Casalromano 16 maggio 1970 ore 17,30 per la santa Cresima
Mons. Carlo Ferrari
Carissimi, in questa prima parte della santa Messa noi abbiamo celebrato la Parola del Signore. La Parola del Signore, é rivolta a noi perché comprendiamo che cosa é la salvezza per noi.
Quando usiamo il termine “parola” noi intendiamo un modo di indicare qualche cosa. Le parole esprimono una preghiera, un desiderio, un omaggio; le parole possono anche esprimere dei sentimenti di gioia, di meraviglia oppure di tristezza. La Parola di Dio è qualche cosa di molto più delicato, di molto più “potente”. Con la sua Parola, Dio ha fatto tutte le cose. La Parola di Dio, quindi, non è soltanto un suono della bocca, ma è anche l’adempimento, la realizzazione della parola stessa, è l’avvenimento che accade perché lui lo vuole.
Quando noi ascoltiamo la Parola del Signore non dobbiamo impegnare soltanto la nostra attenzione e neppure soltanto la nostra intelligenza per capirla. Quando noi ascoltiamo la Parola del Signore come accade in questo momento nell’azione liturgica, dobbiamo pensare di essere “dentro” agli avvenimenti che Dio ha disposto e proposto per la nostra salvezza.
Dice la Scrittura che la Parola di Dio permane in eterno. Vuol dire che la Parola del Signore è sempre attuale. Ciò che egli ha detto, ciò che egli ha fatto, ciò che egli vuole non appartiene alla storia del passato perché noi ne facciamo memoria. La Parola del Signore rimane in eterno perché, con la forza della potenza di Dio è attuale, accade in mezzo a noi. Ciò che Dio annunzia, accade per noi. Quello che abbiamo letto questa mattina contiene molte cose che il Signore ha compiuto in mezzo agli apostoli dopo la sua resurrezione, prima di lasciare questo mondo.
Contiene soprattutto la preoccupazione di nostro Signore Gesù Cristo di custodire i cuori dei discepoli e degli apostoli nella verità, di custodire i cuori nella vita vera. La verità per nostro Signore Gesù Cristo non è un pensiero astratto, ma è la vita di Dio. Gesù, quindi, è preoccupato di conservarci nella vita vera. Gli apostoli che erano diventati, per volontà di Gesù, i ministri di questa vita portata nel mondo da Gesù Cristo, sono preoccupati che ci siano i continuatori di questo ministero. Perciò, come avete ascoltato, eleggono uno perché prenda il posto di Giuda. Eleggono Mattia, perché sia completo il numero di coloroche devono testimoniare la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
Poi c’è una parola particolare dell’apostolo Giovanni riferita a tutte le chiese. Questa parola così bella, così confortante, che prende un particolare significato questa mattina, è stata letta da un bambino e dice:- “Carissimi se Dio ci ha amato così” e ci ha amato al punto che noi siamo non a parole, ma di fatto i suoi figlioli, anche noi dobbiamo amaci. Avete ascoltato quale conseguenza trae l’apostolo Giovanni? Dal momento che Dio ha fatto di noi i suoi figlioli ne deriva di conseguenza che, se siamo veramente figli di Dio, se crediamo veramente di essere i figli di Dio, se portiamo in noi stessi il dono che Dio ci ha fatto di partecipare alla sua natura ed essere i suoi figliuoli, noi dobbiamo amarci, noi dobbiamo volerci bene vicendevolmente; e poi, con un’affermazione che può suonare strana, quasi illogica, l’apostolo san Giovanni dice: da questo si conosce se noi rimaniamo in Lui ed Egli in noi.
Lui ci ha fatto il dono del suo Spirito. Se noi amiamo Dio, Dio rimane in noi. Se noi amiamo i fratelli Dio è in noi. Ma com’è possibile che Dio sia con noi perché amiamo lui, e che Dio sia in noi perché amiamo i nostri fratelli? E’ possibile perché ci dà il suo Spirito. Nostro Signore Gesù Cristo. riprende l’antica profezia che descriveva i giorni in cui sarebbe venuto il messia, come i giorni in cui lo Spirito di Dio sarebbe stato dato a tutti i figli degli uomini. Gesù riprendendo questa antica promessa dice: io devo ritornare dal Padre, io lascerò questo mondo, ma verrà un Altro, verrà lo Spirito di Verità, verrà lo Spirito Santo.
Perché deve venire un altro? Perché Gesù Cristo è venuto su questa terra ad insegnare come si vive da figli di Dio e da fratelli fra di noi, Allora perché noi diventiamo capaci di esperimentare nella nostra vita questi due grandi aspetti dell’amore di Dio e dell’amore per i nostri fratelli, egli ci manda lo Spirito Santo.
Chi è lo Spirito Santo? Miei cari, capisco che il discorso impegna molto la vostra attenzione, ma io voglio raggiungere ciascuno di voi per farvi intendere perché Dio manda il suo Spirito nel nostro spirito, perché Gesù Cristo Figlio di Dio, nel nome del Padre e nel suo nome, manda in noi lo Spirito Santo. Vorrei farvi capire che il cristianesimo è tutto qui: nell’amore di Dio e nell’amore del prossimo.
Pensiamo: – Noi siamo veramente capaci di amare Do? – siamo veramente capaci di amare il prossimo e di amarlo come ha amato Gesù Cristo che ha dato la vita per noi? – Riconosciamo che non siamo capaci e che allora ci vuole un aiuto? Ci vuole qualcuno dentro di noi, che ci renda capaci di amare Iddio con tutto il cuore e di amare il prossimo come Gesù Cristo ha amato i propri fratelli. Colui che ci rende capaci di amare Dio e il prossimo è lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo che è l’amore di Dio Padre per Gesù Cristo suo Figlio, lo Spirito Santo che è l’amore di Gesù Cristo per il Padre e per noi, Lo Spirito Santo che è l’amore di Dio, se è venuto nei nostri cuori, anche noi diventiamo capaci di amare il Padre, anche noi diventiamo capaci di amare Gesù Cristo, anche noi diventiamo capaci di amare i nostri fratelli.
Come abbiamo ascoltato dalla Parola di Dio, questa disposizione della volontà di Dio di mandare il suo Spirito per renderci capaci d’amare, è una realtà che accade questa mattina per queste bambine e per questi bambini. Ma, miei cari, questi bambini, oggi, non pensano allo Spirito Santo. In questo momento pensano al velo, al vestito, all’orologio. Noi dobbiamo pensare al loro posto. In questo caso, “pensare”, non è avere semplicemente una preoccupazione; “pensare”, vuole dire ricordare che un giorno anche noi abbiamo ricevuto la cresima, anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo.
Papà e mamme di questi bambini e di queste bambine, voi siete cresimati, voi avete ricevuto lo Spirito Santo. Padrini e madrine, se siete vicini a questi figliocci è perché siete stati cresimati e avete ricevuto lo Spirito Santo. Tutti voi qui presenti che siete cresimati, avete ricevuto lo Spirito Santo. In quel giorno è accaduto qualche cosa che è ancora attuale perché lo Spirito Santo è una persona vivente, che è venuto nel vostro cuore e vuole rimanerci per sempre. Anche se voi lo avete scacciato dal vostro cuore con il peccato, Egli è sempre nell’attesa ansiosa di potere ritornare e di ristabilirsi in voi.
Miei cari, questo è il cristianesimo.
Il cristianesimo non sono i quadri, gli altari, l’organo, le colonne della chiesa. Il cristianesimo è il Padre, il Figlio Gesù Cristo, lo Spirito Santo che vogliono fare di noi una sola famiglia. Il cristianesimo è Dio nei nostri cuori che ci rende capaci di vivere da figli di Dio, quindi di volere bene a Dio e agli uomini che sono i nostri fratelli perché sono, come noi, figli di Dio.
Tutti i battezzati sono rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo. Tutti i cresimati hanno avuto la conferma, il sigillo perpetuo della presenza e dell’azione dello Spirito Santo in loro. – Ma chi è per noi lo Spirito Santo? – Quandè che pensiamo allo Spirito Santo? -Dove sono le nostre manifestazioni di fede che si riferisco allo Spirito Santo? Noi preghiamo la Madonna e va bene; noi preghiamo Gesù Cristo e va bene; noi preghiamo il Padre che sta nei cieli e va benissimo, ma poi dimentichiamo: Colui che ha il compito di renderci cristiani, cioè rassomiglianti a nostro Signore Gesù Cristo – Colui che ha il compito di renderci figli del Padre nostro che sta nei cieli, – Colui che ha il compito di farci vivere da fratelli dal momento che siamo figli di un unico Padre, -Colui che comunica un’unica vita, -Colui che ha la forza di durare per tutta l’eternità.
Guardate che: se c’è una povertà nella nostra fede, se c’è una povertà nel nostro cristianesimo, se c’è una povertà nelle manifestazioni della nostra religione, sta proprio nel fatto che dimentichiamo lo Spirito Santo. Ci dimentichiamo di Colui che deve santificare personalmente ognuno di noi, ci dimentichiamo il principale attore della nostra vita spirituale. Quale lacuna! Quale povertà! Quale deficienza nella nostra vita di cristiani dal momento che manca una devozione verso lo Spirito Santo.
Devozione che vuol dire: ricordarci che Lui è dentro di noi, ascoltare la sua voce che parla alla nostra coscienza, essere docili a tutti gli impulsi verso il bene che egli determina in noi, in tutti noi. Vuole dire: lasciarci guidare dallo Spirito di Dio e non da altri spiriti: non dallo spirito del mondo, non dallo spirito dell’egoismo, non dallo spirito della superbia, non dallo spirito dell’interesse e altri.
Miei cari, ricordate questo discorso, ricordate questi avvenimenti della nostra vita spirituale e non soltanto l’incontro col vescovo il giorno della cresima. “Ricordatelo”, non lo dico a questi bambini, lo dico a voi di ricordarlo a loro. E voi li aiuterete a ricordarlo quando vedranno che voi, veramente, portate lo Spirito di Dio nel vostro cuore, perché volete bene e rispettate il Signore, perché volete bene e rispettate il vostro prossimo.
OM 309 Casalromano 70 – 16- 5-1970 ore 17,30