Bagnolo san Vito, Sabato 15 Giugno 1968
Avete ascoltato la parola del Vangelo. Gesù dice di coloro che Egli manda nel mondo come suoi discepoli: “chi ascolta voi ascolta me”. E’ una cosa tremenda: essere davanti a creature che sono come me, essere davanti a persone che sono creature di Dio quanto me, essere davanti a persone che hanno come me la stessa dignità di figli di Dio, e pensare che queste persone che mi ascoltano devono ascoltarmi come ascolterebbero nostro Signore Gesù Cristo.
E’ spontaneo il desiderio di scomparire e sarebbe tanto necessario scomparire non tanto nella figura e nell’aspetto o nella presenza corporale, ma nella umiltà, nell’annientamento, perché nei miei pensieri, nelle mie disposizioni ci siano soltanto i pensieri, i sentimenti e le preoccupazioni di nostro Signore Gesù Cristo.
Oggi, la chiesa mantovana, ha pregato per il suo pastore perché da 16 anni è stato consacrato Vescovo. La chiesa mantovana prega perché io sappia guidarvi con la parola e col “criterio”. Avete fatto bene e dovete farlo sempre.
Quando vedete o pensate al Vescovo e conseguentemente quando pensate o vedete i sacerdoti, dovete sempre pregare per noi perché abbiamo un compito non difficile umanamente, ma difficile spiritualmente e impegnativo quanto mai. Siamo povere creature come voi. Siamo uomini come voi e abbiamo la tremenda responsabilità di rappresentare nostro Signore Gesù Cristo. Pensate allora a quanto abbiamo bisogno della grazia, della misericordia di nostro Signore Gesù Cristo, per stare davanti a voi, che ci dovete guardare con fede.“Chi ascolta voi ascolta me”.
Voi questa sera compite questo atto di fede che richiede nostro Signore Gesù Cristo e attendete che io parli nel suo nome.
Qual é la parola che io devo annunziare in mezzo a voi? E’ quella significata dalla liturgia che celebriamo insieme.
– Mi sono rallegrato e mi rallegro della vostra partecipazione alla preghiera liturgica con le vostre risposte e col canto salmodico – . <br
Celebriamo oggi la liturgia dei santi martiri Vito, Modesto e Crescenzio.
Il paese di Bagnolo é dedicato a san Vito. Non sto a dirvi chi era san Vito. Vi ricordo soltanto che é un martire. Che cosa significa: un martire?
Martire é colui che ha confessato, con la propria esistenza e particolarmente con la propria morte, la sua fede e il suo amore a nostro Signore Gesù Cristo. Il martire è un confessore della fede. Il martire è colui che professa di credere in nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, nostro salvatore e, per amore di nostro Signore Gesù Cristo, accoglie il suo insegnamento e dà un senso particolare a tutta la sua esistenza.
Capite che quando traduciamo il martirio con la parola giusta: professione di fede in nostro Signore Gesù Cristo, noi affermiamo che questa é una condizione di vita a cui siamo chiamati tutti indistintamente. Tutti dobbiamo essere martiri nel senso di professare Gesù Cristo davanti al mondo e davanti ai nostri fratelli, perché essi vedendo il nostro comportamento, cioè il nostro modo di pensare e i nostri sentimenti, abbiano a dire: quello é un seguace di nostro Signore Gesù Cristo. In questo senso, noi tutti indistintamente abbiamo la vocazione al martirio.
Non pensate al sangue e alla morte. Prima ci sta ben altro che é molto più importante.Poi moriremo tutti, magari anche stasera. Allontaniamo pure questo pensiero che non é contrario alla fede cristiana. Ciò che importa é tutto il vissuto della nostra esistenza che deve essere una continua professione di fede. Non posso dilungarmi a dimostrare come la vita deve essere tutta una professione di fede, ma vi devo dire quello che sono venuto a fare stasera in mezzo a voi. Sono venuto per dare la cresima ai vostri bambini e alle vostre bambine. Se questo gesto ve lo definisco in tutta la sua portata devo dirvi che stasera sono venuto in mezzo a voi per fare dei martiri.
– Che cos’è la cresima?
……E’ il sacramento che ci fa dei perfetti cristiani.
– Avete detto bene. Questi, che mi presentate sono bambini. Voi che siete grandi potete capire molto meglio di quanto possano capire questi bambini. La celebrazione della cresima deve essere un avvenimento religioso per ognuno di noi: papà e mamme, fratelli e sorelle più adulti, padrini e madrine che siamo tutti cresimati. La celebrazione della cresima deve essere il momento in cui, anno per anno, prendiamo sempre maggiore coscienza di questa realtà che si é inserita nella nostra persona il giorno della cresima, di questa realtà che é costitutiva della nostra persona di perfetti cristiani,cioè di martiri, cioè di persone che professano nostro Signore Gesù Cristo nella chiesa e davanti al mondo. Se io vengo a fare dei perfetti cristiani – martiri- voglio che tutti voi che mi ascoltate, e non semplicemente perché ricordate la cresima, abbiate ad intenderne il significato del termine .
Chi dà la capacità alle creature umane di avere la forza, in tutta la sua esistenza, di essere coerenti con la propria fede e quindi di essere impegnati nei grandi comandamenti dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo?
La capacità di vivere per professare la propria fede e di osservare i grandi comandamenti, ce la dà nostro Signore Gesù Cristo.
I martiri non li fanno i persecutori. Capitano cose nel mondo che non si possono dimenticare e che dobbiamo intendere sempre meglio nel loro significato. I Kennedy, i King, noi li consideriamo degli eroi martiri, perché hanno affrontato la morte sapendo di essere continuamente in pericolo di vita. Ed erano in perioclo di vita perché si erano messi al servizio dei fratelli per liberarli dalle loro condizioni di ingiustizia. Ma erano uomini di fede che credevano al Vangelo. C’è stata, si, la mano assassina. Ma le disposizioni del loro sentimento, della loro volontà nell’impegno del bene per i fratelli: veniva dalla fede, veniva dalla grazia di Gesù Cristo, veniva dalla forza che infondeva in loro Gesù Cristo.
Ecco chi fa i martiri. < Ecco, cioè, chi ci rende capaci di professare la nostra fede: di volere bene a Dio e ai fratelli fino al punto di dimenticare il nostro interesse, il nostro tornaconto, ciò che fa comoda la vita, per gli altri. Questo é martirio. Questa é la professione di fede e questo non lo possiamo fare con le nostre forze ma solo con la grazia di Gesù Cristo. Allora io stenderò le mie mani consacrate perché i vostri figlioli ricevano lo Spirito Santo, perché diventino soldati di Gesù Cristo e – aggiungiamo la parola nella quale ci siamo intesi questa sera – martiri di Gesù Cristo e quindi prefetti cristiani.
E stendo la mia mano verso tutti voi, per ricordarvi che tutti siete già segnati dalla grazia dello Spirito Santo, che la cresima é uno di quei sacramenti che conferiscono il carattere e poiché il carattere é il segno che non si cancella, tutti voi avete questo segno che richiede la grazia di professare la vostra fede: il vostro impegno di perfetti cristiani. Rivolgendo la mia mano verso di voi e rivolgendovi la mia parola, vi devo dire: tutti siete cresimati, tutti siete salvati, tutti siete soldati di Gesù Cristo, tutti dovete essere martiri, in tutti voi si deve vedere la perfezione del cristiano, che é la disposizione di amare Dio con tutto il cuore e di amare i fratelli come li ha amati Gesù Cristo, che per amore nostro ha dato tutto se stesso, é morto in croce per noi.
Ci siamo un po’ intesi?
La liturgia di oggi che ci ricorda la figura del martire san Vito e dei martiri Modesto e Crescenzio, ci ricorda il significato della nostra esistenza di cristiani. < Dobbiamo essere dei martiri nel senso di perfetti cristiani dobbiamo fare vedere agli altri con la nostra condotta che crediamo a nostro Signore Gesù Cristo e, poiché crediamo in nostro Signore Gesù Cristo, abbiamo nel cuore l’impegno di amare Dio, prima di tutto, e di amare le sue creature che sono i suoi figlioli e che sono i nostri fratelli, con tutte le nostre forze, come ci ha amato Gesù Cristo.
Siamo persone che hanno l’impegno di non essere egoisti. Siamo persone che si impegnano a donarsi per gli altri, come un padre e una madre che vivono di amore e di fatiche per i propri figlioli, e come tutte le persone che vogliono bene e che non cercano se stessi ma il bene degli altri. E sappiamo che possiamo adempiere a questo impegno perché abbiamo una grazia in noi che ci viene dallo Spirito di Dio, che ci é stata data nel battesimo e nella cresima e che stasera aumenta nella nostra famiglia parrocchiale perché molti di voi avranno ricevuto questa grazia.
Siate una famiglia vigorosa che professa apertamente la propria fede in Cristo.
OM 126 Bagnolo 68 – Bagnolo san Vito, Sabato 15 Giugno 1968
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