che come ogni anno aveva atteso e preparato con noi e per noi
Don Salvatore ci lasciava alla vigilia di una Pasqua che, come ogni anno,
aveva atteso e preparato con noi e per noi.
Una Pasqua attesa e preparata attraverso un intenso itinerario:
le catechesi quaresimali,
la settimana della fede “,
i centri di ascolto,
gli incontri di preghiera,
la preparazione delle famiglie al Battesimo,
le iniziative di solidarietà,
l’accoglienza e l’ospitalità,
le visite agli ammalati e agli anziani,
la preparazione della liturgia,
l’allestimento dell’altare per il Giovedí santo…
sino alla fine aveva “ardentemente desiderato ” quella Pasqua.
E quando tutto era pronto, ebbe la meravigliosa sorte di salire alla “camera alta “,
al cenacolo dei Beati, per celebrare la Pasqua con il Cristo Vivente.
Lui che, elevando la “coppa della salvezza”, avrebbe cantato con noi
“preziosa è agli occhi del Signore la morte dei suoi figli”,
alla vigilia del giorno festivo del Sacerdozio,
elevò in preghiera al Padre il calice della sua stessa vita,
totalmente consacrata con il Crisma sacerdotale.
E’ la memoria di Cristo Morto e Risorto che ci dà oggi la grazia di ricordare,
nella beata speranza,
colui che tra noi e su noi, in virtú di quel sacerdozio,
ha traccialo per anni il segno vittorioso della Croce,
il segno misericordioso del perdono…
ha consacrato il pane e il vino,
ha benedetto l’acqua, il fuoco, la luce…
segni di morte e di vita, di vita dalla morte,
segni di speranza e di risurrezione.
La speranza che don Salvatore ha seminato in mezzo a noi é testimonianza del risorto.
Ed è, la sua testimonianza pasquale che vogliamo “riascoltare”
attraverso le pagine qui raccolte in occasione del secondo anniversario
del suo “passaggio” alla Vita,
della sua Pasqua,
felicemente coincidente, per noi, con l’inizio della Pasqua di questo anno.
Intendiamo pure, cosí, proseguire nella pubblicazione dei suoi scritti,
frutto maturo di lavoro infaticabile,
di paziente studio e attenta sintesi,
di profonda esperienza umana e pastorale,
di riflessione e di intensa preghiera.
La sua presenza forte e festosa, riecheggiante nelle sue parole e, nel nostro ricordo,
ci accompagni ancora in questi giorni nella memoria della nostra salvezza,
ci richiami alla speranza in Cristo Risorto,
unica vera certezza di cui egli fu per noi maestro e testimone.
11 – 4 – 1990 Primi Vespri del Giovedí Santo
ST 415 per don Salvatore