Quando la udremo l’ultima volta e ci scuoterà dal sonno del sepolcro
sia un invito ad entrare nel Regno
Duomo di Mantova la sera nel giorno dei morti
Questo giorno la chiesa lo ha dedicato a coloro che ci hanno preceduto nella fede.
Come una madre preoccupata della sorte dei suoi figli pensa amorevolmente e insistentemente a quelli, tra di loro, che possono trovarsi in una condizione di pena, di sofferenza, di attesa perché la loro purificazione non è ancora compiuta, la Chiesa ci impegna tutti, in questo giorno, nella preghiera insistente perché noi ci rivolgiamo alla misericordia del Padre nostro che è nei cieli, e come lui diventiamo misericordiosi nei confronti dei nostri fratelli che sono nella sofferenza, e offriamo preghiere e sacrifici perché il sollievo, che è il frutto della misericordia di Dio, possa raggiungerli presto, subito se fosse possibile, e dare loro la possibilità di essere introdotti nel regno della luce, della pace e della beatitudine eterna.
Ma, la Chiesa è madre per tutti e di tutti, e si rivolge particolarmente a noi perché nella meditazione del ricordo di quelli che ci hanno preceduto nel segno della fede, illuminiamo la nostra fede Compiamo un grande esame di coscienza sollecitati dal ricordo di quelli che ci sono cari per vedere se siamo sul cammino della fede.
La chiesa in questi giorni ci dà tanti motivi, tanti criteri, tante indicazioni, nelle più belle letture della parola di Dio perché noi comprendiamo se siamo più o meno incamminati sul retto sentiero, sulla via giusta che ci porta verso la salvezza, che ci porta cioè a stabilire dei legami sicuri con quelli che sono “andati avanti” e che noi piangiamo, con quelli che ci attendono perché quando verrà la nostra ora possiamo stabilire con loro una comunione di vita che non terminerà più: la comunione di quella vita che il Padre ha dato al Figlio suo Gesù Cristo e che Gesù Cristo ha portato a tutti noi, e mette a disposizione di ciascuno di noi, quella vita che ci impegna giorno per giorno a camminare secondo la Parola del Signore.
Abbiamo ascoltato:”poiché viene l’ora in cui tutti quelli che sono nei sepolcri udranno la voce del figlio di Dio”- ci riguarda tutti – udendo ci incamminerà: quelli che operarono il bene alla risurrezione di vita, quelli che operarono il male alla risurrezione di giudizio o di condanna.
Udire la voce di Dio! Ma quando la udremo, quando ci chiamerà – per dire così – dal sonno del sepolcro sarà già tutto definito.
Importa udire la Parola del Signore mentre siamo in vita, nel tempo della nostra vita. Importa udire la Parola del Signore e credere la Parola del Signore. “Chi ascolta la mia parola – dice Gesù- avrà la vita eterna e io lo risusciterò nell’ ultimo giorno”. Ecco un criterio per giudicare se camminiamo sulla via retta, se andiamo verso un consolidamento dei legami che ci legano ai nostri cari che ci hanno preceduto, se camminiamo verso la comunione di vita con loro.
Udire la Parola del Signore. C’ è un’altra espressione della liturgia dei defunti. “Oggi se udite la Parola del Signore non chiudete il vostro cuore”. E’ il tema dell’ascolto della parola di Dio, del valore della parola di Dio nella nostra vita di credenti , del dovere dell’ascolto della parola di Dio!
Miei cari, io mi permetto di dire a voi che vi trovate qui, questa sera in chiesa perché siete assidui alla chiesa, a voi che forse avete ascoltato anche più di una santa Messa, che avrete già fatto la santa Comunione: sono tutte cose buone, ma se tutte queste cose non sono illuminate dalla Parola del Signore, se non sono scoperte nel loro valore, nella loro funzione, nel loro scopo, nella loro portata, rischiano di essere niente per noi, perché manca la nostra partecipazione, perché manchiamo di fare la nostra parte dal momento che non l’abbiamo scoperta, dal momento che non la conosciamo.
Noi che siamo assidui alla chiesa abbiamo tanto bisogno: di dare importanza alla Parola di Dio, di aprirci alla Parola del Signore, di impostare la nostra vita secondo la Parola del Signore, di lasciare giudicare ogni nostra azione e ogni nostro sentimento dalla Parola del Signore, di lasciarci sostenere dalla Parola del Signore, perché quando la udremo l’ultima volta e ci scuoterà dal sonno del sepolcro possa essere un invito ad entrare nel regno che ci ha preparato il Padre.
OM 161 Morti 68 – Duomo di Mantova la sera nel giorno dei morti