Siamo chiamati ad incontrarci
con Colui che si é manifestato per mezzo di una stella
Miei cari, uniamoci ai Magi, che sono dei santi Magi, perché attraverso la contemplazione dell’universo sono stati capaci di trovare nostro Signore Gesù Cristo. Celebriamo insieme, con la Parola di Dio che abbiamo appena proclamato, la festa dell’Epifania, cioè della manifestazione di Gesù. Gesù si era già manifestato ai pastori ma doveva manifestarsi a tutto il mondo, a tutti gli uomini, a tutta la creazione.
La chiesa, questa mattina, ci fa pregare così “O Dio che in questo giorno, con la guida della stella, hai manifestato alle genti il tuo unico Figlio”.
Non per caso la chiesa rileva questo particolare. I magi, uomini sapienti, che venivano dalle terre dell’Oriente, erano condotti ad incontrarsi con nostro Signore per mezzo di una stella. Dicono ad Erode: -abbiamo visto sorgere una stella e siamo venuti ad adorarlo. La stella, che avevano visto sorgere, li precedeva e si fermò sul luogo dove era il bambino. Al vedere la stella i Magi provarono una gioia grandissima.
Io penso che, sotto lo stimolo della chiesa, siamo chiamati ad incontrarci con Colui che si é manifestato per mezzo di una stella. Solitamente il giorno dell’Epifania noi celebriamo l’adorazione dei Magi, i doni che hanno portato i Magi, la preoccupazione di Erode quando viene a sapere che é nato il vero re dei giudei e trascuriamo questo particolare della stella dell’Epifania del Signore.
Io vorrei attirare la vostra attenzione proprio sulle opere di Dio come lo sono le stelle, il firmamento, la terra, i monti, le piante, tutti gli elementi della creazione di cui viviamo senza magari avvertirne la presenza ma, che ci sono e che, non percepiamo e non interpretiamo come segni della manifestazione di Dio, come momenti dell’Epifania degli attributi di Dio, come espressione di ciò che Dio é per noi e di ciò che Dio fa per noi.
San Paolo apostolo rivolgendosi ai romani, li rimproverava perché si erano dati all’idolatria più squallida e, nonostante la loro civiltà, si erano molto allontanati da Dio. Li rimproverava con queste parole. Fin dalla creazione del mondo le perfezioni di Dio invisibile, come la sua eterna potenza e divinità, possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, perciò siete inescusabili perché conoscendo Dio non lo avete glorificato, non lo avete ringraziato come Dio e vaneggiando nei vostri ragionamenti, il vostro cuore insipiente si é ottenebrato.
Direte, ma perché il vescovo questa mattina vuole ricordarci la creazione mentre siamo in chiesa a celebrare la liturgia dell’Epifania? Perché la liturgia di questa Messa ci richiama la creazione? Perché tutti gli elementi della creazione, ci devono fare scoprire colui che li ha creati. L’acqua che beviamo e che bevono tutte le creature, l’aria che respiriamo e che respirano tutte le creature, che sono fondamentali per la vita in tutte le sue forme, ci devono fare scoprire colui che li ha creati. Così la luce che rallegra i nostri occhi, gli spettacoli più vari che possono presentarsi a noi nella natura debbono farci ritrovare, scoprire, incontrare colui che li ha creati.
E’ necessario più di tante altre cose, considerare la natura e tutti gli elementi della creazione come opera di Dio. E’ più necessario che qualunque altra cosa, considerare la vitalità, la ricchezza e la potenza contenute nella creazione come segno della presenza di Dio, come manifestazione di ciò che egli è, perché tutto é stato fatto da Lui.
Il creato non é stato fatto nei tempi remotissimi della storia, ma é fatto ogni giorno. Se Dio desistesse un istante dal compiere ciò che ha compiuto all’inizio della creazione, tutto cadrebbe nel nulla. E’ importante che noi colleghiamo la creazione al creatore, é importante che noi colleghiamo ciò che vediamo a ciò che non vediamo. Questo è importante proprio nei nostri tempi in cui la scienza penetra i segreti della creazione e della materia e scruta nei segreti dell’universo.
La scienza non fa che scoprire ciò che già esiste. La scienza non fa che applicare ciò che Dio, da tutti i tempi, ha deposto negli elementi della creazione. La scienza non fa altro che sfruttare i doni che Dio ha preparato per noi, per la nostra vita ma, la scienza non crea la vita. Dio ha creato la vita ed ha creato tutte le cose per noi viventi. Ciò che é stato fatto, é stato fatto per l’uomo.
Colui, per mezzo del quale tutto é stato fatto, il Verbo incarnato, il vertice della creazione, nostro Signore Gesù Cristo, é venuto in mezzo a noi, si é fatto uomo, é divenuto il primogenito di tutte le creature per dire esplicitamente con chiarezza che tutto é stato fatto per noi uomini e per la nostra salvezza. Quindi la creazione non é qualche cosa di profano nel senso che non appartiene a Dio. La creazione é opera di Dio. Allora la creazione ci deve parlare di Lui. La creazione é la prima Parola di Dio. E’ una parola eloquente e concreta che raggiunge e attraversa tutti i nostri sensi e che, attraverso i sensi, dà una intelligenza al nostro sentimento, a tutto il nostro essere, a tutta la nostra personalità.
La creazione é un dono di Dio. La creazione é un dono attraverso cui Dio manifesta se stesso, dona se stesso. Ognuno di noi, quando fa un dono ad un altro, é come se volesse dare qualche cosa di se stesso. Dio attraverso il dono della creazione ci dice con tutta chiarezza il suo desiderio di donarsi a noi. E vuole donarsi a noi per stare con noi, per dirci che é lui che sostenta la nostra esistenza. E’ lui che provvede a tutto ciò che é necessario all’esistenza e lo fa con amore.
Nostro Signore Gesù Cristo per convincere gli apostoli, attraverso la concretezza degli elementi che si possono percepire e vedere attorno, dice: guardate gli uccelli che non seminano, non mietono, non hanno dispense ma Egli li nutre. Osservate come crescono i gigli del campo. Non filano, eppure io vi assicuro che neppure Salomone con tutta la sua ricchezza, vestiva come uno di loro. Se Dio fa tutto questo per creature che hanno una esistenza effimera, che cosa non farà per noi? Ecco allora che tutte le creature che ci circondano nell’universo nel quale ci muoviamo, che tutti gli elementi che compongono e mantengono e accrescono la nostra vitalità, che danno spazio ed estensione alla nostra esistenza, sono la via attraverso cui Dio ci raggiunge come un Padre raggiunge i suoi figli con i doni che ha preparato per loro.
La creazione non é soltanto la manifestazione della presenza di Dio, é anche la manifestazione di ciò che é Dio. Nel mondo c’é la bellezza. La bellezza non é stata inventata dall’uomo.Nel mondo c’é armonia ma non l’ ha inventata l’uomo. L’uomo riesce a stento scoprire la legge dell’armonia! Nel mondo c’é la potenza, e quale potenza, ma l’uomo non crea la potenza. L’uomo sfrutta questa potenza e la sfrutta sovente, purtroppo, contro il disegno di Dio e contro l’uomo creatura di Dio.
Ecco allora che la manifestazione di Dio nella creazione, in questa solennità liturgica dell’Epifania, ha il fine di aiutarci perché il nostro incontro con Dio, il nostro dialogare con Dio, il nostro atteggiamento nei suoi confronti non sia soltanto vivo e presente quando veniamo in chiesa.
Mi diceva una persona: io per ascoltare bene la Messa devo andare in Sant’Andrea. Sant’Andrea é un tempio grandioso progettato da uno dei più grandi architetti, ma pensate voi all’architetto dell’universo? Pensate alla cupola del cielo? Pensate all’illuminazione del mondo? Pensate all’armonia delle linee che disegnano e guidano l’universo? Quando ci muoviamo, quando respiriamo, se abbiamo l’occhio attento a ciò che Dio ha fatto, noi siamo sempre in chiesa, noi siamo sempre nel mezzo del tempio di Dio. Ricordiamolo altrimenti meritiamo il rimprovero che l’apostolo Paolo ha fatto ai romani.
Siamo inescusabili se davanti alla creazione che ci manifesta l’amore, la grandezza, la potenza, la bellezza di Dio, noi trasformiamo le creature in idoli. Siamo inescusabili perché il nostro intelletto ottenebrato non scorge più dove Dio si manifesta. Siamo inescusabili se invece di dargli lode e di esprimere meraviglia e riconoscenza a lui che ci dona tutto ciò che siamo e che abbiamo e che vediamo e che possiamo percepire con i nostri sensi, noi rimaniamo muti, sordi, ciechi, insensibili.
Uniamoci ai Magi che sono dei santi Magi perché attraverso la contemplazione dell’universo sono stati capaci di trovare nostro Signore Gesù Cristo. Uniamoci a nostro Signore Gesù Cristo stesso che é al centro di tutta la creazione, che ha riassunto in se stesso tutto il creato, lo ha salvato ed ha espresso al Padre, tutta la riconoscenza per averlo creato.
Gesù Cristo é in mezzo a noi. Gesù Cristo sarà in mezzo a noi in un modo più vivo e più pieno nella celebrazione eucaristica e noi Gli diremo: per mezzo tuo, con i tuoi stessi sentimenti, ogni onore e gloria al Padre e allo Spirito Santo.
Al Padre creatore e Signore di tutti noi e d’ogni cosa, a Lui veramente sia la lode, a Lui veramente sia la riconoscenza per quello che ci circonda e che ci dice qualche cosa del suo amore e della sua grandezza.
OM 361 Epifania 71