Barchi di Asola 4 marzo 1973 ore 10,30
Mons. Carlo Ferrari
Desidero tanto e prego il Signore, che l’incontro con la vostra piccola comunità sia un grande incontro: un incontro cordiale affettuoso specialmente per i vostri bambini e le vostre bambine; sia un incontro di grazia per tutti, cioè un incontro che faccia crescere in mezzo a voi quella vita cristiana, che é il dono che sta al di sopra d’ogni altro dono.
E’ per questo, miei cari, che attraverso l’esercizio del mio ministero di vescovo, che cercare di darvi quell’aiuto indispensabile perché la grazia di questa vita, dalla quale dipendono i vostri destini su questa terra e nell’eternità, sia largamente e abbondantemente incrementata.
Il mio ministero questa mattina in mezzo a voi non é soltanto quello di conferire la cresima ai bambini. Questo potrebbe rimanere un rito vuoto che lascia tutti voi nello stato di prima, se il mio impegno non fosse principalmente – quello che deve essere – il ministero della Parola di Dio. Noi abbiamo celebrato insieme questa Parola di Dio.
Miei cari, ci tengo a mettere in risalto questo: -mi esprimo con semplicità perché m’intendiate bene – é più importante la predica del vescovo che la cresima conferita dal vescovo, perché: se intendete la predica del vescovo che si fonda sulla Parola del Signore, la Cresima avrà un suo significato, e darà i suoi frutti; se invece non intendete la Parola del Signore, tutto si riduce ad un rito che si celebra questa mattina ma poi tutto é finito.
Ora, proprio oggi, la chiesa ci propone qualche cosa della parola del Signore dal libro Deuteronomio, dalla seconda lettera di san Paolo ai Corinzi e dal Vangelo di san Marco. Cerchiamo di comprendere il significato complessivo di questa parola del Signore che abbiamo celebrato insieme e che deve raggiungere la profondità del cuore e della mente attraverso l’ascolto materiale.
Il Signore ci ha dato come comandamento di santificare il giorno di festa che è il Sabato degli ebrei ed é la Domenica per i cristiani.
Perché questo comandamento? Non é un capriccio del Signore. E’ certo che il Signore, in tutto quanto dice e fa, é sempre spinto da una preoccupazione di amore, agisce e parla sempre per il nostro bene. Perché dunque il giorno della festa? Perché la Domenica il giorno del Signore?
Miei cari, questo dono, il grande dono – come dice san Paolo nella seconda lettera i Corinzi – é il dono che il Signore fa di se stesso illuminandoci con la luce della sua Parola, dandoci il suo Figliolo perché sia la nostra salvezza, ricolmandoci dei doni del suo Spirito che ci fanno vincere il peccato e la morte. Questo dono di Dio noi lo portiamo in vasi molto fragili. Lo portiamo nella fragilità che proviene da tutti gli ostacoli che incontriamo nella nostra vita quotidiana, così come si svolge giorno dopo giorno, e proviene dagli ostacoli che troviamo nella costituzione della nostra persona, così come siamo fatti.
Noi quotidianamente siamo intenti nelle cose materiali. Noi siamo preoccupati per il pane, per il vestito, per la casa, per la salute e per il nostro domani. Sono tutte cose legittime ma che finiscono col farci vivere la vita come se ci fossero soltanto gli interessi materiali che riguardano il nostro corpo, la figura che possiamo fare in mezzo agli altri con l’esteriorità della nostra persona.
Conseguentemente a questo, quanti mali ci sono nella vita dell’uomo! C’è il male dell’invidia, della gelosia, dell’egoismo e sopra a di tutti i mali c’è il male di dimenticare il nostro Dio. Ecco allora un giorno dedicato a Lui per pensare: a ciò che Dio é per noi, a ciò che Dio vuole fare di noi, a ciò che noi siamo per il nostro Dio. E’ un giorno dedicato alla nostra vita spirituale, cioè alla parte migliore della nostra persona.
Che cosa è una persona che non ha pensieri nella sua mente, che non ha sentimenti nel suo cuore? Che cos’è una persona che fa anche una bella figura in mezzo agli altri e non ha una sensibilità radicata nei valori dello spirito? E’ una povera persona! Si dice: che é una persona disgraziata. Dio ci vuole togliere da questa disgrazia di non avere pensieri che valgono nella nostra mente, di non avere sentimenti che valgono per la nostra vita. Ci vuole togliere dalla disgrazia di non avere una capacità ed una sensibilità umana e quindi una apertura verso tutto ciò che esiste ma specialmente verso i fratelli. Iddio ci vuole togliere da tutto questo dandoci una vita spirituale; una vita spirituale che vuole dire saggezza, comprensione, sapienza: non la sapienza del mondo, ma la sapienza che ci rende capaci di distinguere ciò che vale da ciò che non vale.
Il Signore dandoci una vita spirituale, si stabilisce nel profondo del nostro cuore col suo Spirito, e il suo Spirito ci anima della sua capacità di amare, perché il nostro cuore é destinato a volere bene. Che cos’è una vita dove non trova posto l’amore? Che cos’è una esistenza dove non trova posto la bontà? Che cos’è una esistenza dove non trova posto un certo altruismo, un certo grado di generosità, una certa preoccupazione per gli altri? Come si può essere umani se non c’é una apertura verso gli altri? Come si può essere umani quando si rimane egoisticamente chiusi in se stessi?
Il Signore vuole che ci sia un giorno in cui noi ci fermiamo e meditiamo quello che Egli é per noi e come noi dobbiamo essere per Lui.
Chi é Dio per noi? Tante volte diciamo: Padre nostro che sei nei cieli. Sì. Dio per noi è un Padre che c’era prima del padre che abbiamo su questa terra, è un Padre che é più grande e più buono e più saggio e ci vuole infinitamente più bene del nostro padre terreno. I nostri genitori hanno tanti desideri e tanto amore ma sono limitati come tutte le persone. I genitori vorrebbero fare molto ma possono fare poco, mentre il nostro Padre, che é Dio, può fare molto.
E, che cosa non ha fatto per noi, il nostro Padre che sta nei cieli! E’ arrivato al punto di darci il suo figliolo, Gesù Cristo! Vediamo in quel bel quadro della vostra chiesa,la Madonna che tiene tra le braccia il corpo morto di Gesù in un atto di offerta. Quello è il gesto del Padre che ci dice il suo amore per noi. Attraverso il gesto della Madonna ci dice che Gesù é stato dato a noi. Ci ricordiamo che c’é Uno che é morto per noi, per liberarci da ogni male? Ci ricordiamo che c’é Uno che é morto per noi per portarci la vita dei figli di Dio, la vita di quelli che hanno Dio come padre?
Miei cari fratelli più adulti. Voi fate questa esperienza: i vostri figlioli sono sempre i vostri figlioli, ma se dimostrano di stare più volentieri altrove piuttosto che con voi, voi ve ne rammaricate. Se i vostri figlioli non stanno volentieri con voi, finiscono col non conoscervi, col non volervi più bene. Così é sul piano umano.
Così é per il nostro Dio. Se non stiamo con Lui: finiamo di ignorarlo, finiamo di dimenticarlo, finiamo di credere che ci sono delle cose più importanti di Lui, finiamo di credere che la vita materiale sia più importante della vita spirituale. Sì, al nostro Dio chiediamo pure il pane materiale, ma insieme a questo pane che dà anche agli uccelli dell’aria Egli vuole darci un altro pane: che è il pane dei figli, che è il pane della sua grazia, che è il pane della Vita.
Ecco allora, in qualche modo inquadrato anche il significato della cresima. La cresima é un momento in cui Dio, nostro Padre, per il dono del suo Figlio che é morto in croce per risuscitare alla vita nuova, ci dona in modo definitivo e pieno il suo Spirito.
Lo Spirito di Dio é una Persona che non si tocca con le mani.
Lo Spirito Santo è una Persona concreta che noi possiamo anche dimenticare ma che non si dimentica di noi.
Lo Spirito di Dio è una Persona alla quale forse noi non ci rivolgiamo frequentemente, ma che é sempre protesa verso di noi, per darci la coscienza, la certezza, la garanzia che siamo figli di Dio;
Lo Spirito Santo è una Persona che è sempre protesa verso di noi, per spingerci ad avere quei sentimenti che i figli devono avere per il loro padre.
Lo Spirito Santo è una Persona che è sempre protesa verso di noi, per spingerci ad avere con gli altri quei sentimenti fraterni che i figli di uno steso padre devono avere tra loro.
Ecco, nella cresima avviene questo fatto: Dio ci mette in condizione di sentirci suoi figli, Dio ci mette nella condizione di sentirci fratelli con gli altri Dio ci dà anche la forza di vivere da figli di Dio, quindi di superare tutte le nostre invidie, tutte le nostre gelosie, di mettere da parte tutta le espressioni del nostro egoismo per volere bene a tutti.
Non lo vedete il mondo di oggi? Vedete come è il mondo del progresso, il mondo della scienza, il mondo della sovrabbondanza? In fin dei conti, se riflettiamo bene, dobbiamo concludere che é il mondo del vizio, dell’odio, della guerra, delle stragi. Nel mondo che vediamo ci sono i delitti, le guerre e le stragi che ci impressionano per la loro imponenza. Ma ci sono anche delle stragi che si compiono nel segreto della vita di ogni giorno dove non c’é l’amore di nostro Signore Gesù Cristo, dove non c’é la bontà.
Per questo abbiamo bisogno di un tempo di sosta: per attendere alla nostra vita spirituale, per verificare i nostri rapporti con Dio e i nostri rapporti con gli altri, per pensare al dono di Dio che sta dentro di noi per il Battesimo e per la Cresima, per pensare alla presenza dello Spirito Santo. E dobbiamo lasciare che lo Spirito Santo si faccia sentire nella nostra esistenza e nel nostro cuore e ci spinga verso il bene. Abbiamo sempre bisogno della energia interiore che ci viene dallo Spirito di Dio per essere sostenuti nella fede, per vivere da figli del Padre e da fratelli fra di noi.
Non so, miei cari, se sono riuscito a fare capire qualche cosa< di quello che accade a questi bambini e a queste bambine che ricevono la Cresima, che accade anche per tutti noi adulti che la Cresima l’abbiamo già ricevuta e lo Spirito é definitivamente nel nostro cuore. Può darsi che Lo Spirito sia alla porta del cuore perché é stato scacciato, ma é sempre lì nell’atteggiamento di rientrare
per portare il dono della figliolanza divina e della fraternità.
Ecco, nel giorno del Signore, intendete quello che il Signore fa per noi con la grazia del suo amore e della sua misericordia e pensate come rispondere al suo amore.
OM 621 Barchi 73 – Barchi, 4-3-73 ore 10,30