante tutta la vita dei vostri figli lo stesso amore da cui sono nati? E’ una domanda imbarazzante che può anche essere sconcertante. I figli sono le creature del vostro amore, ma non hanno solo bisogno dell’amore per nascere, hanno bisogno dell’amore per crescere, hanno bisogno dell’amore per diventare buoni.
C’é questo amore, ve lo ha procurato nostro Signore Gesù Cristo, ve lo dona per mezzo del suo Spirito e lo potente attingere ai sacramenti. Se voi genitori foste ininterrottamente nella pienezza della grazia dei sacramenti della confessione, della comunione, forse che non sareste più buoni? Forse che non vi vorreste più bene? Forse che non avreste più capacità per crescere bene i vostri figli? So che parliamo davanti a loro ma dobbiamo averlo questo coraggio perché voi state sempre davanti a loro.
Dite che i figli nascono con gli occhi aperti, e li aprono sempre di più, e capiscono sempre meglio se in casa c’é quella vita che si professa a parole, se in casa c’é quella vita che si vuole fare apparire all’esterno, se in casa c’é quella vita che si vuole che gli altri credano. Se i vostri figli vedono che voi siete autentici, che voi siete “veri” in tutte le vostre azioni, che voi siete quello che dite e non vi accontentate di parole, che voi avete delle convinzioni profonde e siete coerenti a tali convinzioni, allora i vostri figli avranno per voi un grande rispetto, non si allontaneranno, vi stimeranno profondamente, vi vorranno sempre più bene ed sarà difficile che vi procurino un dispiacere. Anche se avessero la debolezza di procurarvelo, la gioia più grande sarà sempre quella di avere il vostro perdono.
Comprendete allora com’è estremamente importante guardare a nostro Signore Gesù Cristo che muore in croce per imparare da lui, ma soprattutto quanto è importante stargli vicino nella frequenza dei santi sacramenti della confessione e della comunione, nella frequenza alla partecipazione del sacrificio eucaristico, all’ascolto della parola di Dio, e nella preghiera Tutto questo é necessario perché, l’amore di Gesù Cristo sia nei vostri cuori con la sua grazia, con la sua forza, con la sua consolazione, e col suo conforto per rendervi autentici davanti ai vostri figliuoli, in modo che abbiano a crescere come voi e cresceranno come voi se voi siete “veri”. Ecco il discorso che ci viene da nostro Signore Gesù Cristo crocifisso in questo sabato di passione
Ci pensate a Gesù crocifisso durante la settimana santa ma, quotidianamente, la lezione del suo amore e la capacità di volervi bene la attingete da Lui? Molti problemi, i più seri della vita della famiglia, saranno risolti perché da Gesù crocifisso imparerete per voi e per i vostri figli la lezione dello spirito di sacrificio, la lezione della mortificazione di se stessi quando é necessario, la lezione di rimanere autenticamente se stessi. Da Gesù crocifisso imparerete che sopra tutte le cose, bisogna essere capaci di amare dimenticando se stesso. Da Gesù crocifisso attingerete la forza per essere veramente cristiani che si distinguono perché si vogliono bene tra di loro: marito e moglie, genitori e figli, fratelli e sorelle.
Volersi bene, questo vuole Gesù da noi. Rispondiamo al suo amore.
OM 102 Acquafredda 68
Acquafredda, ore 20, 6 Aprile, Sabato della settimana di passione