La parola del Vescovo
Miei carissimi sacerdoti.
Con la promulgazione del nuovo codice di rubriche (1960) la S. C. dei Riti aveva disposto che anche i Calendari e i Propri delle singole diocesi e delle famiglie religiose venissero « quamprimum » adattati alle nuove rubriche; allo scopo, lo stesso codice pubblicò alcune norme generali da valere per l’anno 1961 allora imminente, annunziando che avrebbe emanato ulteriori istruzioni per una accurata revisione; istruzioni che apparvero nell’aprile 1961 con la data del 14 febbraio. Dopo di allora quasi tutte le diocesi del mondo hanno revisionato i loro Calendari e i loro Propri e li hanno fatti approvare dalla Santa Sede.
Anche Noi ci siamo subito preoccupati di preparare il nuovo Calendario e il nuovo Proprio degli Uffici e delle Messe ad uso della nostra diocesi, in conformità ai due documenti surricordati e secondo le ulteriori determinazioni che il diritto comune lascia al giudizio del l’Ordinario del luogo. Ci hanno coadiuvato generosamente alcuni esperti in materia liturgica, storica e agiografica. Il lavoro è stato molto accurato e perciò alquanto lento.
Inoltre, prima di presentare il progetto di revisione alla S. C. dei Riti per la necessaria approvazione, abbiamo voluto ascoltare il parere del nostro Capitolo Cattedrale e di alcuni Parroci della diocesi (convocati il 31 agosto 1964), sia in ossequio ad una norma del codice liturgico che richiede il consilium del Capitolo, sia per una ragione pastorale: è bene che voi sacerdoti conosciate le innovazioni prima dei fedeli per poterle, poi, presentare ad essi nella loro giusta luce e farle apprezzare nel loro giusto valore. Si aggiunga che le decisioni prese obbligheranno non soltanto noi, ma anche quelli che verranno dopo di noi.
Siamo ora lieti di presentarvi e di promulgare il nuovo Calendario e il nuovo Proprio diocesano, così degli Uffici come delle Messe, approvati -con alcune modifiche – dalla S C. dei Riti in data 9 ottobre 1964 (Prot. Nf. 48/964), i quali andranno in vigore dal 1° gennaio 1965.
Crediamo di farvi cosa gradita illustrando le principali novità di questo Calendario e di questo Proprio.
Per amore di chiarezza e di brevità non seguiremo l’ordine cronologico delle feste, ma piuttosto un ordine logico, raggruppando le innovazioni secondo i criteri e le norme date dalla S. C. dei Riti e secondo la distribuzione geografica delle feste diocesane.
Feste soppresse
Incominciamo con le feste che sono state soppresse. Nel nuovo calendario diocesano risultano soppresse 9 feste, ma non tutte per lo stesso motivo.
1. In tutta la diocesi non saranno più celebrate due feste: quella della Traslazione della Casa di Loreto (10 dicembre) perché interessa soltanto Loreto e forse le Marche ma non tutta l’Italia, e la festa dei Beati Martiri di Otranto, la quale interessa la città e, al massimo, la diocesi di Otranto, non più l’intera Puglia, come al tempo di passati regimi politici.
Cosi il 14 agosto potrà essere commemorato S. Eusebio nella vigilia dell’Assunta, il quale altrimenti dovrebbe essere riposto in altro giorno per la nostra diocesi.
Poiché tra i martiri di Otranto vi è un monopolitano, il B. Antonio Primaldo, converrà celebrare la sua festa o la sua memoria come indulta, quando sarà a avvenuta la canonizzazione (promossa dall’Episcopato Pugliese), sarà stata approvata la lezione storica e fissato un giorno più opportuno per la festa.
2. Nella città di Monopoli sono stati aboliti i sei Patroni secondari celebrati finora con altrettante feste di II° classe, cioè i
Ss. Fabiano e Sebastiano (20 gennaio),
S. Vito (15 giugno),
S. Ignazio (31luglio),
S. Rocco (18 agosto),
S. Agostino (28 agosto),
S. Teresa (15 ottobre);
e ciò perché non sono ammessi più di due Patroni secondari per ciascun luogo. D’altra parte questi Santi furono introdotti come Patroni per influsso di circostanze contingenti, ora sorpassate. Si pensi a S. Rocco, invocato contro la peste. Invece la città di Monopoli avrà Come Patrono secondario unico S. Francesco di Paola (2 aprile),finora Compatrono primario (vedere decreto della S. C. “Fidelis populus “, mentre la Madonna della Madia (16 dicembre) rimane Patrona principale – e unica della città come anche della diocesi.
3. Nella città li Polignano è stata soppressa la festa secondaria di III° classe della traslazione di S. Vito (26 aprile), per il principio della unicità di festa in onore dello stesso Santo, festeggiato il 15 giugno.
II Date delle feste
Vi sono poi feste che sono rimaste, ma hanno cambiato il giorno di loro celebrazione per fondati motivi.
1. La dedicazione della chiesa cattedrale, che è una festa propria di tutta la diocesi, dovrebbe essere celebrata il 10 luglio, in cui avvenne effettivamente. Ma trovandosi in coincidenza perpetua con la festa universale del Prez.mo Sangue, anch’essa di I classe, cede il posto e viene riposta nel primo giorno libero, che finora è stato il 3 luglio, essendo il 2 luglio occupato dalla Visitazione della B. Vergine (II classe), con l’omissione totale della festa di S. Ireneo. Ma poiché non è conveniente che in tutta la diocesi e per sempre si ometta completamente la festa di un Santo d’importanza universale, come S. Ireneo, perciò la Dedica della cattedrale è riposta al 4 luglio.
2) La Dedica delle altre chiese consacrate finora è stata celebrata con anniversario comune il 21 luglio. Ora invece è bene, innanzitutto, celebrare la dedica nel giorno m cui è effettivamente avvenuta, se questo giorno si conosce. Nella nostra diocesi come è noto, le chiese certamente consacrate, oltre la cattedrale, sono attualmente 4: -la chiesa dei Ss. Pietro e Paolo e di S. Teresa a Monopoli e le chiese matrici di Polignano, di Cisternino e di Fasano Della prima e dell’ultima si conosce con certezza il giorno della consacrazione,che è il 6 novembre 1735 per la chiesa di S. Pietro di Monopoli e il 17 giugno per la chiesa matrice di Fasano: in questi giorni pertanto le due suddette chiese celebreranno il loro anniversario.
Delle altre due chiese certamente consacrate, di Polignano e di Cisternino, per ora si ignora il giorno preciso della loro consacrazione. Perciò noi, finché non sarà conosciuta la vera data, valendoci della facoltà concessaci dal diritto, abbiamo fissato il 15 gennaio come giorno per festeggiare la dedica in dette chiese, e ciò sia per ragioni pastorali (scegliendo un’epoca che favorisca la maggior partecipazione del popolo), sia per ragioni liturgiche (escludendo i tempi liturgici forti, come l’Avvento e la Quaresima).
Se risulterà con certezza che altre chiese sono state consacrate ne hanno perduto la loro consacrazione, il clero ad esse addetto dovrà celebrarne ipso iure l’anniversario della dedica.
Cogliamo l’occasione per esortare paternamente i sacerdoti addetti alle chiese consacrate affinché valorizzino al massimo le feste della Dedica sul piano pastorale e ascetico: infatti non si festeggiano le chiese costruite con morte pietre, ma le chiese viventi formate dai fedeli, sia riuniti che dispersi.
3. La festa della Madonna della Madia ( 16 dicembre) impedisce per sempre la festa di S. Eusebio di Vercelli che ricorre nello stesso giorno nel calendario universale. Per evitare l’omissione perpetua e generale di questo Santo che è ritenuto importante nella storia della Chiesa, la sua festa di III Classe per la nostra diocesi è anticipata di un giorno, cioè al 15 dicembre, e non posticipata, perché il 17 dicembre comincia la seconda parte dell’Avvento con ferie di II classe.
III Feste nuove
Di feste liturgiche totalmente nuove ce n’è una sola, la festa della Madonna del Pozzo, costituita ufficialmente Patrona principale unica della città di Fasano (vedere decreto della S. C. R. « Fasanenses cives»), con festa di I classe fissata al 31 maggio, ma con i testi di Maria Regina, festeggiata lo stesso giorno nella Chiesa universale. Infatti l’idea di mediazione, implicita nel titolo “del Pozzo”, è inclusa nell’idea di « regalità». In questo modo si dà finalmente una sanzione liturgica ad un fatto plurisecolare, e si offre una degna conclusione al mese di maggio con la festa patronale cittadina, che è una festa mariana.
Lo stesso regolamento si applica alla Madonna del Pozzo, Patrona principale di Montalbano, frazione del comune di Fasano (vedere decreto della S. C. R. « In honorem »).
Le altre feste nuove sono parzialmente tali, cioè o quanto alla qualifica (per es. S. Francesco di Paola continua ad essere celebrato a Monopoli, ma come Patrono secondario; lo stesso dicasi di S. Giovanni Battista a Fasano), o quanto alla classe (per es. la Madonna del Carmine in tutta la diocesi, anzi in tutta la regione pugliese, è celebrata con festa di l II classe, non con una semplice memoria come nel calendario universale).
Altre feste sono nuove soltanto per i nuovi formulari o addirittura per la nuova denominazione ufficiale, come spiegheremo fra poco.
Ma il maggior numero di feste nuove, in senso parziale, appartiene alla categoria delle feste particolari delle singole località e delle singole chiese, sulle quali crediamo opportuno fermarci un po’ più a lungo, dapprima per fare alcune osservazioni generali e poi per dare l’elenco completo e sistematico delle nostre feste locali.
1. Osservazioni generali.
1. Per feste delle località (lat. Ioci) s’intendono i Patroni – principali e, se ci sono, anche secondari – sia delle città (lat.civitates), sia delle parrocchie rurali (lat. oppida), considerate città in fieri. Com’è noto, le città della nostra diocesi sono quattro:Monopoli (capoluogo), Polignano, Cisternino e Fasano.
Ciascuna di queste città ha o può avere un certo numero di parrocchie rurali, le quali insieme con le rispettive città, formano quei territori che civilmente sono i «comuni», ecclesiasticamente dovrebbero essere le « vicarie foranee », che però da noi non sono giuridicamente costituite, perciò useremo il termine « agro » (lat. ager), avvertendo che l’«agro » ecclesiastico corrisponde perfettamente al «comune » civile.
Ciò posto, la situazione attuale è la seguente:
l’agro o comune di Monopoli comprende la città omonima e 3 parrocchie rurali: Antonelli, Sicarico, S. Lucia ai Monti;
l’agro di Polignano comprende soltanto la città omonima, senza alcuna parrocchia rurale;
I’agro di Cisternino comprende la città omonima e la parrocchia rurale di Casalini; finalmente
l’agro di Fasano comprende la città omonima e 5 parrocchie extraurbane: Pezze di Greco, Montalbano, Torre Canne, Speziale e Selva di Fasano.
In totale abbiamo 13 località – di cui 4 città e 9 parrocchie extraurbane alle quali spetta un distinto Patrono liturgico, almeno principale. A questo proposito, è da notare che i Patroni delle città valgono solo per le parrocchie urbane (le quali non hanno diritto a Patrono proprio), non non valgono per le parrocchie rurali, e viceversa. Per esempio: la Madonna del Pozzo è Patrona della città di Fasano, non dell’intero comune o agro fasanese, quindi non si celebra a Pezze di Greco, né a Speziale, né a Torre Canne, né alla Selva, che sono parrocchie extraurbane con Patrono proprio. Lo stesso dicasi di S. Quirico rispetto a Casalini. Invece la Madonna delta Madia è celebrata anche nelle parrocchie rurali di Monopoli, non in quanto Patrona della città, ma in quanto Patrona dell’intera diocesi.
2. Alle feste delle località bisogna aggiungere le feste delle CHIESE, ossia le feste della Dedica el del Titolo, se la chiesa è consacrata, soltanto la festa del Titolo, se la chiesa e solennemente benedetta. Sela chiesa non è neppure solennemente benedetta, ma benedetta con benedizione semplice (ed è il caso di tutte le chiese delle parrocchie extraurbane, eccetto Antollelli, e della chiesa parrocchiale urbana di S. Francesco d’Assisi di Fasano), allora la chiesa non ha diritto, per ora, ad alcuna festa propria. A differenza delle feste patronali che si celebrano in tutta la località interessata, queste feste di dediche e di titoli si celebrano soltanto nelle chiese interessate e il clero addetto alle medesime, cioè dal parroco, dal vice-parroco e, nella chiesa cattedrale, dall’intero capitolo, quanto all’Ufficio, quanto alla Messa, si sa che tutti i sacerdoti celebranti devono seguire il calendario della .chiesa in cui celebrano.
3. Ultima osservazione generale: i pastori di anime devono badare che, secondo il nuovo elenco pubblicato dalla S. C. del Concilio il 3 dicembre 1960, essi sono tenuti a celebrare la Messa pro populo (o per altra intenzione equivalente proposta dalla Santa Sede), oltre che nelle domeniche e in certe determinate feste universali di precetto vigente o soppresso, anche nelle feste
1) del Patrono principale della nazione,
2) del Patrono principale della regione, se c’è,
3) del Patrono principale della provincia (per noi: S Nicola, 6 dic ),
4) del Patrono principale della propria località, cioè o della città o della parrocchia extraurbana;
5) della Dedica della cattedrale (per noi: 4 luglio),
6) della Dedica della chiesa propria, se è consacrata,
7) del Titolo della chiesa propria, purché questa sia consacrata o almeno solenne mente benedetta
La stessa S C. del Concilio in data 13 luglio 1961 ha dichiarato che, se sono due i Patroni principali della nazione (come in Italia), della regione, della provincia, ecc o i Titoli della propria chiesa, la Messa pro populo deve essere applicata nella festa di uno solo, secondo la scelta dell’Ordinario del luogo, in modo che non sia superato il numero massimo delle Messe pro populo in un anno, che è di 36, oltre le domeniche In applicazione di questa norma stabiliamo che nella nostra diocesi la Messa sia applicata il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, non il 30 aprile. festa di Santa Caterina; similmente il parroco della chiesa di S. Pietro in Monopoli applicherà pro populo soltanto nella festa dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno), non nella festa di S Teresa (15 ottobre/e), altro titolo della sua chiesa.
Dopo queste osservazioni generali, ecco l’elenco completo e sistematico delle feste proprie delle singole località e delle singole chiese, raggruppate secondo il comune o « agro » Non tutte queste feste sono nuove e, se lo sono, la novità è solo parziale, eccetto in un caso, come si è detto.
2. Elenco delle feste locali
A) Nell’agro di Monopoli
1. Nella città di Monopoli. a) Nell’intera città: Patrono principale: Madonna della Madia, 16 dic.Patrono secondario: S Francesco di Paola, 2 apr.
b) Nelle singole chiese della città:
1) Nella chiesa cattedrale (consacrata): Dedica: 4 luglio (dal 1°luglio). Titolo: S. Mercurio Soldato Mart., 25. nov.
2) Nella chiesa di S. Teresa e dei Ss. Pietro. e Paolo (cons.): Dedica: 6 novembre. 1° Titolo: S. Teresa d’Avila 15 ott 2° Titolo: Santi Apostoli Pietro e Paolo, 29 giugno.
3) Nella chiesa della parrocchia di S. M. Amalfitana (sol ben ): Titolo: S. Francesco d’Assisi, 4 ott
4) Nella chiesa del Carmine (sol ben.): Titolo: Madonna del Carmine, 16 luglio
5) Nella chiesa di S Antonio di Padova (sol. ben): Titolo: S. Antonio di Padova, 13 giugno.
6) Nella chiesa di S Francesco di Paola (sol. ben.), ora officiata dai Frati Minori: Titolo: S Francesco di Paola, 2 apr.
7) Nella chiesa della Madonna della Pace (sol. ben.), ora officiata dai Passionisti: Titolo: Madonna della Pace, 2 luglio e con i formulari della Visitazione.
2. Nelle parrocchie extraurbane.
1) Antonelli: Patrono del luogo: S Raffaele Arcangelo., 24 ott. Titolo della chiesa: Maria Regina, 31: maggio.
2) Sicarico: Patrono: di fatto è la S Famiglia, ma di diritto non potrà mai essere Patrono, liturgico, perché è un mistero del Signore. Titolo: S. Famiglia, ma non ha ancora festa di I° classe, perché la chiesa è semplicemente benedetta.
3) S. Lucia ai Monti: Patrono: S. Lucia, 13 dic. Titolo: la stessa S.Lucia, ma non ufficialmente, perché la chiesa è simpliciter benedetta
B) Nell’agro dl Polignano
1. Nella città di Polignano. a) Nell’intera città: Patrono principale: S. Vito, 15 giugno. Patrono secondario: nessuno.
b) Nelle singole chiese della città
Nella chiesa di S. Maria Assunta (consacrata): Dedica 15 gennaio (ignorandosi il vero giorno). Titolo: Assunta, 15 agosto.
2. Nelle parrocchie extraurbane. ” Non ve n’è alcuna!
C) Nell’agro di Cisternino
1. Nella città di Cisternino.
a) Nell’intera città: Patrono principale: Ss. Quirico e Giuditta, 15 luglio. Patrona secondario: nessuno.
b) Nelle singole chiese della città:
Nella chiesa di S. Nicola (consacrata): Dedica: 15 gennaio (ignorandosi il vero giorno). Titolo: S. Nicola, 6 dicembre.
2. Nelle parrocchie extraurbane.
Casalini: Patrono: Immacolata, 8 dic. Titolo: la stessa Immacolata, ma non ancora ufficialmente, perché la chiesa è simpliciter benedetta.
D Nell’agro dl Fasano
1. Nella città di Fasano.
a) Nell’intera città: Patrono principale: Madonna del Pozzo, 31 maggio. Patrono secondario: S. Giovanni Battista, 24 giugno.
b) Nelle singole chiese della città:
1) Nella chiesa di S. Giovanni Batt. (consacrata): Dedica: 17 giugno. Titolo: S. Giovanni Batt., 24 giugno.
2) Nella chiesa di S. Antonio Abb.(sol. ben.): Titolo: S. Antonio Abb., 17 gennaio.
3) Nella chiesa di S. Francesco d’Assisi: Non ha diritto alla festa del Titolo, finché la chiesa non sarà almeno solennemente benedetta.
2) Nelle parrocchie extraurbane.
1) Pezze di Greco: Patrono: Madonna del Carmine, 16 luglio. Titolo: lo stesso, ma non ancora ufficialmente, per la solita ragione.
2) Montalbano: Patrono: Madonna del Pozzo, 31 maggio. Titolo: lo stesso, ma non ancora ufficialmente.
3) Torre Canne: Patrono: è il S. Cuore, ma non può essere dichiarato Patrono liturgico, perché mistero del Signore. Titolo: S. Cuore, festa mobile.
4) Speziale: Patrono: Madonna del Rosario, 7 ott. Titolo: lo stesso, ma non ancora ufficialmente.
5) Selva di Fasano: Patrono I’Addolorata. 15 sett. Titolo: la stessa, ma non ancora ufficialmente.
IV Innovazioni testuali
a) Formulari delle feste.
Quanto ai testi, è da notare che per molte feste di I e di II classe, quindi con ufficio di 9 lezioni, le lezioni dei tre notturni o almeno quelle del 2° notturno si trovano nel breviario romano anteriore al 1961: per es. i testi propri di S. Francesco d’Assisi, S. Francesco di Paola, S. Teresa, S Antonio Abbate e S. Antonio di Padova, ecc. Tuttavia, per comodità degli utenti, saranno stampati nel nuovo volume del Proprio diocesano anche questi testi insieme con quelli strettamente propri.
Sono degne di nota alcune innovazioni testuali.
1. Per la festa delle Sante Reliquie, III cl. (5 nov.) e per quella di S. Vito, I cl. a Polignano (15 giugno), la S. C. dei Riti ha approvato nuove lezioni.
2. Le lezioni storiche della Madonna della Madia (16 dic.) sono state abbreviate e ridotte a due; I’altra sarà presa dal Comune. Similmente sono cambiate le tre orazioni della Messa.
3. Le orazioni della Messa, e quindi anche l’orazione dell’Ufficio di S Nicola (6 dic.) sono quelle, più sobrie, del messale e del breviario romano, mentre i rimanenti testi sono quelli propri in uso finora. Da notare, nell’ antifona dell’introito, la sostituzione del versetto Cantate Domino, preso da Isaia (12, 5), col versetto Memento, Domine, David, preso dai salmi (131, 1).
4. La lezione storica di S. Mercurio Soldato, titolo della cattedrale (25 nov.), è una sola, la 4a, mentre la 5a è abolita come leggendaria, è sostituita con lezioni prese dal rispettivo Comune. Di conseguenza anche l’orazione di S. Mercurio, che alludeva a particolari leggendari, è stata emendata. Lezione e orazione provengono: da Montevergine, dove si conserva la reliquia del Santo.
5. Nella colletta (che si usa anche nell’Ufficio) e nel post communio della festa dì S Crescenza, della cui autenticità si dubita seriamente, ma si dirà “et sociorum eius” o simile espressione.
6. Poiché dei Ss. Quirico e Giuditta Martiri, Patroni principali di Cisternino (15 luglio) è appena certa l’esistenza storica, mentre la loro vita o passio non è altro – come scrive l’Enciclopedia Cattolica (vol. X, pag. 430) – se non un «insulso romanzetto infarcito dei soliti incredibili luoghi comuni, con discorsi e sorprendenti miracoli e con l’aggravante di essere attribuiti ad un bimbo di soli tre anni, quale sarebbe stato (Quirico» (Agostino D’Amore), perciò Ufficio e Messa sono presi interamente dal Comune.
b) Varianti nelle intitolazioni.
Segnaliamo anche alcune piccole modifiche, molto secondarie ma non trascurabili, riguardanti le denominazioni delle feste, le quali dimostrano, se non altro, I’accuratezza quasi meticolosa con cui è stato condotto il lavoro di revisione.
Le varianti riguardano le intitolazioni latine.
La Madonna della Madia è chiamata “B. Maria Virgo a Madia” (non«de Madia»), secondo lo stile del nuovo calendario romano.
Così pure la Madonna del Pozzo è chiamata « B. Maria Virgo a Puteo ».
Al nome di S. Francesco d’Assisi è aggiunto l’aggettivo a Assisiensis » e al nome di S. Mercurio l’appellativo a Militis ».
Al nome di S. Giovanni Battista è aggiunta l’apposizione «Praecursoris Domini».
Finalmente nell’intitolazione della festa di S. Vito non si fa più menzione esplicita di Modesto e di Crescenza, ma si dice semplicemente: «Sanctorum Viti et Sociorum Martyrum ».
V Avvertenze finali
1. Finalmente ci piace comunicarvi che abbiamo chiesto e ottenuto dalla Santa Sede ad quinquennium (= sino al 3 ottobre 1969), salva la facoltà di rinnovo, I’indulto di celebrare la Messa votiva di II classe in quattro santuari della nostra diocesi, cioè
+nella cattedrale di Monopoli,
+nella chiesetta di S. Vito al Mare (Polignano),
+nella chiesetta della Madonna d’Ibernia (Cisternino) e
+nella chiesetta di Pozzo Guacito (Fasano).
Vogliamo che una copia del relativo rescritto, che voi trovate in questo stesso fascicolo, sia esposta visibilmente nella sacrestia dei rispettivi santuari, e che si osservino bene le condizioni apposte, che del resto sono richieste anche dalle rubriche generali.Tuttavia, per una ragione di pastorale liturgica facilmente comprensibile, desideriamo che non si faccia uso di queste Messe votive, almeno da parte dei nostri sacerdoti diocesani, nelle domeniche e nelle feste di precetto.
2. Le solennità esterne delle feste sono regolate da precise norme emanate sia dalla Santa Sede sia dall’autorità episcopale pugliese, come è a voi ben noto. In ultima analisi, esse dipendono dal consenso dell’ Ordinario del luogo, che Noi ci riserviamo di dare volta per volta, purché la domanda, ben formulata, ci giunga in tempo utile. A questo proposito sarebbe bene attenersi a queste direttive pastorali: Non aumentare il numero delle solennità esterne. – Come regola generale, far coincidere la solennità esterna con la rispettiva festa liturgica (come felicemente si è cominciato a fare, per esempio a Polignano, per la festa del Patrono S Vito, 15 giugno). – Non impedire la celebrazione del ciclo temporale nè delle feste universali di maggiore importanza. – Conservare o restituire alle solennità esterne il loro nativo carattere sacro, non solo vagamente religioso, ma autenticamente cristiano.
3. Avete notato che nel nuovo calendario diocesane sono state inscritte due feste di chiese particolari, solennemente benedette. che attualmente sono affidate al clero regolare: si tratta del Titolo della chiesa di S. Francesco di Paola (2 apr.), dipendente dai Frati Minori, e del Titolo della chiesa di S. Maria della Pace (2 luglio), dipendente dai Passionisti. E’ un piccolo segno della comunione esistente fra tutti i membri del clero in servizio nella nostra diocesi e tra questi e il pastore unico della diocesi stessa.
Perciò ci permettiamo di ricordare a questi e a tutti i carissimi religiosi d’ambo i sessi, che si trovano o verranno a lavorare nella nostra diocesi, anche se esenti, il loro dovere di uniformarsi al Calendario e al Proprio diocesano per quanto riguarda la celebrazione – con Ufficio e Messa – delle seguenti feste di I classe, determinate dal codice rubricale (n. 57):
-Patroni principali d’Italia: S. Caterina da Siena (30 apr.) e S. Francesco d’Assisi (4 ott.);
-Patrono principale della provincia civile di Bari: S. Nicola (6 dicembre);
– -Patrona principale della diocesi di Monopoli: Madonna della Madia (16 dic.);
-Patrono principale della città o delle parrocchia rurale: per es. S. Quirico (15 luglio) per i Salesiani di Cisternino.
la Madonna del Pozzo (31 maggio) per i Guanelliani di Fasano, ecc.: ..
-I’anniversario della Dedica della chiesa cattedrale di Monopoli (4 luglio).
Inoltre tutti i religiosi commemorano l’anniversario della elezione o consacrazione del Vescovo diocesano pro tempore mediante l’apposita orazione sub unica conclusione (n. -149). Com’è noto, Noi abbiamo optato sin dal 1961 per l’anniversario della nostra consacrazione episcopale (15 giugno). – Similmente gli stessi religiosi recitano l’orazione eventualmente imperata dall’Ordinario del luogo o dal parroco proprio, a norma delle rubriche vigenti (n. 454-460).
4. Quanto prima provvederemo alla stampa del volumetto contenente gli Uffici propri approvati, ad uso dei sacerdoti, e i fogli con le due Messe proprie ritoccate, da inserirsi in tutti i messali esistenti in diocesi. Se queste pubblicazioni dovessero essere pronte per il 1° gennaio 1965, si continui intanto ad usare i testi propri precedenti, e, in loro mancanza occasionale, i testi presi dai rispettivi Comuni.
Carissimi confratelli nel sacerdozio e collaboratori del nostro servizio episcopale, convinciamoci sempre più – e infondiamo la stessa convinzione anche nelle menti dei fedeli affidati alle nostre cure o che in qualsiasi modo vengono a contatto con noi – che cioè nella celebrazione liturgica delle feste dei Santi (come dice la Costituzione del Concilio Vaticano II sulla sacra liturgia) “la Chiesa proclama il mistero pasquale realizzato nei Santi che hanno sofferto con Cristo e con Lui sono glorificati; propone ai fedeli i loro esempi che attraggono tutti al al Padre per mezzo di Cristo: e implora per i loro meriti i benefici di Dio”.
Vi benedico tutti nel nome del Signore.
Monopoli, 16 dicembre 1964.
CARLO, Vescovo
Stampa: Bollettino Diocesano Dicembre ST 164, pag.19-30
ST 164 Dicembre 1964