Asola Domenica 31 Agosto 1969 ore 18,30 ordinazione sacerdotale
Il vescovo, per la prima volta, ha la gioia di celebrare in questa cattedrale ricca di storia e d’arte ed ha la gioia di celebrare la liturgia più significativa del suo ministero: quella dell’Ordinazione sacerdotale, che avviene in un contesto liturgico che non possiamo ignorare.
Gesù ci dice: cercate prima di tutto il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto, in pratica, tutte le cose di cui siete preoccupati: il pane, il vestito, la casa, vi saranno garantiti, vi saranno dati in aggiunta.
Cerchiamo di penetrare il significato dell’insegnamento di nostro Signore Gesù Cristo.
Noi, nella nostra esistenza, possiamo metterci al servizio di due padroni in contrasto tra loro, in lotta tra loro. Uno dei padroni é espresso ed è riassunto nel dio Mammona e cioè nel danaro e in tutte quelle cose che vengono come conseguenza del denaro: il benessere, la possibilità di andare di là dalla semplice ricerca del benessere fino al punto di dimenticare ogni altro valore, perché il denaro, il benessere, il piacere e ciò che ne segue finisce per diventare il nuovo dio, la preoccupazione dominante dell’esistenza, la ragione che sta alla base d’ogni scelta e d’ogni azione. Questi é Mammona, questi é il dio denaro. Questi é il dio della società del benessere!
Dall’altra parte c’è il Dio vero, il principio di tutto ciò che esiste, la realtà di tutte le realtà che possono contare nella vita, Colui che ha in mano le sorti della vita, dell’esistenza di tutto l’universo, comprese le nostre persone. Ma non é soltanto il principio di tutto ciò che esiste. E’ colui che ininterrottamente comunica l’esistenza e la vita a tutto ciò che vediamo, a tutto ciò che scopriamo o non abbiamo ancora scoperto. E comunica questo consistere a tutto ciò che ci circonda e alla nostra persona in un atto d’amore perché ci vuole bene, perché ci vuole circondare di tutti i suoi beni, perché attraverso tutti i beni che ci circondano e che e la scienza oggi non ha ancora scoperto, vuole esprimerci il suo amore inesauribile.
Questo Dio potente che ci ama infinitamente si preoccupa di noi e vuole essere per noi non semplicemente un valore, ma vuole essere per noi una persona: la persona più intima, la persona che stabilisce i legami più profondi nella bontà e nell’amore con ognuno di noi, al punto di fare di ognuno di noi, piccole creature su questa terra in mezzo a questo universo sconfinato, i suoi figlioli. E noi, suoi figlioli, non ci vuole soltanto padroni e dominatori delle cose e dell’universo. A noi vuole comunicare la sua stessa vita, a noi vuole comunicare la sua vita infinita ed eterna perché dopo la prova, dopo la scelta che avremo compiuto nella vita presente, possiamo vivere con lui della sua stessa grandezza, della sua stessa potenza, soprattutto del suo stesso amore: della pienezza di tutto l’amore di cui ogni particella della nostra persona ha una sete infinita.
Ecco ,miei cari, il dio Mammona e il nostro Dio. Noi siamo messi nella condizione, nella nostra vita presente, giorno per giorno, momento per momento, pensiero per pensiero, sentimento per sentimento, azione dopo azione, di scegliere o l’uno o l’altro: o il regno di Dio o il regno di Mammona. Vorrei che voi intendeste bene le parole di nostro Signore Gesù Cristo.
Nostro Signore Gesù Cristo non é un profeta fanatico, che per legarci e condurci a Dio ci fa disprezzare il mondo, il benessere confortevole della vita. Gesù Cristo é un maestro infinitamente sapiente il quale vuole che la nostra vita e ciò che comporta la nostra vita, non diventi mai un impedimento che ci limiti nella libertà, che ci imprigioni nell’esercizio della libertà, per essere sempre in condizione, di fronte a qualsiasi alternativa, di scegliere Dio.
Noi che veniamo in chiesa, noi che ci diciamo cristiani compiamo veramente la scelta a favore del regno di Dio? Nel nostro cuore, la preoccupazione più viva, quella dominante, é veramente la ricerca di Dio, del suo regno ,della sua volontà? Ognuno di noi può rispondere a se stesso. E’ certo che ognuno di noi indistintamente può dire che é difficile fare questa scelta giorno per giorno, che é difficile rimanere fedeli a questa scelta giorno dopo giorno, che questa scelta costa tante rinunzie e che le rinunzie a volte appaiono persino irragionevoli e impossibili.
Il nostro Dio non ci abbandona in questa condizione di difficoltà quasi insuperabili, per rimanere fedeli alle scelte fondamentali che nascono dal nostro battesimo e dal nostro essere cristiani. Il nostro Dio ci viene incontro nel suo Figlio Gesù Cristo, che si mette in mezzo a noi per essere il nostro salvatore, per essere colui che ci illumina perché possiamo essere guidati rettamente nel nostro giudizio e nelle nostre scelte.
Che cosa significa essere il nostro salvatore? Noi siamo immersi nella debolezza. Gesù é la forza di Dio che si stabilisce in mezzo a noi come sorgente di vita nuova e di forza nuova, per darci il coraggio e la capacità e la forza d’essere fedeli alle nostre scelte.
Noi che crediamo in Gesù Cristo, noi che siamo stati battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, siamo creature nuove che portiamo in noi stessi il germe di una vita divina, che ci fa trovare nella condizione di vivere da figli di Dio se ci appoggiamo alla grazia che ci vuole portare Gesù Cristo. Gesù c’indica la via perché noi rimaniamo fedeli al nostro impegno di cristiani, alla nostra scelta a favore del regno di Dio e della sua giustizia. L’indicazione che ci da nostro Signore Gesù Cristo é quella dell’amore: “amatevi gli uni gli altri”. Siate gli uni per gli altri e se sarete gli uni per gli altri, non sarete dominati dalle cose; se sarete gli uni per gli altri non cercherete voi stessi ma cercherete il bene degli altri: cercherete il bene dei figli del Padre vostro che sta nei cieli.
Ma, dov’è Gesù Cristo che c’illumina come abbiamo bisogno di essere illuminati nella nostra vita? Dov’é Gesù Cristo che ci comunica la forza perché noi siamo capaci d’essere fedeli? Dov’é Gesù Cristo che c’insegna in quale modo e in quale misura noi dobbiamo amare i nostri fratelli?
Gesù Cristo é con noi fino alla fine dei secoli. Gesù Cristo é nel tabernacolo. Gesù Cristo é là dove due o più persone, sono adunate nel suo nome. Gesù Cristo é nei poveri. Gesù Cristo é soprattutto in coloro che ha costituiti ministri del suo vangelo, della sua grazia, della sua carità.
Il vostro fratello, il vostro amico, uno di voi, tra poco sarà insignito della grazia di diventare lo strumento della presenza continua di Gesù Cristo in mezzo a noi. Come avverrà questo? Questo avverrà nel mistero, nel segreto dell’azione continuata di Gesù Cristo nella sua chiesa, per l’imposizione delle mani del vescovo sul suo capo.
Ricordate lo Spirito Santo che ha trasformato i pescatori di Galilea e ne ha fatto dei maestri per tutta l’umanità? Lo stesso Spirito segnerà l’anima di questo nostro fratello e la configurerà a nostro Signore Gesù Cristo. Nella sua persona, per l’azione dello Spirito Santo, per l’imposizione delle mani del vescovo, Gesù continuerà ad essere in mezzo a noi: il Maestro che indica la scelta buona, il Salvatore che ci porta la forza necessaria per essere fedeli, il Modello che ci dice come dobbiamo metterci sul cammino dell’amore, per uscire da noi stessi e incontrarci con Dio nostro Padre e con i nostri fratelli.
OM 248 Asola 69 – Domenica 31 Agosto
ore 18,30 ordinazione sacerdotale – Gabella don Guglielmo