17 Novembre

Tenta di spuntare il sole tra una fitta coltre di nubi

 Messa: un vescovo polacco

Presidente Ray? (? Doi?)

Dopo aver annunziato il nome di coloro che desiderano parlare, il Segretario legge il proemio dello schema della Liturgia che sarà votato durante la seduta

            Fa la relazione sugli emendamenti Lercaro Cardinale Giacomo Lercaro ,A.R. Bologna - membro della Comm. "De sacra liturgia") e Martin

--Card. Ey                : si dice che l'America latina non vuole lo schema: nobis placet justa modum!

--Card Messicano ( Garibi y Rivera José -CP- Guadalajara): la Chiesa ha ricevuto il deposito della fede da conservare...il Tridentino e il Vaticano primo hanno definito la dottrina e condannato gli errori e poi trattato dei problemi pastorali; cita

    gli ultimi doc.pontif. sulla S.Scrittura; non tutti  li hanno osservati e Pio XII° intervenne con la Humani generis; vede  che pericoli per la storicità dei fatti e delle parole del Signore; é vero che molte sono opinioni ma questo lo si deve dichiarare. Schema placet.

--Doepfner  ( Card.Doepfner Julius AR Munchen und Freising -membro del Segretariato "De concilii negotiis extra ordinem ): la relazione del Presidente fa supporre che lo schema sia passato senza difficoltà; molti cardinali hanno detto di rigettare lo schema, io sono del parere, lo schema é stato            preparato sotto l'influsso di una sola scuola; tutto il mondo attende...; perciò doveva riflettere queste attese; la Com. Centrale ha fatto molte riserve di cui non c'é segno nello schema;

  qui noi dobbiamo dire le ragioni che non sono state accettate; dal regolamento risulta che uno schema può essere escluso. Chiede che il presidente della commissione con  l'aiuto di membri di tutte le scuole proceda alla stesura di un nuovo schema; non vale la ragione che si perde tempo.

--Card.Colombia (Concha Luis CP Bogotà- Colombia): non ho motivo di non accettare lo schema; gli piace tutto: sostanza e forma, anche la scolastica che é da considerarsi il fulcro della ortodossia; schema uti jacet.

--Bacci (Card.Antonio Bacci): schema theologicum traditum ad discutendum non ad sepellendum; é stato  preparato dalla Com. approvata

    dalla Centrale, composte etc..; se c'é qualche cosa da togliere togliamola, da correggere correggiamo, da "melius redigere" "melius redigatur"; proporre una votazione!??.

--Schmidt?  ( ?de Smedt Emile - VR Brugge - Belgio) Il Tridentino ha definito che il Vangelo é la fonte della rivelazione; per Scripturam et traditiones il Vaticano primo definì l'aspetto oggettivo della verità; é necessario considerare altri aspetti della Rivelazione come richiedono le esigenze pastorali e missionarie; restaurare lo schema 1° tota revelatio consistit in Persona Christi: VT ducit ad Christum; JC est revelatio Dei; tota humanitas;  tota vita C.i sunt revelatio; apparuit... Le parole e i fatti della

   vita di Cristo non si possono separare dal Cristo; 2° Revelatio christiana est evangelium: oeconomia salutis, ad adoptionem divinarum; la scolastica separa e inaridisce; veritas.

3° il Vangelo risponde al massimo alla esigenze odierne: conversione ed elevazione. Christum proponere est evangelizatio.

--Ottaviani : (Cardinale Alfredo Ottaviani presidente "De Doctrina Fidei et morum): non risponde al cardinal Doepfner (membro del Segretariato "De concilii negotiis extra ordinem) che ritiene non informato; ci furono delle discussioni, ma le votazioni hanno definito le discussioni; non é vero che prevalse una scuola solo; ammette che alcune emendazioni non furono accettate perché presentate tardi oppure perché di minoranza.

   --Parente (Pietro Parente AT Tolemaide -membro della Comm. "De Doctrina fidei et morum"): non parla da Osservatore ma da Vescovo di Tolemaide "in deserto" ; vorrebbe distinguere la sostanza e la forma; si discuta della sostanza, dei principi, della dottrina e poi si voti; la forma può essere resa più pastorale; circa le 2 fonti sostiene che il Vaticano primo le ammette ma sta equivocando et sic de Tridentino, afferma che tutti i teologi dopo il Tridentino ammettono le due fonti (tempus preteritum dice il Presidente) conclude che lo schema non pecca circa la verità.

--         ?: parla in favore della tradizione e chiede una redazione più estesa

--Card. Frink (Frings Giuseppe AR Koln) risponde a Parente  (Pietro Parente AT Tolemaide -membro della Comm. "De Doctrina fidei et morum"): nessuno in questa aula dubita che la Rivelazione é contenuta nella Scrittura e nella

    tradizione: due rivoli; in ordine essendi una est fons et due rivoli

--Indonesia: inerrantia S.Scripturae; bisognerebbe trovare un mezzo per mettere al sicuro la ispirazione e la inerranza da una parte e la libertà di ricerca e di progresso degli studi biblici (non est hic locus, dice il Presidente); parlando della Chiesa si nota un senso di vanagloria che oggi dispiace; non attribuiamoci ciò che deve tornare alla gloria di Dio.

-- ?      : i vescovi belgi e quelli africani aderiscono al loro Primate e chiedono che lo schema ex integro redigatur; che ci sia un dicastero che

   sorveglia l'attività degli studiosi ecclesiastici: il Concilium non est Sanctum Officium; che nello schema e nelle note "ne vituperentur visi" molto benemeriti, si raccomandi la prudenza e la serenità agli esegeti; si richiamino i documenti; entra nei particolari tecnici della questione sui Vangeli: cita una pastorale di un vescovo (francese); é vero che ci sono dei resti di modernismo, ma non sono più i tempi del modernismo e parla della serietà dei componenti degli Atenei cattolici; ricorda il Concilio di Gerusalemme dove Pietro censuit non debere imponere...: ciò che ripete il successore di S. Pietro. Si appella alla

    preziosità della occasione presente.

--                     secondo le intenzioni del S. Padre insiste sul carattere pastorale; poi pare che approvi lo schema: concilia un po' tutto

-- africano: concordano con Frinks, Lienart  (Achille Lienart ,Cardinale Vescovo di Lille- commissione  del coordinamento del lavoro del Concilio), etc. legge la conclusione della loro esposizione: schema non placet; per uno schema come questo ci vuole la unanimità; quoad obiectum unanimes sumus; é necessario che la Com.ne prepari un altro testo col concorso di tutte le scuole.

: una definizione é una cosa che lega così grave che richiede molta ponderazione: quindi, adagio! Non é necessario e non ci sono pericoli per definire "de fontibus"...;

    dice che c'é un atteggiamento migliore delle due parti (catt e  acatt.) circa la Tradizione: non é il caso di irrigidirsi; rileva che anche chi accetta lo schema richiede modifiche notevoli, ergo.

-- orientale: (parla francese) riconosce i meriti della teologia occidentale, ma lamenta che nello schema non ci sia l'eco della teologia dei Padri Orientali; richiama il carattere concreto della Parola di Dio, é esclusivamente sotto l'influsso della scolastica: non dobbiamo imprigionare la Rivelazione in categorie; la teologia orientale é sotto l'influsso della totalità del mistero pasquale; quella occidentale é  legata al concetto di soddisfazione

  

II° 82)  III° (3) IV° (4)

2206=1471

    placet  2181    non placet  14               nulla 11

II°   placet  2175   non placet   20               nulla 1

II°   placet  2175    non placet   21              nulla 7

IV° placet  2191    non placet  10                nulla 3

 

-- ---------------   il Vat II° ha un carattere suo proprio

---------------- Presidente delle Filippine: placet sed...; solite ragioni in favore; poi ammette che S.P. non vuole condanne ma che gli errori siano confutati con lo splendore della verità!

Pomeriggio: niente di notevole. Ho montato i rotoli della ripresa del Concilio
18 Novembre  Giornata con sole intermittente. Mattino scrivo qualche lettera e scendo verso mezzogiorno da D. Delmonte. Pomeriggio arriva il vicario per la grana di Pezze: nulla che non sapessi; dopo cena sento Mons. B., che raccomanda di non intervenire. Si fanno vedere le due polignanesi.