Natale 1981
La liturgia di questa terza Messa del santo Natale é la più solenne. Lo avete avvertito dai testi che sono stati proclamati fino a questo momento.
La sostanza della Parola che noi celebriamo in questa liturgia é di dirci che il Natale non é soltanto un avvenimento, ma che, soprattutto, é pienezza di senso, é linguaggio, é Parola.
Per capire questo é indispensabile rifarci all’inizio della storia della salvezza attraverso tutti gli interventi di Dio nella storia del popolo di Israele, nel quale si continua la storia della salvezza del mondo.
Il sogno di Dio, il progetto di Dio, il suo disegno é quello di introdurre le creature umane in una comunione di vita con sè.
Capite quale é il progetto di Dio: partecipare alla sua esistenza, partecipare alla sua vita, partecipare alla sua natura. E’ grandioso questo progetto, ci sovrasta infinitamente. E ciascheduno di noi é l’interlocutore di questo dialogo di Dio, di questo disegno, di questo progetto del nostro Salvatore.
E Dio, appunto lungo la storia della salvezza, ripetutamente, in particolare per mezzo dei profeti, ha fatto capire che un giorno avrebbe concluso il suo disegno, il suo sogno, il desiderio infinito del suo cuore. E, alla fine, ci ha detto la parola decisiva: il “sì” pieno, il compimento delle promesse, la Parola in persona, Gesù Cristo, Gesù Bambino il quale diventa il “sì “del Padre al compimento delle promesse”, il “sì” al Padre che noi siamo figli di Dio, abbiamo la capacità e il potere di diventare figli di Dio per entrare a fare parte dei membri della famiglia dei figli di Dio; che, per Lui, per il Padre, noi non siamo semplici creature come tutte le creature dell’universo, siamo al centro di questo universo, perché egli vuole fare di noi i suoi figli.
Capite. La nascita di Gesù, la presenza di Gesù a Betlemme ha questo significato: dirci la parola definitiva di Dio. Per questo la liturgia, specialmente in questo tempo, ci invita alla gioia, al giubilo, alla allegrezza perché questa vita incomparabile, insospettabile ci é data nel nome di Dio stesso.
Il Verbo si é fatto carne, la Parola di Dio, il suo dialogo, il suo disegno é diventato l’Uomo, é diventato – come é da tutta l’eternità – Dio con noi, Dio dalla nostra parte.
Miei cari, cerchiamo di riflettere ,dinnanzi a tutte queste affermazioni, che non sono mie, ma sono parola di Dio, alla situazione in cui viviamo.
Anche il mondo ha il suo spazio, anche il mondo ha il suo dialogo, anche il mondo ha il suo disegno, i suoi progetti, i sui sogni. Ma lo vedete, miei cari, dopo tanto progresso dove arriva il mondo? Arriva alla distruzione della vita umana. Siamo a un gradino, siamo al bordo del crudele destino al quale ci porterebbe il mondo con la sua logica. Con la logica di parte, con la logica di potenza, con la logica di potere, con la logica del possedere, con la logica del profitto si arriva a questo punto: alla distruzione della vita umana.
Vedete come é lontano il mondo dalla salvezza per chi si affida semplicemente agli uomini, ai loro progetti.
Vedete come é indispensabile prendere in considerazione il disegno di Dio: Dio con noi insieme a Gesù Cristo, Dio con noi, il suo progetto su di noi che è progetto di vita, che é pace, che é grazia, che é perdono, che é speranza, che é forza: la forza della grazia.
Il Natale noi lo celebriamo sostenuti dalla forza di due sacramenti: il sacramento della riconciliazione e il sacramento dell’eucaristia. Riceviamo questi sacramenti per mezzo dei quali nostro Signore Gesù Cristo é diventato per noi corpo e sangue per darci la forza, il coraggio di vivere, di camminare, di arrivare al compimento della salvezza che é quella di figli di Dio.
Ecco la parola di Dio in questa celebrazione, il sogno di Dio, il sogno del mondo, il dono della vita, la nostra vocazione.