Moglia di Sermide 25 marzo 1972 Festa dell’Annunciazione e Cresima
Mons. Carlo Ferrari
Carissimi, c’incontriamo questa mattina per celebrare solennemente uno dei misteri più significativi della nostra fede. Solennemente non semplicemente con la presenza del vescovo, ma anche con la nostra fede viva, con la nostra speranza attiva e con la nostra carità impegnata.
Siamo alla vigilia del tempo liturgico della Passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo. Il grande fatto, il fatto che nessuna mente umana, anche la più alta e la più profonda, non avrebbe mai potuto concepire è questo: che Dio, il Signore dell’universo, il Creatore, colui che trae dal nulla tutto ciò che esiste, diventasse uomo, diventasse uno di noi prendesse su di sé tutto nostro male e tutti i nostri mali per distruggerli con la sua potenza divina per farli diventare sorgente di tutto il bene e di tutti i beni.
Ha voluto essere uno di noi. Ha voluto essere come tutti noi che abbiamo un’esistenza, una natura, una persona. Ha voluto nascere da una donna, in un modo misterioso, se volete in un modo miracoloso, ma il miracolo grande non é che il Figlio di Dio nasca da una vergine. Il miracolo grande è che il Figlio di Dio diventi uno di noi, come noi, tra noi. Il miracolo grande é che il Figlio di Dio diventi : una persona che si mette a disposizione di ciascheduno di noi, una persona che vive unicamente per ognuno di noi, una persona che dona la sua stessa vita per amore nostro, con uno scopo ben preciso.
Lo scopo é questo. Noi che eravamo in una condizione di peccato e perciò in una condizione di morte e quindi immersi nel male, avessimo la possibilità, con lui, per mezzo di lui e il lui, di risorgere da questo stato di morte e acquistare una nuova vita addirittuta una esistenza nuova passando dalla condizione di creature peccatrici alla condizione di figli di Dio. Gesù Cristo Figlio di Dio fatto uomo con il suo sacrificio, conseguenza della sua Incarnazione, volle fare di ciascheduno di noi un figlio di Dio. Si é incarnato perché anche noi diventassimo figli di Dio.
Ma c’é una conseguenza, grande e decisiva ed é questa: per il fatto che Egli si è fatto uno di noi, uomo,creatura umana per il fatto che egli è morto ed é risuscitato per gli uomini, Egli, il Figlio di Dio fatto uomo, ci ha messo, tutti, nella condizione di diventare figli dell’unico Padre. Di conseguenza noi siamo tutti fratelli. Noi nelle nostre famiglie, siamo fratelli, sorelle perché – come si dice – abbiamo un unico sangue. Noi nella vita di cristiani, che consegue al mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio: al fatto che il Figlio di Dio è diventato uomo, al fatto che il figlio di Dio è morto per gli uomini, noi uomini acquistiamo un altro legame di parentela, un legame che è superiore a quello del sangue, un legame che viene dal vincolo divino, un legame che appartiene alla natura stessa di Dio. Per questo siamo fratelli.
Ecco miei cari, il motivo della solennità che celebriamo questa mattina, Noi veneriamo Maria Santissima nell’annunciazione dell’Angelo perchè con il suo “sì” accetta che il disegno dell’amore di Dio si realizzi, quindi il Figlio di Dio diventa figlio dell’uomo e gli uomini diventano figli di Dio. Ma come diventiamo figli di Dio, noi uomini? Ho detto: Gesù é una persona che è vissuta tutta per noi, é una persona che entra nella nostra vita, è una persona che ha dato tutta se stessa per noi.
Noi partecipiamo alla vita di nostro Signore Gesù Cristo con la fede, che è il dono attraverso il quale noi ci affidiamo a Lui, lo guardiamo come Colui che deve dare senso a tutta la nostra vita e a tutta la nostra esistenza, lo accogliamo come una persona e lo mettiamo al primo posto, il posto che si fa a Colui dal quale riceviamo tutto, il posto che bisogna dare a Colui per il quale, noi siamo o possiamo diventare figli di Dio.
Questa fede, noi la alimentiamo con la Parola del Signore. Accostandoci alla Parola di Dio, accostandoci al Vangelo, noi scopriamo sempre meglio la fisionomia di nostro Signore Gesù Cristo, noi comprendiamo maggiormente la realtà della persona di nostro Signore Gesù Cristo, noi penetriamo nel mistero di nostro Signore Gesù Cristo. Ma Gesù ha stabilito altri mezzi, attraverso i quali noi attingiamo alla sua vita. Gesù, un giorno, ha detto alcune parole misteriose che neppure i suoi apostoli hanno capito: “chi mangia di me, vivrà di me”. E’ l’eucaristia che ci dà nostro Signore Gesù Cristo in persona, perché diventi l’alimento della nostra stessa persona di credenti in Lui, perché la nostra persona diventi sempre più simile a Lui in una partecipazione sempre più grande della sua esistenza. Ma non c’è soltanto l’eucaristia.
Per nascere figli di Dio, come Gesù Cristo è nato figlio dell’uomo, noi dobbiamo passare attraverso l’azione del sacramento del battesimo. Noi dobbiamo nascere dall’acqua e dallo Spirito Santo. Tutti i sacramenti hanno lo scopo inserirci sempre più profondamente in Gesù Cristo, perché viviamo da figli di Dio e viviamo da fratelli fra di noi. Fra questi c’è il sacramento della Cresima ed é il sacramento che questa mattina interessa le vostre famiglie, la famiglia parrocchiale, i vostri bambini e le vostre bambine. La Cresima è un momento del tutto singolare, nel quale noi veniamo inseriti profondamente nella chiesa, nel Corpo di nostro Signore Gedù Cristo come tralci nella vite, perché possiamo attingere alla vita che ci ha portato nostro Signore Gesù Cristo e diventare perfetti cristiani. Come dice il catechismo.
Non é che ricevendo il sacramento della Cresima da un momneto all’altro si diventa perfetti cristiani. No. Con la Cresima é posto in noi qualche cosa di nuovo, una foza nuova, perché possiamo crescere come figli di Dio adulti nella fede e come fratelli di tutti gli uomini di tutto il mondo. Questo importa.
La nostra vita di credenti adulti è diventata davvero una vita che è cresciuta nell’amore del Padre nostro che sta nei cieli e nell’amore per i fratelli che condividono la nostra esistenza? Stiamo attenti miei cari! Tutti noi che veniamo in chiesa, tutti voi che stamattina volete che i vostri bambini e le vostre bambine siano cresimati, tutti abbiamo una responsabilità davanti a Dio e davanti al mondo.
Il mondo – per dire la gente che non viene in chiesa – deve vedere che noi siamo figli di Dio.
Il mondo deve vedere che noi amiamo Iddio sopra tutte le cose.
Il mondo deve vedere che nella nostra vita non ci sono l’interesse, il profitto, la soddisfazione, l’ambizione messi davanti e prima di Dio.
Il mondo deve vedere in noi la figliolanza divina che ci rende veramente più capaci di voler bene agli altri mortificando il nostro egoismo e alimentando la nostra generosità.
Questo miei cari, è il senso delle cose grandi che celebriamo insieme questa mattina. Questa la nostra responsabilità di fronte alla celebrazione cristiana del mistero dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria Santissima e della celebrazione della Santa Cresima.
Ognuno di noi entri in se stesso, e pensi: il Figlio di Dio si é fatto uomo perché io diventi figlio di Dio; il Figlio di Dio si é fatto uomo perché io diventi una persona che, con il suo aiuto e per la vita nuova che mi porta, io voglia più bene a Dio, io metta Dio al primo posto, io voglia più bene ai miei fratelli, io vinca sempre l’egoismo e cresca giorno per giorno nella generosità.
Adesso, in un atteggiamento di preghiera, tutti invochiamo Gesù Cristo perché risvegli in noi il suo Spirito che abbiamo ricevuto nel giorno della nostra Cresima, perché effonda il suo Spirito su questi piccoli e ci renda tutti autenticamente cristiani.
OM 578 Moglia 72
Moglia di Sermide 25 – 3 – 1972 Festa dell’Annunciazione e Cresima