Pegognaga Domenica 9 Novembre 1969 Giornata del ringraziamento
Miei cari, la nostra presenza in chiesa questa mattina vuole essere un atto evidentemente religioso, che vuole non semplicemente compiere il dovere di partecipare alla santa messa festiva, ma vuole essere il bisogno di incontrarci col nostro Dio, di riconoscerlo come nostro padre e salvatore, e di riconoscere che Dio in quanto nostro padre ci salva non soltanto nello spirito ma anche nel corpo. Il nostro Dio, come padre, non ci dà soltanto la sua parola e la sua grazia come cibo per nutrire il nostro spirito, ma ci dà anche un pane quotidiano per il sostentamento della nostra vita fisica.
Miei cari, io mi sento impegnato, questa mattina, nel parlare a voi, nel aiutarvi a comprendere il significato religioso della vostra vita di persone e di battezzati che vivono sui campi e spendono la loro esistenza nei campi.
Ieri c’era il pericolo di essere superstiziosi, cioè di attribuire a Dio cose che Dio non faceva e di impegnare Dio dove Dio non si impegnava. Oggi c’è un altro pericolo, quello di arrivare al punto di dimenticare la presenza e l’azione di Dio nel creato, nella natura, in quella natura quotidiana con cui abbiamo contatto abituale. Ieri c’era un eccesso di religione che diventava superstizione per la nostra ignoranza, oggi c’è il pericolo, per la presunzione della nostra scienza, di diventare uomini e donne senza religione.
In questa domenica cade la liturgia della dedicazione della basilica lateranense. Avete ascoltato le letture. Nella prima lettura si dice: ecco la dimora Dio tra gli uomini, egli abiterà con loro ed essi saranno suo popolo ed egli stesso sarà per loro il “Dio con loro” :”nobiscum Deus”; “emmanuel”; “Dio con noi”. Nel Vangelo abbiamo ascoltato di Gesù che è entrato nella casa di un pubblicano: di un peccatore.
Iddio è in mezzo a noi non soltanto nelle chiese. Dio è con noi non soltanto quando preghiamo e pensiamo a lui. Iddio è nel suo creato. Iddio è in tutte le creature, perfino nell’insetto e nel filo d’erba perché tutto è creato da Dio, tutto è confermato in vita da Dio, tutto è opera di Dio. E Dio è presente dove opera. Quindi, dovunque ci sia un essere vivente, dal filo d’erba all ‘insetto, lì c’è Dio. Dio entra nell’intimo, nel profondo, in un modo misterioso, in tutto ciò che esiste perché è Lui che comunica l’essere alle creature e lo comunica ininterrottamente, sempre. E’ lui che comunica la vita: tutte le espressioni della vita a tutti i viventi. E’ lui perché: senza Lui, senza l’autore della vita, senza la sorgente della vita non ci può essere vita.
Oggi la scienza spiega molte cose della vita, dimostra molti fenomeni della vita, ha strappato molti segreti al creato, Ma nella sua opera meravigliosa che cosa ha fatto? Che cosa ha fatto l’intelligenza dell’uomo, questa creatura che sta al di sopra di tutte le creature?
L’uomo non ha fatto le cose. L’uomo ha semplicemente scoperto le cose. Davanti alla chiesa ci sono i vostri trattori e le vostre macchine. Sono state fatte dall’uomo, ma non sono state create dall’uomo. L’uomo con la sua intelligenza ha scoperto che il petrolio e la benzina compressi e bruciati sprigionano una forza, ma la forza del petrolio é sempre esistita anche quando gli uomini non sapevano che esisteva. Gli atomi di certe materie hanno sempre avuto la energia atomica. L’uomo non l’ha creata, l’ha semplicemente scoperta.
Che al frumento o alle piante facciano bene i fosfati o gli azotati, è un fatto che l’uomo ha scoperto ed applicato ma non li ha creati l’uomo. Cerano già anche prima. Adesso l’uomo con la intelligenza che gli ha dato Dio, é capace di applicare queste principi fertilizzanti ai prodotti della terra. L’uomo lo ha scoperto, chi ha creato é un Altro, chi ha dato queste forze é un Altro, chi ha creato queste proprietà fertilizzanti é un Altro. Questo Altro é Dio.
Io vi ho fatto solo qualche accenno. Allora dobbiamo credere ai concimi se sono fatti bene, dobbiamo applicarli se sono fatti bene, ma non dobbiamo dimenticare che prima dei fisici, prima dei chimici, prima dei botanici c’è un Altro e questo Altro é sempre presente ed é sempre operante nella sua creazione. Qui il mio pensiero vuole raggiungere il vostro pensiero ed indurlo ad essere un pensiero religioso.
Noi dobbiamo incontrare il Signore sempre e se veniamo in chiesa per dirgli la nostra gratitudine per i frutti della terra, dobbiamo dirgliela sinceramente, con convinzione, religiosamente, riconoscendo: che Lui è il creatore, che Lui è presente ed operante nella sua creazione e quando noi siamo sul lavoro e siamo impegnati a fare del nostro meglio, c’è Lui prima di noi, c’è Lui più operante di noi, c’è Lui che si affatica più di noi. Non parlo della fatica fisica, ma della sua sapienza, soprattutto del suo amore per noi. Egli pensa ai suoi figli e prepara tutto per i suoi figli.
In questo senso, ripeto, noi dobbiamo esprimere la nostra gratitudine a Dio in modo convinto e sincero, autenticamente religioso. Il Dio che incontriamo in chiesa é il Dio che con la nostra fede, possiamo incontrare e dobbiamo incontrare nel nostro lavoro. Dio é presente in chiesa in un modo ed é presente nel luogo di lavoro in un altro modo, ma è sempre Lui personalmente, che accompagna i suoi figli con tutto il suo amore, con tutta la sua provvidenza, con la sua potenza, con la sua bontà di padre e di salvatore.
Meditate nel vostro cuore questi pensieri, per quanto io sia riuscito a renderli semplici. Forse non ci sono riuscito ma il vostro intuito di uomini della terra, che viene dal vostro buon senso e dal vostro buon cuore e soprattutto dalla vostra fede, vi faranno intendere queste cose per diventare più autenticamente e sinceramente religiosi.
Adesso il vescovo si associa a ciascuno di voi, a tutti voi che siete presenti, a tutti quelli che voi rappresentate, a tutti quelli che operano nei campi della nostra diocesi per esprimere al Signore, a nome vostro, la gratitudine che gli dobbiamo < per il pane quotidiano ed implorare al Signore perché continui la sua benedizione su di noi, sul vostro lavoro, sulle vostre fatiche, sulle vostre preoccupazioni e li trasformi in patrimonio per il vostro spirito e per la vostra salvezza.
OM 239 Pegognaga 69 – Domenica 9 Novembre, Giornata del ringraziamento