Mercoledì delle ceneri in Duomo a Mantova
Qui intorno all’altare di nostro Signore Gesù Cristo, noi ministri e voi aspiranti ad essere ministri del Signore e voi tutti popolo santo di Dio eletti dalla sua misericordia, abbiamo dato inizio alla solennità del sacro digiuno. Chissà se, proprio è vivo nella nostra coscienza il sentimento che deve accompagnare la celebrazione di un avvenimento religioso così importante e che ha al suo centro il digiuno, il digiuno che sintetizza ogni espressione e soprattutto ogni sentimento di penitenza.
Se fosse Natale o Pasqua la nostra chiesa sarebbe gremita. Il Signore ci direbbe “nolite timere” non impressionatevi, e quasi non date importanza al fatto che siete pochi, perché bastano due affinché egli sia in mezzo a noi e perché il mistero della Chiesa, per mezzo delle sue celebrazioni liturgiche, sia vivo, attuale e operante per tutti gli uomini. Sappiamo che, specialmente quando siamo in chiesa, rappresentiamo tutto il popolo di Dio e tutta l’umanità che ha bisogno di salvezza.
Abbiamo affermato che l’oggetto della nostra celebrazione è la penitenza: la penitenza annunziata dai profeti al popolo dell’antica alleanza, la penitenza descritta nei suoi elementi autentici, interiori, sinceri da nostro Signore Gesù Cristo, la penitenza che, attraverso il mistero della sofferenza imposta a tutta la nostra persona liberamente e per amore, ci configura e ci unisce a Gesù che muore in croce per operare la nostra salvezza, la penitenza quindi che ci porta verso la liberazione, la penitenza che mentre ha un aspetto di morte, in realtà produce frutti di vita eterna.
Questo tempo di Quaresima è segnato dalla penitenza perché ci deve preparare alla celebrazione del mistero cristiano della passione e morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo che deve diventare un fatto personale, decisivo, trasformante per la nostra persona come il sacramento del battesimo. La quaresima è stata istituita per questo: preparare i catecumeni a ricevere il battesimo, preparare i peccatori alla remissione dei loro peccati, preparare tutto il popolo di Dio a risorgere con nostro Signore Gesù Cristo.
Noi tutti siamo battezzati, ma non è detto che giorno per giorno viviamo il nostro battesimo, cioè il nostro inserimento in Cristo, congiunti nella carità con i nostri fratelli come figli di Dio che vanno edificando il suo Regno in questo mondo, finché raggiunga il suo compimento in cielo. Dimentichiamo troppo il nostro battesimo. Abbiamo bisogno di rinnovare tutte quelle disposizioni di spirito, e di rinnovare tutti quegli impegni inerenti a questo fatto della nostra esistenza cristiana, che ha dato inizio ad una vita nuova per ciascuno di noi ed ha fatto di ciascuno una creatura nuova. Allora, questo tempo, che ci prepara alla Pasqua e a rinnovare gli impegni del nostro battesimo, lo dobbiamo impegnare nella meditazione delle meraviglie create da Dio per la nostra salvezza, per fare di noi suoi figliuoli. Deve diventare quotidiana -se è possibile – la meditazione, l’ascolto, la lettura, l’accoglimento, l’approfondimento della Parola di Dio, perché i nostri pensieri, il nostro cuore, tutta la nostra persona si apra all’azione che Egli vuole compiere in noi.
Questo tempo di Quaresima dobbiamo dedicarlo al digiuno. Non sarà il digiuno materiale come quello praticato in certi periodi della storia della chiesa. Sono mutati i tempi, le abitudini e possiamo dire anche le costituzioni fisiche e psichiche. La chiesa muta anche la disciplina penitenziale ma non dispensa dalla penitenza. Sono tante le forme con cui noi dobbiamo andare contro noi stessi per seguire nostro Signore Gesù Cristo. Sono tante le forme con cui noi dobbiamo riprodurre i lineamenti di Gesù crocifisso nella nostra persona, infliggendo al nostro corpo e alla nostra volontà e al nostro spirito quelle limitazioni che ci rendono padroni della nostra volontà, per conformarla a quella di Dio e che ci rendono partecipi delle sofferenze di nostro Signore Gesù Cristo per dare il nostro apporto alla nostra salvezza e alla salvezza del mondo.
Non dimentichiamo tutto questo durante la Quaresima perché sia davvero una sacra, solenne celebrazione che ci prepara a celebrare con frutto e con gioia la S. Pasqua. Con lo spirito impegnato ad andare incontro alle esigenze del nostro battesimo, in ascolto della Parola di Dio per mezzo della mortificazione, percorriamo questi giorni che ci separano dal nostro incontro con Gesù Cristo risorto.
OM 088 Ceneri 68