Oggi abbiamo detto “Buon anno” a tutti quelli che abbiamo incontrato. Lo stesso augurio ripetiamo questa sera celebrando il mistero della grande novità del Figlio di Dio che nasce da Maria, il mistero della grande novità di una donna del popolo di Israele che è diventata la madre del Figlio di Dio, il mistero della grande novità di noi che adoriamo questo Figlio di Dio nato da Maria e che i pastori hanno visto e ci hanno narrato, il mistero della grande novità di noi che diventiamo figli di Dio, per suo volere, per sua grazia, per sua bontà.
Ho detto per suo volere. E’ Dio che concepisce questo disegno. E’ Dio che, portato dal suo amore per l’uomo, attraverso tutti i tempi, instancabilmente, con una fedeltà infinita, si volge verso l’uomo per richiamarlo nella sua famiglia dopo che si è allontanato. Lo richiama nella famiglia dei figli di Dio, nella quale tutti siamo fratelli per la nascita impensabile, straordinaria del Figlio di Dio, diventato uomo per la maternità di una vergine e per opera dello Spirito Santo.
E noi ci troviamo dinanzi a queste realtà nelle quali siamo immersi, nelle quali siamo il centro perché tutto è stato fatto per noi. Gesù Cristo è stato mandato nel mondo per noi. Cristo si è incarnato per noi ed è morto per noi. Maria è madre di Dio per per noi, per essere la madre nostra. I chiamati ad entrare nella famiglia dei figli di Dio siamo noi. E noi, a tutto questo come rispondiamo giorno per giorno?
Oggi la liturgia completa il ciclo delle celebrazioni del santo Natale con la solennità di Maria Madre di Dio. Tutta la tradizione della chiesa è concorde nel ritenere che Maria è grande agli occhi di Dio perché ha creduto. I Padri della chiesa si esprimono così: Maria ha generato prima con la fede, poi col corpo. Maria é grande per noi perché diventando la madre del Figlio di Dio, è diventata madre nostra.
Noi troviamo Maria vicino al bambino Gesù. L’evangelista ci fa notare che Maria custodiva ogni cosa meditandola nel suo cuore. Ciò che lei vede con gli occhi e tocca con le mani è un’espressione reale ed autentica che nasconde una realtà più profonda. Quel bambino è il creatore del mondo. Quel bambino ha portato agli uomini, nel mondo, la possibilità di dare gloria al Padre che sta nei cieli, vivendo da figli di Dio e da fratelli tra di loro. Vivendo nella pace.
Questa possibilità di realizzare la pace tra di noi non è una realtà che si fabbrica o che si costruisce dall’ esterno, ma è qualche cosa che si realizza nell’intimo di noi stessi. Miei cari, vorrei dirvi con semplicità questo pensiero molto importante, molto decisivo per la vita cristiana nostra e per il mondo intero, anche per coloro che non credono, perché, noi siamo segno e strumento di salvezza per tutto il mondo.
Maria è madre perché ha vissuto nell’intimo del suo cuore tutto il mistero di un Dio che vuole salvare gli uomini. Maria ha conformato i suoi pensieri, le sue vedute, i suoi sentimenti, la disponibilità di tutta se stessa al disegno di Dio: “ecco l’ancella del Signore si faccia me tutto quello che mi hai detto”. Maria ha vissuto tutto dal di dentro, ha interiorizzato tutto. Questo è caratteristico della nostra natura. La vita che ci distingue, la vita che ci specifica, la vita che ci definisce è quella che portiamo “dentro di noi” nella nostra mente, nel nostro cuore, nei nostri sentimenti, nell’interiorità del nostro essere e non nella esteriorità della nostra persona. Ciò che conta, è ciò che siamo, non è ciò che diciamo di essere o ciò che abbiamo. Questo è per Maria. Questo è per ognuno di noi.
La vita cristiana: i nostri nuovi rapporti di figli con Dio, i nostri nuovi rapporti di fratelli, li dobbiamo possedere dentro di noi prima che fuori. Ogni espressione esteriore sia nei rapporti con Dio nella preghiere e nella celebrazione liturgica dei sacramenti, sia nei rapporti con gli altri, se non parte da un forza interiore é una espressione falsa della nostra persona e della nostra vita cristiana.
Oggi, per invito del papa, in tutto il mondo si celebra la giornata per la pace. Dove sta la pace? La casa della pace è il cuore dell’uomo. La casa della pace è stato il cuore di Maria santissima madre del Figlio di Dio, l’autore della nostra pace. La casa della pace è il cuore di coloro che accolgono nostro Signore Gesù Cristo, venuto a portare la pace agli uomini, perché siano figli della pace e perché con la loro capacità di essere dei pacificatori del mondo, diano gloria a Dio.
La casa della pace è il cuore dell’uomo. Che cosa c’ è nel nostro cuore, o miei cari? Che cosa c’è nel cuore dei nostri fratelli? Quando si incontra una persona sarebbe tanto bello leggere nel suo cuore come vi legge Dio! Noi che non abbiamo questa facoltà, siamo nella condizione di coloro che costatano ciò che compiono gli uomini, ciò che esce dal cuore degli uomini. Gesù Cristo ha parole forti, quasi irrepetibili tanto sono forti, per dire ciò che esce dal cuore dell’uomo. Queste parole di nostro Signore Gesù Cristo sono vere sempre.
E’ impressionante, ai tempi nostri, ascoltare una trasmissione radiofonica che quasi quotidianamente dedica metà del suo tempo a parlare di cattiverie. Sarà la guerra, saranno i massacri, saranno i delitti: sono le realtà che escono dal cuore dell’uomo, dal cuore di ogni uomo. Forse abbiamo la presunzione di dire: – non escono dal mio cuore. Siamo sicuri, miei cari, che proprio niente del male che c’è nel mondo esce anche dal nostro cuore? Siamo sicuri che nel nostro cuore non c’è il desiderio di possedere, di comparire, di avere di più e sempre di più, e tanti altri desideri che non sono conformi al disegno del Padre per i propri figli?
Allora siamo invitati, incominciando l’anno nuovo a purificare il nostro cuore, “a spazzarlo” – secondo la espressione del Vangelo,- perché diventi la casa della pace dove trova posto il disegno di Dio che vuole tutti gli uomini figli suoi e fratelli tra di loro. Questo desiderio di Dio è la forza creatrice capace di generare nel nostro cuore sentimenti di pace efficaci, veri, seri.La pace che dobbiamo diffondere intorno a noi è la pace che costruiamo nel nostro cuore, è la pace che domandiamo a Dio. La pace è un dono di Dio.
Molti uomini non credono che la pace sia dono di Dio. Pensano che la pace debba essere la costruzione degli uomini o il risultato dell’impegno delle capacita degli uomini. No. La pace è dono di Dio. E noi che abbiamo la fede, la grazia di credere, dobbiamo per noi e per il mondo chiederla con insistenti preghiere.
Incominciamo l’anno nuovo diventando, ad imitazione di Maria santissima, persone interiori che hanno la preoccupazione di costruire nel loro cuore la casa della pace. Domandando a Dio che ci dia il pane quotidiano, diamo alla parola ‘pane’ il significato più completo di bene e di giustizia perché il pane materiale può avverarsi soltanto attraverso il dono della pace.
OM 519 Pace 76 in S. Andrea