N.562 28 Settembre 1
Parto da Monopoli alle 8,30.
Prima di Ariano raggiungo Mons. Brustia
(Brustia Francesco ER Andria) che si accompagna con me fino a
Roma (sosta a Caserta per il pranzo). Prima di Canosa mi pare di avere
sorpassato Monsignore di Cerignola.
Alla Domus sono aumentate le rappresentanze delle Americhe del
Sud, gli ungheresi; c’é qualche africano.
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Bel tempo, scendo con don Giacomo (Scatigna di Monopoli). Grande
attesa. Prendo posto prima dei Cardinali: ideale per osservare e
riprendere.
Il Papa é entrato in S. Pietro a piedi, senza baldacchino, fatto
segno a un riguardoso e affettuoso saluto dei Padri Conciliari, ai quali
egli rispondeva con segni di riconoscente affetto. |
Importantissimo il discorso: é emozionante pensare che certe cose che erano chissà da quanto tempo nella sua anima e che in parte erano già state espresse le potesse dire in una circostanza così eccezionale da papa. Contiene delle affermazioni e delle indicazioni (altius, profundius, pressius cognoscere) di eccezionale importanza per gli orientamenti della vita della chiesa. Sono stato lungamente inquadrato in primo piano, mi pare dal momento defunctorum al “per quem omnia “dopo che il corista aveva ricordato Papa Giovanni. La cosa ha suscitato molta gioia tra gli amici. |
30 Settembre Sole.
Porto l’Arcivescovo con la 2000.
Animazione in aula alla ricerca del nuovo posto; passo a destra
col n. 562; cordiale saluto con i vicini... di banco.
S. Messa celebrata in rito ambrosiano, dal nuovo Arcivescovo di
Milano. -- Il segretario legge un messaggio da
inviare al Papa; poi fa rilevare le principali innovazioni del
regolamento. Moderatore: Card. Agagianian ( Gregorio
Pietro -Presid. Commissione “De Missionibus”). Raccomanda la
concisione, di evitare le ripetizioni, il segreto
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la
prosecuzione del Concilio, saluta gli uditori e gli osservatori.
Procedamus sul testo orationis programmaticae externae diei Pontificis. Parla il Card. Ottaviani per presentare
lo schema De Ecclesia (non parla); parla Broxne:
(Broxne Michele VR
Galway e Kilmacduagh -Irlanda) legge
lo stampato -- Parla Ottaviani (Alfredo CD): legge
lo stampato “depositum servare” fidelibus “ proponere”, sempre
un po’ sfiduciato Frings (
Joseph CP - Koln -Germania) a nome dei vescovi svedesi e scandinavi,
( ? ) doctrina clara
et recta, est pastoralis ut Giovanni XXIII° commendavit; spira doctrina
biblica; usa tutte le metafore bibliche. Tutte le figure dovrebbero
convenire nell’unico concetto di sacramento primordiale.
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Raccomanda,
come il Papa, una definizione essenziale, non dogmatica. Ecclesiae caput
Christus; Ecclesia pleroma Christi. Rileva una certa ansietà nel
salvaguardare le prerogative del Papa, e fare precisazioni nel definire
il munus docendi dei vescovi. Desideratur Caput de ecclesia in sanctis
perfecta
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- - Patriarca: valde placet mentio de
Conciliis praeteritis: continuitas et aptatio; desideratur doctrina
magis ampla de Corpore M.C.; essentia ecclesiae est unitas sub
auctoritate Petri, ma i separati ecc. distinzione tra fedeli e gerarchia
(autorità delegata); é preoccupato del sacerdozio dei fedeli; fedeli
docti et episcopi indocti (!); --Marsillio? (Saragozza) ( AR di
Zaragoza é Cantero Cuadrado Pedro): complendum, corrigendum, ampliandum.
Lo schema deve essere dogmatico non giuridico
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--Florit ( Ermenegildo CP Firenze): é
pastorale, é positivo, é ecumenico,é progressivo: laici, episcopi
ecc. -- Com
: non gli piace la parola “mistero” perché é sinonimo, nel
popolo, di cosa incomprensibile, meglio “Regno di Dio”; trova delle
incertezze nella dottrina dei vescovi; definendo la dottrina del
concilio si definisca la collegialità dei vescovi --Vietnam: generaliter optimum schema;
si desiderano chiarificazioni
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Meno preoccupazione della soggezione di
più delle altre disposizioni (chiederò il testo)
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