Iddio si manifesta ai pastori per mezzo degli angeli
si manifesta ai saggi dell’Oriente per mezzo della stella
Carissimi, oggi celebriamo la festa dell’Epifania di Gesù bambino. Gesù si fa conoscere. Non solo si fa conoscere ai pastori che sono nei dintorni ma anche ai Magi che arrivano dall’estremità della terra. Dei Magi sappiamo poco. Certamente venivano da lontano. Guidati dalla stella arrivano a Gerusalemme e poi a Betlemme e qui trovano in una grotta un semplice bambino. Davanti a quel bambino non rimangano sconcertati o delusi. Davanti a quel bambino compiono degli atti che si compiono soltanto davanti a Dio: si prostrano e depongono ai suoi piedi: oro, incenso e mirra.
E’ la festa della manifestazione del Signore.
Quante volte ripetiamo o sentiamo ripetere le frasi che sono state poste anche sulla bocca di grandi personaggi: Dio? Chi é Dio? Se lo vedessi… se lo toccassi … allora crederei… perché dovrei credere dal momento che non lo vedo e che non l’incontro? E’ un interrogativo che può insinuarsi anche nel nostro spirito in determinati momenti della nostra esistenza anche se veniamo in chiesa, anche se diciamo di credere.
Dio? Chi é Dio? Chi lo ha visto? Chi lo ha incontrato? E’ una domanda che può anche essere legittima però é una domanda che, secondo il linguaggio della Scrittura, può sapere di stoltezza perché, se pretendiamo di vedere Dio e toccarlo e incontrarlo come s’incontra una persona, noi di Dio abbiamo un concetto ben limitato. Il Dio che vogliamo vedere, incontrare, toccare nei confini del nostro piccolo orizzonte sarebbe poca cosa. Se lo potessimo raggiungere con i nostri sensi sarebbe qualche cosa che appartiene alla creazione e il creato, pur nella sua vastità, ha una dimensione, valere a dire che si può misurare. Se potessimo incontrare Dio come s’incontrano le persone, lo ridurremmo alla nostra pari.
Dio invece trascende tutte le misure, tutte le estensioni, tutte le grandezze, tutte le espressioni umane. Dio é infinitamente di là da tutto ciò che vediamo, di tutto ciò che tocchiamo, di tutto ciò che possiamo percepire. Se non fosse più grande del nostro pensiero, che é già tanto grande, non sarebbe Dio, non sarebbe più grande di noi e al di sopra di noi, non sarebbe il fondamento e la consistenza di tutto ciò che esiste. Ecco perché Dio non lo possiamo vedere, né toccare né incontrare però, Dio ci é venuto incontro, per manifestarsi a noi.
Oggi celebriamo la festa dell’epifania, cioè della manifestazione del Signore. Dio ci viene incontro per darci la prova della sua esistenza, della sua natura e soprattutto del suo amore per noi. Iddio ci viene incontro perché vuole stabilire con noi un rapporto personale come si stabilisce un rapporto con una persona concreta perché Dio si adatta ai nostri limiti, alla nostra condizione e alla nostra capacità, per farsi intendere e per incontrarsi con noi. Il grande incontro é certamente l’incarnazione del Figlio di Dio, Gesù Cristo.
Dio, che nessuno ha mai veduto, é diventato visibile perché ha preso una natura come la nostra, ha preso una persona come la nostra, é diventato uno di noi e gli evangelisti, allora, possono dire: “lo abbiamo visto con i nostri occhi, lo abbiamo toccato con le nostre mani, siamo stati con lui”. Quindi é possibile incontrare Dio e stabilire rapporti con lui. Ma in che modo? Quanti sono coloro che al tempo di Gesù lo hanno visto, come lo hanno visto gli apostoli, gli sono stati accanto come lo sono stati gli apostoli, hanno parlato con lui come hanno parlato gli apostoli, hanno mangiato con lui come hanno mangiato gli apostoli eppure non hanno veduto, non hanno capito, non hanno scoperto che era il Figlio di Dio!
Non si sono incontrati con Dio, ma con una persona. Perché? Il perché non va cercato dalla parte di Dio. Il perché va cercato dalla parte di coloro verso i quali Dio si dirige per incontrarli. Bisogna essere disposti ad incontrare Gesù.
Che cosa significa essere disposti ad incontrare Gesù? Significa avere il coraggio di prendere – nell’intimo della nostra persona – l’atteggiamento di chi dice a se stesso: io devo essere disposto ad essere una creatura di Dio ed a comportarmi come una creatura di Dio; io devo essere disposto ad ammettere che sono diventato un figlio di Dio, quindi devo essere disposto ad accettare la paternità di Dio che si estende a tutti gli uomini e perciò a trattare tutti gli uomini come i miei fratelli. Se nel nostro spirito ci sono veramente queste disposizioni, se noi siamo veramente disposti ad accettarle con tutte le conseguenze che ne derivano, allora Dio entra nella nostra vita, allora Dio si manifesta, allora Dio lo incontriamo. Allora, attraverso la fede, potremo vedere e toccare i segni coi quali Dio s’incontra con noi personalmente e noi possiamo stabilire dei veri rapporti personali con lui.
Ho detto: la grande manifestazione di Dio é nostro Signore Gesù Cristo, Dio in mezzo a noi, Dio con noi, Dio per noi. E non un Dio indifferente ai nostri problemi, alle nostre situazioni, alle nostre persone, ma un Dio che ci ama come un padre ama i suoi figli. E questo padre é Dio, quindi è un padre infinitamente buono, un padre infinitamente grande, un padre infinitamente preoccupato dei suoi figli.
Non c’é soltanto la manifestazione di Dio nel mondo nella persona del Figlio fatto uomo. Non c’é soltanto la manifestazione di Dio nell’ambito della chiesa nella quale é viva la parola di Dio, nella quale c’é la sorgente della grazia di Dio per amarci come fratelli perché figli della stessa famiglia di Dio. Noi siamo anche creature del mondo. Noi viviamo nell’universo che sostenta la nostra vita fisica e dà significato alla nostra vita spirituale di creature intelligenti. Non é un caso che nostro Signore Gesù Cristo mentre si manifesta in modo soprannaturale ai pastori per mezzo degli angeli, si manifesta ai saggi dell’oriente per mezzo della stella.
Chissà quanti hanno visto quella stella e non hanno capito! C’é intorno a noi la manifestazione di Dio che si legge nell’aria che respiriamo, nell’acqua elemento indispensabile all’esistenza, nelle piante, nei monti, nella vastità e varietà della natura, nel creato c’é la manifestazione di Dio perché é opera di Dio. Gesù Cristo pregava: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra perché hai nascosto queste cose ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. I piccoli sono coloro che sono disposti ad accogliere questo Signore del cielo e della terra.
Noi camminiamo su questa terra. Chi ha creato questa terra? Chi sostenta questa terra? Noi respiriamo quest’aria che é il principio di ogni forma di vita. Chi ha creato questa atmosfera? Noi ci nutriamo tutti i giorni dei frutti della terra. Chi ha dato fertilità alla terra e fecondità a tutto ciò che vive sulla terra?
Miei cari, non ritengo inutile questo richiamo a Dio che si manifesta nella creazione opera delle sue mani perché, oggi con la vita artificiosa che stiamo costruendo nelle nostre città, ci allontaniamo sempre di più dal creato che ci parla di Dio. Diventa un fatto serio il vivere sempre a contatto di cose che Dio non ha creato ma che hanno costruito gli uomini. C’é un altro motivo che ci richiama ad accostarci alla creazione come segno, come manifestazione, o sacramento – così si dice oggi con un linguaggio rinnovato – della presenza e dell’azione di Dio nel creato: é il progresso. Notate bene. Io non dico qualche cosa contro il progresso. Dico che il progresso a volte ci abbaglia, ci fa perdere la vera dimensione delle cose.
Il progresso della scienza é meraviglioso ma, teniamo presente che la scienza non crea, teniamo presente che la scienza con tante incertezze e con molti sforzi, scopre ciò che già esiste, teniamo presente che c’è un’altra sapienza, infinitamente più grande di quella degli uomini, posta in tutti gli elementi della creazione. Certo, di fronte al progresso della scienza ci sono due atteggiamenti. Ci sono quelli che vanno sulla luna e dicono di non avere incontrato Dio, ci sono quelli che vanno sulla luna e compongono preghiere per lodare il Dio del cielo e della terra. E’ questione di disposizione interiore, spirituale, morale.
La scienza non applicata secondo il piano della creazione di Dio, rende addirittura la vita impossibile su questa terra. Pensate, per esempio, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua e la distruzione del paesaggio! Non solo! Pensate all’energia che l’uomo ha scoperto nel piccolissimo mondo dell’atomo che, invece di servire all’uomo serve solo ad alcuni uomini per distruggere gli altri uomini! Ecco che cosa succede a toccare la creazione, non guidati dal rispetto del piano di Dio! Dio mette l’uomo come re dell’universo al vertice di tutta la creazione, perché tutto serva all’uomo.
Come abbiamo bisogno di aprire gli occhi anche a questa manifestazione di Dio, che é l’universo! Come dobbiamo purificare il nostro sguardo nel senso di renderlo più umile e disponibile! Gesù ha detto: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. Non si tratta semplicemente di purezza morale. E’ la purezza di tutto lo spirito che può rendere visibile l’azione di Dio attraverso la creazione.
Dobbiamo illuminare il nostro occhio specialmente con la fede. Certo, noi riconosciamo che tutto é stato creato non solo con la ragione ma anche particolarmente con la nostra fede. Allora la fede ci deve guidare, a passo a passo, a sapere che Dio non lo dobbiamo incontrare soltanto quando veniamo in chiesa, quando facciamo degli atti di religione.
Se noi siamo credenti, se noi siamo intelligenti nel senso di usare questo dono di Dio secondo la sua volontà, se noi siamo religiosi, se noi siamo uniti a Dio, se noi siamo coloro che incontrano Dio, noi dobbiamo essere coloro che lodano Dio sempre: quando apriamo gli occhi alla luce, davanti allo spettacolo della natura, incontrando lo sguardo di un bambino. Se il nostro sguardo é illuminato dalla fede, nel creato c’é Dio che ci viene incontro per essere la pienezza della gioia nella nostra vita.
Sia Lodato Gesù Cristo
OM 362 Epifania 71 – Sant’Andrea, ore 17-30