Al trullo d’oro – Giugno 1967
nella Rivelazione cristiana Giorni di studio per le suore al trullo d’oro
Il senso delle cose che abbiamo detto ieri mi pare potrebbe essere chiaro davanti al vostro spirito e quindi possiate avere una visone esatta della vita spirituale: della nostra vita spirituale nella Chiesa. (continua: OM 67 Trullo 1967)
Ieri, più di una volta, avete sentito affermare che le relazioni tra Dio e noi e anche tra di noi, avvengono per mezzo della parola. Avete sentito affermare che la Chiesa, cioè quel mistero della nostra unione con Dio e della nostra unione tra di noi, si edifica, si sviluppa, si perfeziona e raggiunge il suo compimento per mezzo della Parola.Perciò é importante intendere il significato della Parola di Dio nella rivelazione cristiana. Da ciò che é stato detto fino a questo punto risulta chiaro che la nostra vita spirituale é legata, proprio nel suo essere e nel suo sviluppo, alla Parola di Dio.
Diventa allora legittimo chiederci quale posto tiene la Parola: nella storia della salvezza, nella storia della edificazione della nostra vita spirituale nella storia della edificazione della chiesa che coincidono, e quale ruolo gioca nella realizzazione della salvezza stessa.
Noi andiamo a cercare i mezzi per santificarci, i mezzi per salvare il mondo, i mezzi più adatti per l’apostolato. Fissiamoci un po’ sul posto che tiene la Parola secondo il piano di Dio, e facciamo una breve storia della Parola di Dio che coincide, poi, con la storia della salvezza. Se cerchiamo il protagonista della storia della salvezza, questa meravigliosa vicenda che é la storia sacra, facciamo la sorprendente constatazione che non si tratta direttamente di Dio ma piuttosto della Parola attraverso la quale Egli si rivela, opera, agisce, e nella quale si identifica e si personifica.
In altre parole. Se noi vogliamo trovare il protagonista della Storia Sacra non lo troviamo direttamente nelle Tre Divine Persone ma nel tramite della Sua Parola. Lui fa vedere, per esempio, la sua gloria a Mosè, ma Lui non si fa vedere. Mosè e il popolo sanno che se vedessero Dio morirebbero di spavento. Dio manifesta qualche cosa della sua gloria, ma soprattutto, ciò che fa sentire, ciò che rivela é la sua Parola. La sua Parola è così unica che, quando nostro signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio venuto sulla terra, ci ha dato un saggio della gloria sul monte Tabor, si vedeva la sua umanità che era la Parola di Dio fatta carne. Il fatto “Parola”, conseguentemente il fatto “dialogo” per raggiungere un rapporto personale tra Dio e noi, sta al centro della storia della salvezza. Il fatto “Parola” é proprio il protagonista della storia della salvezza.
Capisco che é più importante Dio della sua Parola, secondo il nostro modo di pensare, ma siccome Lui: ha voluto arrivare a noi attraverso la sua Parola, ha voluto manifestarsi con la sua Parola, ha voluto agire con la sua Parola, ha voluto operare con la sua Parola, noi dobbiamo guardare la sua Parola. E’ attraverso la sua Parola che noi raggiungiamo Dio, che noi conosciamo le Persone. Del resto, capita come tra noi. Io adesso vedo le vostre facce ma finirò col non conosce nessuna di voi perché nessuna di voi avrà parlato. Così é di Dio. Se lo conosciamo soltanto in astratto e non lo conosciamo nel suo intimo per ciò che ci dice, noi non lo conosciamo veramente. Ecco allora che la conoscenza e l’amore, e quindi tutti i rapporti con Dio, nascono dalla Parola e la Parola diventa il fatto centrale della vicenda della nostra salvezza.
La storia della salvezza, che poi é la storia specifica della Parola, va ben rilevato, non é l’esposizione di un sistema di dottrina ma una successione dei fatti che annunziano e attuano il piano della salvezza. Con la sua Parola Iddio non annunzia delle idee ma annunzia dei fatti, anzi, attraverso i fatti stessi egli parla e opera conseguentemente la salvezza.
La nostra fede non é solo la fede in Dio, ma é la fede in Dio che ci parla. La nostra fede non è soltanto fede in Dio, ma specificamente fede nelle cose che Dio ci dice. La fede, da noi, Dio la richiede sulla sua Parola, la richiede per quello che ci dice. Ecco, perciò, come diventa importante la Parola. E’ per questo che il profetismo, cioè la funzione della Parola, é una delle basi della storia della salvezza.
In tutti i tempi Dio parla ad “alcuni” cui conferisce il compito di trasmettere la sua Parola. Il modo con cui Dio si rivolge a questi incaricati, i profeti, non é unico. Ciò che importa, però, é che essi hanno la chiara coscienza che Dio parla e che la sua Parola li investe fino a fare violenza. Qualche profeta ha rifiutato, ha resistito, ma poi ha dovuto arrendersi. E’ andato a finire in bocca al pescecane e poi si é arreso! Rimane il fatto che la Parola di Dio determina il senso della loro vita, della loro esistenza. Altre volte invece si tratta di una parola più discreta, meno violenta,colma di saggezza di coloro che devono giudicare gli altri per le vie della giustizia.
Voi sapete che tra i libri della Sacra Scrittura: ci sono i libri storici e sono la storia della Parola di Dio, ci sono i libri profetici e sono l’annuncio della Parola di Dio, ci sono poi i libri sapienziali che sono norme di vita morale. Più che di profetismo, qui, si tratta di saggezza ma é sempre Dio che ispira questi autori a dire le cose che Egli vuole comunicare agli uomini. In ogni caso non si tratta di parola umana ma di profeti e saggi in comunione diretta con il Dio vivente.
Altra caratteristica della storia della Parola é che essa non é rivolta a dei “privilegiati” non perché diventino i segreti e misteriosi custodi della sua parola. La Parola è un messaggio che deve essere trasmesso a tutto il popolo di Dio, è un insegnamento che deve diventare norma della vita di questo popolo. Ne risulta che l’esperienza della Parola, non rimane un episodio della vita mistica di alcuni ma è constatazione di un popolo intero che vede le proprie sorti legate alla fedeltà alla Parola del Dio vivente.
Notate. Se si fosse verificato, attraverso i tempi della storia sacra, che solo alcuni avessero ricevuto al Parola di Dio e l’avessero custodita per proprio conto, oppure l’avessero custodita in una cerchia ristretta, noi potremmo anche dubitare di questa Parola. Invece questa Parola é diventato il fatto che ha determinato l’esistenza di un popolo intero. E’ una testimonianza, apologeticamente parlando, molto più sicura, estremamente sicura.
Gli aspetti salienti di questa Parola sono due. Dio quando parla si rivela: si dà a conoscere. Dio quando parla compie qualche cosa. Il primo aspetto é abbastanza ovvio per l’Antico come per il Nuovo Testamento. Dio parlando manifesta la sua volontà come regola di vita, svela il senso delle cose e degli avvenimenti soprattutto, rivela se stesso. Dio, nella storia della Parola, si rivela ed ha intenzione, soprattutto: di rivelare il suo amore, di rivelare la sua vita intima, di rivelare la sua natura: le Divine Persone. Rivela se stesso e il suo piano da attuarsi in questa e nell’altra vita: il piano della salvezza.
E’ più caratteristico il secondo aspetto della Parola di Dio, cioè, Dio quando parla compie qualche cosa. La Parola di Dio é una realtà dinamica, in movimento, é una realtà carica di forza vitale, è una capacità di attuare infallibilmente la sua volontà. Con una parola egli ha fatto il mondo: “Ipse dixit et facta sunt”. E’con un soffio della sua bocca, dice il salmista, che ha creato i cieli. Dio compie sempre ciò che vuole per mezzo della sua Parola, sia nel mondo materiale nelle realtà cosmiche, sia nel mondo della salvezza nella attuazione del piano della salvezza.
La storia nel senso più vasto della parola, anche la storia profana, tutta la storia degli uomini, é il compimento delle sue promesse, é il compimento di ciò che annuncia, prima, per mezzo della sua Parola. Sono tanti i fatti che Israele ha visto e non può dubitare che il suo Dio non sia capace e non sia fedele. La creazione intera ubbidisce a questa Parola, la quale é presente ed attiva nell’universo. Da una tale capacità di Dio, documentata nella creazione, non può venire meno la fede sul fatto più decisivo della storia.
Facciamo una riflessione. Dio prima annuncia una cosa, fa una promessa. Generalmente questa promessa la fa attendere, magari, per dei secoli. Nel frattempo compie qualche cosa per dimostrare che lui ha la forza, e la capacità di fare ciò che promette e la compie infallibilmente, così che si può essere sicuri della sua fedeltà. Dio promette, poi fa. Dimostra di essere capace di mantenere le promesse. Dimostra di essere fedele a ciò che promette. Tutta la storia del popolo di Israele che dovrebbe essere la storia della nostra salvezza: la storia della chiesa, é ritmata in questo modo. Le promesse sono a volte inconcepibili, ma Dio si dimostra capace di fare cose ancora più grandi. Dio é fedele nel mantenere la sua parola, allora noi stiamo al sicuro.
Vedete che da questo modo di comportarsi di Dio, viene la virtù della speranza, cioè, l’attesa fiduciosa che si compia in noi ciò che Dio promette, e che dovrebbe esser l’atteggiamento fondamentale della nostra vita spirituale? Dio non viene meno. Dio é capace. Dovrebbero essere queste, delle virtù molto vive nella nostra coscienza e quindi molto operanti nella nostra vita spirituale perché qui si tratta della condotta di Dio.
Scusate se insisto. A volte noi rimaniamo colpiti della condotta di un santo e ci diamo importanza. Facciamo bene. Ma c’é una condotta di Dio prima della condotta di tutti i santi. La condotta di Dio ci deve interessare più della condotta di qualunque uomo, di qualunque santo Ora, se la condotta di Dio é fatta così: che lui certamente mantiene le sue promesse perché é fedelissimo, ed é onnipotente, allora, chi crede in Dio, chi é figlio di Dio, chi é figlio della promessa non deve sentirsi al sicuro? Allora, il senso di sicurezza, il senso di fiducia, il senso di pace, sono tutti sentimenti che dovrebbero essere dominanti ed evidenti nella nostra vita spirituale.
Nella costruzione della nostra vita spirituale, la così detta “perfezione”, a volte, andiamo a cercare particolari trascurabilissimi – anche se si trattasse di virtù importanti -e non andiamo a cercare ciò che costituisce la base di una vita spirituale cristiana. Per questo, a volte, ci sono delle vite spirituali cristiane, che lo sono per modo di dire, che si reggono molto faticosamente perché si appoggiano alla “luna” e secondo che cambia la luna si cambia l’umore. Per esempio, si appoggiano al fatto di essere in una casa piuttosto che in un altra, di avere una superiora, piuttosto che un altra, di trovare un confessore piuttosto che un martire… No. La nostra vita spirituale si basa su qualche cosa di ben più solido. Si basa sulla Parola di Dio, e Dio è fedele con la sua onnipotenza.
Il popolo di Dio, e il popolo di Dio siamo anche noi, non può essere che un popolo in attesa del compimento delle promesse, non può essere che un popolo che crede ciò che la Parola promette, che spera e sta in attesa del suo compimento.
Il ciclo di questa storia della salvezza non si concluse quando Dio parlò nel Figlio suo. Cioè, la Parola, che prima era “in figura” nei fatti e nei personaggi dell’Antico Testamento, diventa realtà personale nel Figlio di Dio fatto uomo che ha posto la sua tenda in mezzo a noi ma qui la storia della Parola, anche se trova tutta la sua pienezza, non é ancora finita deve avere il suo svolgimento, il suo compimento attraverso tutti i tempi della storia. Insito a dire che si tratta di un ciclo aperto. Quando il figlio di Dio si é fatto carne, Iddio, in pienezza, parla e si rivela, parla e agisce in pienezza. Gli atti degli Apostoli e le loro lettere ci narrano che la Parola di Dio continua nella storia degli uomini l’opera inaugurata da Gesù Cristo.
La Parola equivale al messaggio del Vangelo proclamata dalla predicazione cristiana. Ecco la continuazione della Parola di Dio, ecco la continuazione della storia della Parola di Dio. Il ministero apostolico é essenzialmente al servizio della Parola. La crescita della Chiesa si identifica con la diffusione della Parola. Ritorniamo ad insistere sul secondo aspetto della Parola di Dio che é una Parola efficace.
Come si rivela da questa rapida esposizione, la storia della Parola di Dio cela qualche cosa…
finita la bobina…per il vescovo le bobine sono infinite…
OM 87 Trullo 1967