Duomo festa di Cristo re 26 Ottobre ore 17
Miei cari, se veniamo in chiesa, certamente in fondo all’anima nostra, c’è per lo meno il desiderio di essere dalla parte della verità e perciò il desiderio di ascoltare la Parola di Gesù.
Avete ascoltato la Parola di Gesù così forte, così esplicita, così perentoria. Gesù risponde a Pilato: “tu l’ hai detto, io sono re”. Questa affermazione di nostro Signore Gesù Cristo, mentre era nel vivo del dramma della sua passione, questa affermazione che dà alle autorità il pretesto per condannarlo a morte, deve richiamare proporzionatamente la nostra attenzione e scuotere la nostra fede.
Noi diciamo di Gesù Cristo: “nostro Signore”. Chi é il signore? Il signore é colui che é: il padrone. E’ colui che possiede. E’ colui che dispone. In questo senso certamente Gesù Cristo é il re.
Ma chi vuole possedere nostro Signore Gesù Cristo? Di chi vuole disporre nostro Signore Gesù Cristo? Vuole disporre nientemeno che della nostra persona, vuole disporre di noi. Se noi ci lasciamo guidare dalle categorie del mondo, del modo di pensare corrente ai giorni nostri, questa potrebbe sembrare una proposta inaccettabile. Cerchiamo d’intendere bene le cose di Dio, le cose della nostra fede, le cose della nostra vita spirituale.
S. Agostino ci fa osservare: stiamo attenti perché: il fatto che Cristo sia il nostro re non é una promozione ma é un atto di degnazione. Il fatto che Gesù Cristo è re, non é un aumento della sua grandezza e del suo potere, ma è un’espressione della sua misericordia, un segno del suo amore. Noi eravamo e viviamo continuamente sotto il dominio di coloro che non cercano la nostra salvezza, ma piuttosto la nostra distruzione e la nostra perdizione.
Gesù esercita la sua regalità, il suo potere di Figlio di Dio, prima di tutto per liberarci dalla schiavitù del demonio. Non si tratta del demonio che fa paura e che spaventa i bambini, ma del demonio che é il nemico, che certamente ha un potere sopra di noi, dal quale possiamo essere liberati non con le nostre forze, ma unicamente per la forza e la potenza del Figlio di Dio.
Siamo sotto il dominio del mondo. E il mondo in quanti modi esercita il suo dominio su di noi? Con quanti mezzi il mondo ci raggiunge per farci ragionare in un determinato modo? Per farci vedere le cose sotto una determinata luce? Per farci conoscere gli avvenimenti secondo una determinata interpretazione?
Noi siamo soggiogati e non sappiamo più dove sta la verità. Abbiamo bisogno di essere liberati. E come! Abbiamo bisogno di essere liberati da noi stessi. E’ una constatazione quotidiana quella di vedere il bene e finire col continuare a compiere il male. C’è una debolezza radicale nella nostra persona per cui non riusciamo a realizzare quel bene che pure ci piace tanto. Ecco dove si esercita prima di tutto la regalità di nostro Signore Gesù Cristo: nel liberarci dalla schiavitù delle proposte del mondo, nel darci la capacità d’essere noi stessi, nel darci la forza di saper affermare la nostra persona di creatura di Dio, di figlio di Dio.
Il demonio, cioè il mondo, le passioni, ci impoveriscono, ci immiseriscono, ci degradano. Nostro Signore Gesù Cristo ci viene incontro come colui che ci comunica qualche cosa di se stesso, ci introduce nella sua vita, ci fa entrare nel suo regno. E’ lui la ricchezza di questo regno, é lui il tesoro di questo regno. —Nostro Signore Gesù Cristo ci introduce nella ricchezza, nel tesoro della sua vita. Nostro Signore Gesù Cristo ci salva introducendoci nel suo regno di vita, non con gesti comuni ma con il grande gesto della sua passione e morte con cui salva il mondo
Gesù Cristo diventa re nel momento della sua disfatta, quando i suoi nemici hanno ragione su di lui. Ma, nostro Signore Gesù Cristo con la sua morte distrugge la nostra morte che é il male, che é il peccato e con la sua risurrezione dimostra e afferma la sua capacità di comunicare la vita: di comunicare la sua vita, la vita del Padre, la vita di Dio e ci costituisce eredi del suo regno, partecipi della sua vita di Figlio di Dio, quindi, di figli del Padre. Ecco come nostro Signore Gesù Cristo esercita la sua regalità! Da schiavi diventiamo liberi, da liberi diventiamo figli di Dio, figli del Padre suo e vuole che viviamo da figli di Dio e vuole che noi entriamo nel regno di Dio.
Il regno di Dio é soprattutto un regno d’amore. La sua regalità é una espressione dell’amore che porta a noi. La sua regalità in mezzo a noi deve produrre il frutto: che noi diventiamo capaci di volerci bene. Il regno di Dio si afferma dove ci sono dei cuori che si vogliono bene vicendevolmente per la forza che ricevono dalla potenza dell’amore di nostro Signore Gesù Cristo. La regalità di nostro Signore Gesù Cristo é manifestata con l’esercizio del suo amore che libera e non con il potere che schiaccia. La regalità di nostro Signore Gesù Cristo si manifesta con l’amore che vivifica, con l’amore che dà la possibilità di attuare la nostra esistenza come esistenza di coloro che si amano e adempiono la grande legge del regno di Dio che dice: “Amatevi come io vi ho amato”.
Intendiamo così la regalità di nostro Signore Gesù Cristo. Rivolgiamoci a lui perché ci liberi dal demonio, dalle suggestioni del mondo, dal dominio delle passioni. Rivolgiamoci a lui perché ci vivifichi con la sua grazia comunicandoci la pienezza della sua vita di Figlio di Dio. Ricordiamo che apparteniamo al regno dei figli di Dio. Ricordiamo che siamo figli del Padre. Ricordiamo e non dimentichiamo mai che la legge del regno, che il desiderio del Padre nostro é quello che noi ci vogliamo bene a vicenda.
OM 253 Duomo 69 – festa di Cristo re 26 Ottobre ore 17